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Granitico, indistruttibile, simpaticissimo Matteo Felter si racconta

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Matteo Felter del Grand Hotel Fasano di Gardone Riviera (Bs), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigorifero

di Clara Mennella
vicedirettore
 
31 agosto 2014 | 11:49

Granitico, indistruttibile, simpaticissimo Matteo Felter si racconta

Abbiamo sollevato il cappello da cuoco a Matteo Felter del Grand Hotel Fasano di Gardone Riviera (Bs), che ci ha svelato i suoi segreti: da cosa voleva diventare da grande a ciò che non manca mai nel suo frigorifero

di Clara Mennella
vicedirettore
31 agosto 2014 | 11:49
 

Sembra scolpito nella roccia, ma con un guizzo di verve negli occhi e con una prontezza di spirito che lo rendono simpatico e gradevole al primo approccio. Matteo Felter (nella foto) è manager di due ristoranti interni più uno presso la darsena e gestisce il carico di circa 90 coperti per il personale interno dello splendido Grand Hotel Fasano, 5 stelle di Gardone Riviera (Bs).

La stoffa è quella del vero leader, capace di guidare la squadra perché ha sperimentato il percorso in prima persona senza saltare nemmeno un passaggio, da quando ha deviato dagli studi di geometra verso l’istituto alberghiero. Gavetta in quasi tutti i ristoranti del Lago di Garda e presso parecchi stellati, uno su tutti il St. Hubertus di Niederkofler.

Da 8 anni Executive Chef a Gardone, ha svolto un duro lavoro (parole sue) per cambiare totalmente il concept dell’offerta ristorativa dei due ristoranti della struttura, il Magnolia e Il Fagiano e imporre la sua idea di albergo luxury; un luogo da vivere a 360 gradi, come avviene nelle grandi metropoli. Dal pranzo nel parco al momento dell’aperitivo alla cena di alto livello, una rosa di offerte a disposizione sia degli ospiti che degli avventori esterni, cancellando la vecchia idea di cucina d’albergo. Un traguardo raggiunto con caparbietà e reso possibile grazie alla sintonia con la proprietà dei fratelli Mayr, Olliver e Patrick.

Matteo Felter

Da bambino cosa sognavi di diventare?
Un marinaio.

Il primo sapore che ti ricordi.
Il baccalà secco che vendeva mio padre tutti i venerdì nella sua salumeria.

Qual è il senso più importante?
Olfatto e tatto.

Il piatto più difficile che tu abbia mai realizzato.
Cucinare i pesci del mio lago.

Come hai speso il primo stipendio?
Ho comprato un wind-surf.

Quali sono i tre piatti che nella vita non si può assolutamente fare a meno di provare?
Foie-gras - Moeche - Meringata con gocce di cioccolato

Cosa non manca mai nel frigo di casa tua?
Manca tutto, è sempre vuoto.

Qual è il tuo cibo consolatorio?
Cioccolato fondente con pane.

Che rapporto hai con le tecnologie?
Le uso quando serve

All’Inferno ti obbligano a mangiare sempre un piatto: quale?
Bagna càuda.

Chi inviteresti alla cena dei tuoi sogni?
Tutta la mia famiglia, sto troppo poco assieme a loro.

Quale quadro o opera d’arte rappresenta meglio la tua cucina?
David di Michelangelo.

Se la tua cucina fosse una canzone quale sarebbe?
“Tensione Evolutiva” di Jovanotti.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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