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Alcol e Guida: tutti i commenti sul limite allo 0,2%

 
03 febbraio 2009 | 12:25

Alcol e Guida: tutti i commenti sul limite allo 0,2%

03 febbraio 2009 | 12:25
 

Lettori, politici, produttori e consumatori si confrontano sulle pagine di "Italia a Tavola" su un tema decisamente spinoso e centrale per lo stile di vita, la sicurezza, l'economia e la cultura del Paese. Quella che sembrava una posizione granitica della politica sulla presunta validità della "tolleranza zero" si sta squagliando... Contiamo su un ripensamento del Palazzo, a partire dal presidente del Consiglio, dal ministro degli Interni e da quelle delle Politiche agricole. Lo sollecita del resto l'assoluta maggioranza degli intervenuti, mentre cresce il dissenso anche su Facebook.

Leggi qui i commenti sul limite alcolemico allo 0,2%

Dì la tua su questo argomento


Chi guida non deve bere: la legge è preventiva non punitiva

Egregio direttore,
grazie per avermi scritto. Ho letto le sue critiche al progetto di legge sulla sicurezza stradale che è in discussione nella commissione Trasporti che presiedo, in particolare le critiche al tasso alcolemico tollerabile, e mi permetto di darle alcune delucidazioni e alcuni approfondimenti.
La ratio del progetto di legge 649 non è solo quella di dimezzare entro il 2010 i morti in incidenti stradali del 2000. Il progetto di legge sulla sicurezza stradale ha l'immodesta ambizione di creare una nuova coscienza di guida.
è un progetto di legge articolato, una serie di norme che cercano di modernizzare, attualizzare ed 'efficientare” il mondo della guida e della sicurezza stradale. Mediaticamente l'attenzione è andata verso la tolleranza zero per chi guida. Confermo: chi guida non deve bere e chi beve non deve mettersi alla guida. Un concetto facile, ma duro da imporre, e per questo serve una tolleranza zero che passa attraverso un abbassamento del limite alcolemico ammesso.

Non è intenzione del legislatore criminalizzare alcuno, soprattutto il bicchiere di vino bevuto a tavola o il brindisi tra amici. Ma è fondamentale una cambio di mentalità e di sensibilità perché oggi non si hanno ben presenti i rischi di mettersi alla guida in condizioni psicofisiche alterate dall'alcol. E questo avviene soprattutto tra i più giovani che, in aggiunta, non possiedono nemmeno la necessaria perizia ed esperienza per affrontare la guida in condizioni non ottimali. Gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i giovani fino a 30 anni!
Servono i controlli, ovviamente, che, va ricordato, sono aumentati di quasi 7 volte in due anni. Ma serve anche una maggiore consapevolezza da parete degli automobilisti, non si può solo delegare ai controlli: accanto alla repressione serve la formazione, l'educazione.

Non solo alcol: giro di vite anche su stupefacenti
Dicevo che il progetto di legge è articolato, non si occupa solo di guida in stato di ebbrezza. Forse ancor più importante è un adeguamento dei controlli per chi guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Ormai, è cosa nota, la cocaina costa molto poco ed è sempre più facile reperirla. Si crea quindi una situazione perversa: se voglio sballare è meglio drogarmi, costa meno, non ho limiti orari per il consumo e, se mi fermano, il rischio è basso. Infatti mentre sono sempre di più gli etilometri, sono del tutto assenti i narcotest! Per rilevare le tracce di cocaina è infatti oggi necessario un esame ospedaliero, con accompagnamento da parte dell'agente accertatore: praticamente impossibile da verificarsi.
Così, a fronte di 35 milioni di patenti, i controlli per sostanze stupefacenti sono poche decine di migliaia. è poi presente la possibilità di prendere il foglio rosa a 16 anni; svolgere alcune pene accessorie, comminate per le infrazioni più gravi, all'interno di strutture che si occupano del recupero di coloro che hanno subito incidenti; norme più stringenti per i guidatori professionali, intensificazione dei controlli su questi e controlli tecnici sui tachigrafi dei tir; la delega al Governo per il riordino complessivo del codice della strada.

