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Amazon combatte le false recensioni Parte la denuncia a oltre mille utenti

Dopo avere verificato la non veridicità di molte recensioni, Amazon ha sporto denuncia contro un migliaio di utenti che non solo pubblicavano falsi commenti, ma ne offrivano di positivi in cambio di 5 dollari. Un atteggiamento opposto a quello di TripAdvisor, immobile di fronte alle denunce di false recensioni

20 ottobre 2015 | 10:33
Amazon combatte le false recensioni 
Parte la denuncia a oltre mille utenti
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Parte la denuncia a oltre mille utenti

Amazon combatte le false recensioni Parte la denuncia a oltre mille utenti

Dopo avere verificato la non veridicità di molte recensioni, Amazon ha sporto denuncia contro un migliaio di utenti che non solo pubblicavano falsi commenti, ma ne offrivano di positivi in cambio di 5 dollari. Un atteggiamento opposto a quello di TripAdvisor, immobile di fronte alle denunce di false recensioni

20 ottobre 2015 | 10:33
 

Amazon si schiera apertamente dalla parte del consumatore e denuncia 1.114 utenti, anonimi, per avere pubblicato false recensioni sui prodotti in vendita, inducendo in errore i clienti. Nella denuncia, depositata presso le Corti di Seattle e Washington, si legge che «una piccola minoranza di produttori e venditori tenta di ottenere ingiusti vantaggi competitivi creando recensioni di clienti false, ingannevoli e non autentiche per i propri prodotti su Amazon.com».



«Sebbene in piccolo numero - si legge ancora nella denuncia - queste recensioni rischiano di minare la fiducia che i clienti e la stragrande maggioranza di venditori e produttori ripongono in Amazon, offuscando in questo modo il marchio». Già lo scorso aprile il portale americano di e-commerce aveva sporto denuncia per la vendita di false recensioni. Successivamente ha verificato che sul sito Fiverr.com migliaia di utenti offrivano recensioni di prodotti a 5 stelle in cambio di 5 dollari. Tutti gli utenti in questione erano registrati con il nome di John Does. Da specificare che il sito da cui partivano le offerte di recensioni non è sotto accusa, anzi si è reso disponibile per collaborare nella ricerca dei responsabili.

«Non possiamo rilasciare commenti su una causa in corso, ma possiamo chiarire che è stata intentata causa a carico di individui che scrivono queste recensioni e minano la fiducia dei clienti di Amazon - si legge in una nota inviata all'emittente televisiva americana Cnbc e in cui si precisa che - l'ampia maggioranza delle recensioni è autentica e aiuta milioni di persone a informarsi prima degli acquisti». Nel frattempo la Corte di Washington ha dato il via a un procedimento giudiziario che valuterà non solo la violazione delle condizioni di utilizzo previste dalla nota compagnia di e-commerce, ma anche della legge americana che tutela i consumatori.

Un caso quello di Amazon che inevitabilmente riporta a un altro portale, che delle recensioni ha fatto il suo punto di forza: TripAdvisor. Peccato che negli anni il sito che offre commenti sui ristoranti, bar e locali pubblici, sia stato accusato più volte di avere permesso la pubblicazione di recensioni fasulle e di avere incentivato le truffe, ma non è stato fatto ancora niente per mettere fine a questo meccanismo.

Esemplare l’iniziativa di un gruppo di ristoratori che insieme a Italia a Tavola hanno creato il profilo di un ristorante inesistente, che grazie a recensioni positive, ma inventate, è balzato al primo posto in classifica, senza che il TripAdvisor se ne accorgesse. Ci chiediamo però quanti altri profili “tarocchi” continuino a esistere.

La passività dei vertici di TripAdvisor ha portato Italia a Tavola a lanciare una vera e propria campagna per combattere le false recensioni e l’anonimato sul web. Sono centinaia le adesioni all’iniziativa #NoTripAdvisor, da parte di ristoratori onesti che sono stati diffamati senza giusta causa. Ma è giusto che siano i consumatori a doversi muovere affinché qualcosa cambi? Perché TripAdvisor non interviene?

La speranza è che l’iniziativa di Amazon funzioni da modello per TripAdvisor e per tutti quei siti web e social network che si affidano alle recensioni senza effettuare controlli.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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