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Apre a Roma “Pane e tempesta” Gusto e semplicità di prodotti artigianali

Il locale “Pane e tempesta” di Roma offre esperienze e piatti di una volta in un'atmosfera di semplicità e convivialità, dalle focacce alle pizze, dai dolci a salumi e formaggi, insieme a una buona selezione di vini

di Mariella Morosi
 
19 dicembre 2014 | 10:47

Apre a Roma “Pane e tempesta” Gusto e semplicità di prodotti artigianali

Il locale “Pane e tempesta” di Roma offre esperienze e piatti di una volta in un'atmosfera di semplicità e convivialità, dalle focacce alle pizze, dai dolci a salumi e formaggi, insieme a una buona selezione di vini

di Mariella Morosi
19 dicembre 2014 | 10:47
 

Irresistibile il profumo del pane, quello della memoria, caldo di forno, che invita ad entrare in “Pane e tempesta”, un nuovo locale di Monteverde appena nato dalla passione di Fabrizio Franco (nella foto) e di Patrizio Ginobi. Entrambi professionisti della ristorazione, hanno saputo cogliere una nuova opportunità in una Roma affollata di proposte gastronomiche creando davvero qualcosa fuori dal coro. Cominciando dal pane, finalmente protagonista, che per essere gustato non ha bisogno di essere farcito cedendo la scena al contenuto.



Quella pasta fatta di acqua e farine di vari cereali, selezionati fin dall'origine e macinati a pietra, è lievitata senza fretta con pasta madre. Può diventare anche focaccia oppure pizza con erbe e verdure. Profumata e croccante anche da sola, quella in versione aglio, olio e prezzemolo raggiunge vette inaspettate nella sua semplicità. Se invece viene imbottita di frutta fresca o secca e con un niente di zucchero può diventare un dolce, di insospettato sapore e leggerezza. Ecco, forse il segreto di quello che già si profila come un successo di pubblico è tutto nella riscoperta della semplicità.

Fabrizio FrancoNon è un punto di partenza, specialmente per Fabrizio Franco, ma lo sbocco di esperienze in ristoranti importanti come chef e pasticciere. La sua passione ha incontrato quella di Patrizio Ginobi che invece dall'arte bianca ha cominciato, senza mai smettere di sfornare. Essenziale il menu, con poche voci, anche perché si fa tutto al momento e anche a richiesta, soprattutto pizze e focacce. I dolci sono quelli da credenza, rustici e sempre freschi, che una volta venivano nascosti agli occhi dei bambini per far loro una sorpresa a fine pasto.

Pochi ma buoni i formaggi e i salumi per accompagnare il pane e altrettanto di qualità i vini - soprattutto laziali - serviti al calice. Non mancano le birre artigianali. Prezzi alla portata di tutti e apertura no stop, dalle 8 alle 21.30. Appena 6 i tavolini e 24 i coperti. Si ordina, anche take away oppure, se si sceglie di restare, si ritira da soli il piatto al bancone e ci si siede. C'è semplicità e condivisione in tutto, sia nel mangiare che nel conoscere e farsi raccontare dai titolari tutti i segreti delle coltivazioni biologiche, della macinazione e degli impasti. 

Inevitabile chiedere il perché di questo strano nome,“Pane e tempesta”. È il titolo del libro di Stefano Benni, una specie di favola per adulti tratta da un vecchio detto romano “Abbiamo sempre mangiato pane e tempesta e passeremo anche questa”, caratteristica espressione della pazienza del “popolino”, ma anche della speranza. Non si può dire che non sia un proverbio attualissimo.


Pane e Tempesta
via Giovanni De Calvi 23/25 - 00151 Roma
Tel 393 8826420
www.panetempesta.blogspot.it
panetempestaweb@gmail.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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