Tolleranza zero: concetto preventivo
Sono dunque tre i punti fermi del provvedimento:
• tolleranza zero per chi beve e si mette alla guida
• percentuale delle multe dedicato alla sicurezza stradale
• certezza della pena per chi contravviene

Tolleranza zero implica un concetto preventivo, non solo repressivo. Così come preventivo è il secondo punto fermo: chi contravviene al codice della strada con la sua sanzione contribuisce alla sicurezza collettiva.
Ultimo punto fermo la certezza pena. Non è certo una questione che riguarda solo la sicurezza stradale. Ma qui ancor di più si scontra con la funzione preventiva e dissuasiva che una sanzione dovrebbe avere. Troppo spesso sentenze di giudici di pace poco attenti hanno vanificato l'azione delle forze di polizia, annullando sanzioni o restituendo patenti sospese con giustificazioni a volte surreali. Senza contare che chi causa incidenti mortali da ubriaco raramente finisce in carcere come dovrebbe, continuando a circolare pericolosamente.
Tre punti fermi da approvare, attuare e rispettare per circolare più sicuri sulle strade.

onorevole Mario Valducci
Presidente IX commissione Trasporti, poste e relecomunicazioni della Camera dei Deputati

Caro presidente,
innanzitutto grazie di avere accettato un confronto. In tempi come questi in cui molti politici rifuggono dal prendere posizione rispetto alle opinioni prevalenti nella società civile è un atteggiamento che le fa certamente onore. Non posso che apprezzare la chiarezza con cui insiste sulla tolleranza zero come fattore di sicurezza per tutti, ma al tempo stesso non posso che ribadire punto per punto la contrarietà a un provvedimento erga omnes che, nonostante le sue buone intenzioni, alla fine potrebbe rischiare di essere inefficace nella pratica per l'impossibilità di fare controlli a tappeto.

Meglio alzare le sanzioni, ma lasciare un minimo di agibilità al "bere bene" che, oltre che alla salute (ricordo che il valore della dieta Mediterranea si basa anche sull'apporto quotidiano di vino), fa bene all'economia visto che il "Made in Italy a Tavola" conta parecchio. Piuttosto che colpire indiscriminatamente non è meglio seguire la strada indicata dal ministro Sacconi ed essere sul serio inflessibili con chi è più a rischio, come i giovani fino a 21 anni? E in ogni caso, prima di ogni nuova norma, non sarebbe meglio che i politci si occupino anche dell'educazione e dei gesti che vengono dall'alto? Non dire nulla quando un direttore Rai beve a canna in diretta di fronte a milioni di persone è un colpo al cuore per chi lavora per un bere responsabile.

Sono peraltro d'accordo con lei quando indica come prioritario il problema della droga che, a mio avviso, ma credo anche sulla base delle statistiche, è decisamente la causa maggiore delle stragi del sabato notte. In proposito credo che sarebbe più opportuno dare un deciso giro di vite allo spacccio di stupefacenti (fra coca e pasticche parliamo di giri criminali da miliardi di euro...) invece che mettere a rischio la produzione del vino in Italia. Nessuno ha ancora sentito parlare di "tolleranza zero" riguarda agli stupefacenti. Forse perchè la lobby dei locali notturni è più influente di quella della ristorazione e delle cantine ?  Non vorrei essere accusato di demagogia, ma da tempo molti esperti indicano in un controllo a tappeto delle discoteche la vera possibilità di porre un argine alle morti su strada di molti giovani. E sempre in tema di sicurezza non possiamo non parlare anche dei mancati controlli sugli autisti di Tir (spesso dell'ex Europa dell'est) alla base di incidenti spesso perchè semplicemente "ubriachi" di sonno.   

a.l. 



