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Ristoranti sotto attacco su Facebook Codacons pensa ad una class action

Codacons accusa il colosso di Zuckenberg di non vigilare sui contenuti che compaiono sulle bacheche. Ora, per sostenere le vittime di offese social, pensa ad una class action per ristoratori, albergatori e commercianti

 
30 gennaio 2017 | 11:03

Ristoranti sotto attacco su Facebook Codacons pensa ad una class action

Codacons accusa il colosso di Zuckenberg di non vigilare sui contenuti che compaiono sulle bacheche. Ora, per sostenere le vittime di offese social, pensa ad una class action per ristoratori, albergatori e commercianti

30 gennaio 2017 | 11:03
 

Sulla mancata vigilanza di Facebook in merito ad alcuni illeciti commessi dagli utenti sui propri profili, il Codacons torna a farsi sentire attaccando il colosso di Mark Zuckenberg. Proprio oggi abbiamo parlato del caso del ristorante “Quinoa” di Firenze assalito da 50 recensioni volgari e negative da un gruppo social anche piuttosto nutrito. Questo ha aperto un’altra frontiera delle offese che provengono dai “leoni da tastiera” dopo aver assistito alla nascita dei gruppi nati per fomentare la violenza contro donne, bambini, e gay, e quelli destinati al turpiloquio e alle bestemmie.

Web reputation, l'idea del Codacons  Una class action per le vittime dei social

«Ora - spiega il Codacons - l’ultima moda nata sul social di Zuckenberg riguarda ristoranti, alberghi ed esercizi commerciali. Si tratta di gruppi di persone che si uniscono sul social network allo scopo di lasciare recensioni negative di massa, ovviamente false, sulle pagine Facebook di locali e ristoranti, con l’unico fine di arrecare danno e rovinare la reputazione di un esercizio, spesso scelto in modo del tutto casuale. Una pratica illegale, oltre che abietta e miserevole, che danneggia da un lato il ristorante o l’hotel colpito dalle false recensioni dei gruppi social, dall’altro gli utenti, che non possono usufruire di pareri oggettivi nella valutazione di un locale».

Per tale motivo il Codacons sta raccogliendo tutto il materiale relativo a questi gruppi sorti sul social network, sui loro amministratori e membri, allo scopo di presentare una denuncia alla Procura della Repubblica di Roma e alla Polizia Postale, denuncia che coinvolgerà anche la società statunitense Facebook, accusata di totale mancanza di vigilanza e controllo sui reati perpetrati attraverso il social network. Non solo. L’associazione si mette a disposizione di ristoratori, albergatori e commercianti per valutare una possibile class action contro Facebook in relazione alle false recensioni da parte di gruppi organizzati.

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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