Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
venerdì 03 maggio 2024  | aggiornato alle 01:24 | 104936 articoli pubblicati

Salomon FoodWorld
Roero
Roero

Il primo obiettivo di AssoBirra è far conoscere tipologie e stili

Alberto Frausin, presidente dell’associazione, sottolinea l’alta qualità delle birre in Italia e ricorda che il graduale incremento dei consumi è legato alle molte varietà oggi disponibili soprattutto per la ristorazione

di Alberto Lupini
direttore
 
21 aprile 2014 | 10:42

Il primo obiettivo di AssoBirra è far conoscere tipologie e stili

Alberto Frausin, presidente dell’associazione, sottolinea l’alta qualità delle birre in Italia e ricorda che il graduale incremento dei consumi è legato alle molte varietà oggi disponibili soprattutto per la ristorazione

di Alberto Lupini
direttore
21 aprile 2014 | 10:42
 



Approfondimento:

Birra sempre più protagonista in tavola
Consumi nel fuori casa in crescita
Sarà perché siamo al più basso livello nei consumi europei di birra, o perché da bevanda da svago (in alternativa a drink e coke) si sta ponendo sempre più come una concorrente del vino, sta di fatto che la birra sta diventando sempre più oggetto di ricerche sia a livello di alimentazione, sia sulle tendenze che porta con sé. Al punto che da una tradizione dove al massimo si distingueva fra bionde e brune (come un tempo per il vino il primo approccio era nella scelta fra rosso o bianco...), ora si può  parlare di una vera  e propria Cultura della birra, che trova sempre più entusiasti adepti in tutta Italia.

Alberto FrausinA sostenere con decisione lo sviluppo di questa Cultura della birra è AssoBirra, l’associazione dei produttori attiva da quasi un secolo, ma che solo negli ultimi decenni ha assunto una dimensione “sociale” attivando anche importanti iniziative sul bere responsabile fra i giovani. Alberto Frausin (nella foto accanto, amministratore delegato del gruppo Carlsberg-Poretti) ne è il presidente, nonché l’entusiasta sostenitore di tutte le iniziative capaci di promuovere la conoscenza della birra per farla diventare in Italia una dignitosa concorrente del vino, verso il quale anno dopo anno diminuisce la differenza per i consumi procapite (29,5 contro 37,5 litri l’anno).

Come si fa Cultura della birra?
Noi operiamo per fare conoscere la birra nelle sue numerose sfaccettature per poterla apprezzare meglio ed abbinare anche ai pasti. Siamo in un mercato dai consumi moderati e non spingiamo sull’aumento dei volumi fine a se stesso, ma tenendo conto delle abitudini degli italiani per i cambiamenti e, soprattutto, per il buon cibo.

Un passaggio importante in questa prospettiva è quello di una maggiore presenza nella ristorazione e  più in generale nei pasti fuori casa...
Questa è la strada che tutti i produttori stanno perseguendo puntando sulla qualità per offrire soluzioni sempre più valide ai cuochi in abbinamento ai loro piatti. C’è un’attenzione crescente all’eccellenza e a prodotti sempre più ricercati e noi ci siamo adeguati. Venti anni fa la birra in Italia era di fatto un prodotto semplice e chiaro, oggi ci sono molte varietà con proprietà tipiche che le rendono facilmente abbinabili praticamente con tutti i piatti, sia della Cucina tradizionale che di quella più innovativa. Anche per questo abbiamo da tempo attivato dei corsi per i sommelier della birra, perché si possa distinguere la qualità dei prodotti spiegando anche i diversi stili o le provenienze, italiane come straniere, oggi presenti sul mercato.

Insegnare cos’è la birra oggi non è però molto facile. Serve impegno, come per il vino. Troppo spesso nei locali ci si trova con gestori impreparati, che confondono le diverse tipologie o non sanno come servirle...
È vero e si ripete un po’ quello che capitava anni fa con il vino, quando c’era l’abitudine a berlo, ma mancava Cultura del prodotto. In molti casi non si rispettano regole basilari come i bicchieri puliti o 2 dita di schiuma perché la birra possa respirare. Ci sono processi e rituali che sono fondamentali, ma si sta per fortuna facendo molto anche grazie alle iniziative delle diverse aziende produttrici.