Gli incidenti per alcol sono per lo più causati dai Tir e dai giovani usciti dalle discoteche

Caro Alberto,
seguo sempre con passione le tue iniziative e, proprio stamani, appena smontato dalla mia abituale nottata del mercoledì a bordo dell'ambulanza del 118 come soccorritore volontario, mi calo in pieno nel commento alla tua iniziativa legata alla proposta di abbassare il tasso alcolometrico a 0,2 di cui la lettera dell'onorevole Valducci e la tua risposta al riguardo.
La repressione zero se non ricordo male, in tempi remoti, portò al proibizionismo anche in Paesi che hanno fatto della libertà il loro motto. In Italia, come sempre, si fa di ogni erba un fascio, criminalizzando chi beve ai pasti un bicchiere (o forse due) di buon vino e uniformandolo, e magari anche colpendolo più duramente e facilmente, di chi invece coscientemente si "sballa" con superalcolici e cocktails micidiali mischiati a droghe di vario tipo.
Nella mia pluriennale esperienza di soccorritore su mezzi di emergenza posso tranquillamente affermare di non aver mai visto un incidente causato da un "ubriaco" di vino con tasso appena superiore allo 0,5 (attuale) ma semmai sempre da autisti di Tir (spesso di nazionalità dell'Est Europa) ubriachi di superalcolici sommati alla stanchezza per lunghi ed estenuanti viaggi senza soste e cambi, oppure di giovani che avevano tasche piene di anfetamine, droghe sintetiche e "polverina bianca", quella coca popolare che come dice l'on. Valducci costa anche meno dell'alcool.

Il mio pensiero quindi oltre che trovarti d'accordo su quanto affermato sarebbe quello di proporre non tanto la "tolleranza zero", ma magari alcuni correttivi che impedissero di far uscire in strada come potenziali "armi di distruzione di massa" giovani e meno giovani vinti dai fumi dell'alcool. La cosa più semplice sarebbe che i proprietari di locali pubblici (bar, ristoranti, ecc.) convincessero i loro avventori più "alticci" ad attendere di ritornare sobri nel locale prima di mettersi al volante, i gestori di locali notturni (pub, discoteche ecc.), non somministrassero più ai loro avventori superalcolici sostituendoli con soft drink (chi ha detto che per divertirsi in compagnia bisogna per forza essere ubriachi) e comunque fuori da ogni locale dove si somministrano alcolici e superalcolici dovrebbe esserci per legge del personale autorizzato (abbiamo messo gli stuart negli stadi per aiutare le forze dell'ordine, potremmo mettere una sorta di "controllori" fuori dai locali) che verifichi lo stato di ebbrezza di chi esce, invitando e anche proibendo a chi è in uno stato psicofisico non idoneo di mettersi alla guida.
Una ultima considerazione: anziché far pagare tante contravvenzioni, che magari a qualche persona possono anche non pesare dal punto di vista economico e comunque non risolvono in molti casi il problema, perché non pensare di imporre come "pena" a chi è sorpreso alla guida con tassi alcolici alti, un periodo di "affiancamento" ai soccorritori volontari sulle ambulanze, così da rendersi conto di persona delle conseguenze deleterie di incidenti causati da ubriachi e tossici. A volte la constatazione preventiva degli effetti funziona meglio che non piangere quando il latte (e il sangue) è già stato versato.
Con rinnovata stima e amicizia.

