Quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza
domenica 28 aprile 2024  | aggiornato alle 14:35 | 104835 articoli pubblicati

Origine dei cibi in etichetta Il via libera dal Parlamento Ue

Il parlamento europeo si è pronunciato a favore dell’inserimento in etichetta dell’origine dei prodotti alimentari a base di carne e latte. Un cambiamento che incontra il favore del 96,5% dei consumatori italiani, considerando che due prosciutti su tre venduti come made in Italy, arrivano dall'estero

12 maggio 2016 | 14:46
Origine dei cibi in etichetta 
Il via libera dal Parlamento Ue
Origine dei cibi in etichetta 
Il via libera dal Parlamento Ue

Origine dei cibi in etichetta Il via libera dal Parlamento Ue

Il parlamento europeo si è pronunciato a favore dell’inserimento in etichetta dell’origine dei prodotti alimentari a base di carne e latte. Un cambiamento che incontra il favore del 96,5% dei consumatori italiani, considerando che due prosciutti su tre venduti come made in Italy, arrivano dall'estero

12 maggio 2016 | 14:46
 

Con 422 voti a favore, 159 contrari e 68 astensioni, il Parlamento europeo ha approvato l'introduzione dell'etichettatura di origine obbligatoria per tutti i prodotti alimentari a base di carne, ma anche latte e prodotti caseari. Un pronunciamento rivoluzionario per fermare l’inganno dei prodotti alimentari stranieri spacciati per Made in Italy.

Del resto due prosciutti su tre venduti come italiani ma provenienti da maiali allevati all'estero, ma anche tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro che sono stranieri senza indicazione in etichetta, come pure la metà delle mozzarelle e il concentrato di pomodoro dalla Cina i cui arrivi sono aumentati del 379% nel 2015 per un totale di 67 milioni di chili, secondo la Coldiretti.



La posizione del Parlamento europeo invita la Commissione Ue a dare applicazione all’indicazione obbligatoria del Paese d’origine o del luogo di provenienza per tutti i tipi di latte destinati al consumo diretto nonché ai prodotti lattiero-caseari e ai prodotti a base di carne, e a valutare la possibilità di estendere l’indicazione obbligatoria del Paese di origine o del luogo di provenienza ad altri prodotti alimentari mono-ingrediente o con un ingrediente prevalente, elaborando proposte legislative in questi settori.

Si tratta di un cambiamento che incontra il favore del 96,5% dei consumatori italiani che ritiene necessario che l’origine degli alimenti debba essere scritta in modo chiaro e leggibile nell’etichetta secondo la consultazione pubblica online sull'etichettatura dei prodotti agroalimentari condotta dal ministero delle Politiche agricole (Mipaaf) che ha coinvolto 26.547 partecipanti.

«In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza pe rispondere alle domande che vengono dai consumatori europei ed internazionali - ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che si trova in Belgio in qualità di vice presidente del Copa, l’organizzazione degli agricoltori europei nel sottolineare che - finalmente ci sono le condizioni per cambiare le norme comunitarie nel senso della trasparenza sotto la spinta di Italia e Francia, alla quale è stata già concessa l’autorizzazione dalla Commissione europea per l’etichettatura di origine. Un ringraziamento va agli europarlamentari italiani che hanno sostenuto con il loro voto un provvedimento atteso da consumatori ed agricoltori».

«L’obbligo di indicare in etichetta l’origine - continua Moncalvo - è una battaglia storica della Coldiretti che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004 grazie alla quale è diventato obbligatorio indicare in etichetta la provenienza del latte fresco e quella della passata di pomodoro in Italia».

Da allora molti risultati sono stati ottenuti anche in Europa ma l’etichetta resta anonima per quasi la metà della spesa, dai formaggi ai salumi, dai succhi di frutta, dalla pasta al latte a lunga conservazione, dal concentrato di pomodoro ai sughi pronti fino alla carne di coniglio. A livello comunitario il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d'obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca.

Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l'obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto. L’Italia sotto il pressing della Coldiretti ha fatto scattare il 7 giugno 2005 l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria mentre a partire dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
Voglio ricevere le newsletter settimanali


Giordana Talamona
Mulino Caputo
Cosi Com'è
Molino Grassi
Union Camere

Giordana Talamona
Mulino Caputo
Cosi Com'è

Molino Grassi
Onesti Group
Siad