Approfondimento:

Per la birra un futuro certo in cucina
Parola di Lorenzo “Kuaska” Dabove
Fino a non molto tempo fa la birra la si accompagnava alla moda dei pub  per lo più irlandesi. Ora che si fa?
Negli anni ‘80 e ‘90 le aperture di locali tipici e brandizzati hanno aiutato a fare crescere la conoscenza della birra, soprattutto di quelle internazionali. Ma ora anche l’Italia produce ottime birre e lo dimostra il fatto che nell’export siamo passati da mezzo milione a due milioni di ettolitri, rispetto a 17 milioni di consumo nazionale, dei quali 6 milioni importati. Oggi la birra la si consuma ovunque, non solo nei pub, e i produttori cercano di entrare nei locali caratterizzati da uno stile italiano. Uno stile di cui anche la birra è interprete. L’italiano  ha capito che sappiamo fare bene anche la birra, come il vino, e quindi cresce la domanda, anche se non siamo certamente a livelli del nord Europa. Una situazione che spiega l’investimento nei marchi italiani da parte dei grandi gruppi internazionali.



Quanto pesa oggi il fenomeno microbirrifici nella crescita dei consumi?
Sono un fenomeno recente che ha portato novità e creatività, spingendo anche le grandi aziende a puntare su prodotti più particolari, migliorando quindi la possibilità di essere competitivi e offrire la qualità che oggi richiede il mercato. Ci sarà selezione, ovviamente, ma intanto il mercato cresce e si crea un terreno fertile da cui nasceranno i grandi birrifici del futuro. I grandi nomi di oggi sono nati così. Questo è un settore che ha un’anima vitale, crea entusiasmo e genera lavoro. Per un posto in fabbrica ce ne sono altri 15 a cascata considerando anche l’indotto.

Approfondimento:

Vuoi usare le birre? Devi conoscerle!
Esperimenti in cucina con Garofalo
Produrre più birra in Italia vuol dire attivare anche nuove attività nell’agricoltura. Qual è la realtà dei contatti fra questi due mondi?
Va detto che al momento la crescita della produzione di birra in Italia non riesce ad essere soddisfatta dal sistema agricolo, anche se i nostri birrifici acquistano la gran parte dei raccolti di orzo, la materia base. Questa crescita non può che portare benefici a tutti, anche perché l’unico ingrediente che importiamo è il luppolo, che ha un grande valore per le nostre ricette, ma non viene coltivato in Italia secondo le nostre necessità.

In questo momento AssoBirra ha lanciata una campagna contro un aumento delle tariffe che ritenete ingiustificato...  
Con #salvalatuabirra le nostre aziende non vogliono solo contestare un provvedimento ingiustificato e ingiusto. Vogliamo ribadire come sia stata fatta una discriminazione. In Italia la birra e` l’unica bevanda a bassa gradazione alcolica a pagare le accise. E da noi le tasse sulla birra sono fra le più alte in Europa (tre volte più che in Germania e Spagna). In tutta Europa l’accisa e` un’imposta sul consumo delle bevande alcoliche. In Italia, però, le accise sulle bevande alcoliche vengono pagate solo da alcuni prodotti (per il vino siamo a zero). Questo differenziale indebolisce la competitività italiana e favorisce un import illegale.



AssoBirra
L’Associazione degli Industriali della Birra e del Malto nasce nel 1907 e riunisce le maggiori aziende (oltre 50 compresi alcuni microbirrifici) che producono e commercializzano birra in Italia. Complessivamente coprono più del 98% della produzione nazionale e rappresentano oltre il 75% della birra consumata in Italia, dando lavoro,  anche con l’indotto, a 144mila persone.



Bere responsabile e #salvalatuabirra, i produttori in campo
Consumata prevalentemente dai giovani (fino ai 40 anni ), la birra è una delle bevande che ha visto maggiormente in campo i produttori con iniziative per il bere responsabile. Almeno 2mila i partecipanti ad iniziative ad hoc nel 2013. Un altro fronte di AssoBirra è la campagna sul web contro l’aumento delle accise attraverso #salvalatuabirra e una raccolta di firme.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Torresella
Siad
Molino Pavoni
Italmill
Union Camere

Torresella
Siad
Molino Pavoni

Italmill
Fonte Margherita
Mulino Caputo