Marco Marucelli
Direttore responsabile di BuonGustando


Caro Marco,
hai ragione da vendere su tutto. Concordo sulle soluzioni che hai proposto, che vengono da buon senso e non dall'idea di avviare qualche inutile crociata contro obiettivi sbagliati. Purtroppo, come ho già fatto osservare, per i politici italiani sembra più facile combattere contro un nemico inesistente che non affrontare con decisione il problema dei locali notturni dove la droga la fa da padrona quasi ovunque, salvo qualche eccezione troppo limitata per fare media. Purtroppo dietro quel mondo ci sono interessi colossali che nessuno sembra volere smuovere. E del resto basterebbe ricordare come la cocaina sia ormai diffusa ad ogni livello, anche in Parlamento.
Se poi si pensa che all'interno dei sindacati di categoria il peso dei gestori di certi locali è talmente forte da imporre scelte a volte discutibili o addirittura controproducenti per la ristorazione, si capisce perché su questa vicenda non ci siano state prese di posizioni chiare. Questa vicenda del limite alcolico ne è un esempio, si spara nel mucchio per depistare l'attenzione rispetto ai veri problemi che non sono certo due bicchieri di vino a pasto.
Spesso mi chiedo ad esempio perché i Carabinieri non fanno perquisizioni durante una serata in discoteca o perché i Nas non controllano il livello di sofisticazione dei superalcolici taroccati che vanno per la maggiore in certi locali. O perché non si fanno controlli sistematici alle uscite dei caselli autostradali per i Tir.
Purtroppo se non reagiamo il rischio è che finiremo solo col pagare qualche tassa in più e verrà danneggiata economicamente la produzione di vino.

a.l.



Punire ma non solo. In 10 punti, la proposta alternativa della Lega Nord

Carissimo direttore,
lo Stato deve tutelare la salute e la sicurezza dei cittadini. Appare indifferibile un intervento risolutivo per quella che è la prima causa di morte in Europa per le fasce d'età comprese tra i 15 e i 35 anni. L'azione che i cittadini auspicano deve essere trasversale, non ispirata da uno spirito esclusivamente punitivo e vessatorio: c'è la necessità di uno Stato che attui politiche educative.
Sono 10 i punti chiave che racchiudono le linee guida proposte dalla Lega per tutelare i cittadini in considerazione del fatto che l'80% degli incidenti hanno luogo soprattutto nei centri urbani.

Il decalogo proposto dalla Lega Nord
1) Tasso soglia zero per le fasce più deboli, cioè i giovani guidatori con età comprese tra i 18 ed i 21 anni e i guidatori che abbiano ottenuto la patente di guida da meno di tre anni, a cui vanno aggiunte le categorie professionali più a rischio come gli autisti che trasportano persone e merci pericolose

2) Mantenimento del limite di 0,5 grammi per litro per tutti gli altri guidatori

3) Abolizione dell'attuale normativa sul divieto di somministrazione dopo le 2 che non ha dato i frutti sperati per la presenza soprattutto di chioschi o attività abusive

4) Incremento delle sanzioni per chi commette alcune delle più odiose e dannose infrazioni: chi non rispetta l'obbligo di occupare la corsia a destra più libera, chi non dà la precedenza ai pedoni, chi occupa il parcheggio riservato ai disabili

5) Innalzamento delle sanzioni per chi deturpa, danneggia e rovina le varie strade

6) Introduzione della possibilità di dotare i semafori di segnalatori segna secondi

7) Obbligo di segnalazione dei sistemi di rilevamento della velocità, sia fissi che mobili, con cartelli luminosi

8) Eventuale assegnazione dei mezzi confiscati alle Forze che hanno operato

9) Utilizzo degli ausiliari del traffico per le mansioni più semplici di Polizia urbana: in momenti in cui i comuni hanno problemi di bilancio questa norma può essere considerata una boccata di ossigeno, in un ottica di gestione delle nostre città, al fine di aumentare i controlli

10) Incremento dei fondi destinati ai controlli sulle strade, soprattutto al controllo degli autotrasportatori esteri, anche comunitari, che entrano nel nostro Paese e, sotto gli effetti di alcol e droghe hanno provocato molti danni e morti.
 
onorevole Alessandro Montagnoli

Non possiamo che ringraziare l'onorevole Montagnoli per un intervento che pone finalmente un po' di chiarezza rispetto alle troppe posizioni di intolleranza, quasi da crociata, sui limiti dell'alcol. Le posizioni che ha presentato sono molto articolate e in alcuni casi esulano anche dalle nostre competenze.
Ciò che troviamo importante è il ribadire come i due punti di maggiore crisi del sistema siano costituti proprio dai giovani inesperti e dagli autisti di Tir. Lì vanno concentrate le risorse, con l'obiettivo che non può che essere condiviso da tutti di salvare vite umane. Il tutto senza rischiare di distruggere un valore italiano quale la nostra dieta e un modo corretto di bere vino.

a.l.



Sono d'accordo con le proposte della Lega sull'alcol

Sono in linea di massima d'accordo con quanto proposto nel decalogo della Lega anche perchè non tutte le persone hanno una reazione uguale all'ingestione di alcol e in genere è importante responsabilizzare i singoli a sapersi regolare autonomamente per non creare solamente robot, quindi un certo margine deve essere consentito.

Daniele Zamuner


Caro Daniele,
la questione della reazione personale all'alcol è assolutamente centrale, ma purtroppo la legge non è in grado di determinare come disciriminare nelle analisi basate solo su quanto resta di acol volatile nel cavo orale. magari basterebbero delle prove attirudinali o di reazione psicofisica...ma qui il discorso si allarga ad ambiti in cui le competenze non sono sempre certe.

a.l. 



Il limite sarebbe davvero troppo basso. Non si può continuare così

Non è possibile continuare in questa direzione, 0,2 è un limite troppo basso che non concede nemmeno 1 bicchiere di vino e onestamente non credo che questo cambierà qualcosa. Andiamo a leggere i tassi alcolici di chi causa incidenti stradali non sono certo a 0,2 o 0,5 ma sono ben più alti... e allora perchè accanirsi sulla maggioranza (1 bicchiere a sera), anzichè fare la guerra a chi abusa di sostanze alcoliche ed è realmente un pericolo per gli altri. Non demonizziamo l'alcol che consumato nella giusta dose rientra nei piaceri della vita, responsabilizziamo chi vende gli alcolici alla mescita, perchè il più delle volte fanno buon viso a cattivo gioco pur di vendere un bicchiere in più...

Lisa Tosolini
Camel distillerie

Cara Lisa,
come ha ragione. Da tempo andiamo scrivendo che c'è un problema serio di responsabilità di chi vende e gestisce i locali, soprattutto di quelli della notte. Basterebbe controllare questi e molto sarebbe risolto.

a.l.


Non si può togliere il piacere di un buon bicchiere di vino

A mio avviso, non è certo il bere al ristorante 2 o 3 bicchieri di vino a provocare i gravissimi incidenti che normalmente avvengono alle prime ore del giorno dove i giovani dopo aver subito musica a manetta, aver bevuto superalcolici e magari ingoiato pastiglie, si schiantano con le auto provocando incidenti che vengono amplificati da televisioni e giornali. Non possiamo fare perdere il piacere di gustare del buon vino, per cui io alzerei il limite e sarei più repressivo per chi poi lo supera. Per le discoteche organizzerei servizi pullman obbligatori.

Paolo Verdi

 

Caro Paolo,
non c'è dubbio che già lo 0,5% è una soglia bassa per chi ha l'abitudine di un bere responsabile. In ogni caso sarà già un successo se riusciremo a vincere questa battaglia di civiltà per salvare una delle caratteristiche dello stile italiano di vivere.

a.l.

 


Condivido la scelta di "Italia a Tavola" per un "bere bene

Salve Alberto,
mi permetto di scriverle perché anche io sono molto perplessa sulle decisioni che verranno prese in merito al limite del tasso alcolemico.
Purtroppo già con il limite a 0,5% il nostro settore è penalizzato, e pur essendo cosciente dei fini comunque a tutela nostra, condivido con Lei il commento 'di lasciare un minimo di agibilità al "bere bene" che, oltre che alla salute (ricordo che il valore della dieta Mediterranea si basa anche sull'apporto quotidiano di vino), fa bene all'economia visto che il "Made in Italy a Tavola" conta parecchio.
 Alla fine sono i giovani i meno responsabili alla guida, tra alcol e droga, pertanto condivido la proposta di limitare il tasso ai giovani tra i 18 e 21 anni e ai neopatentati, ma non è giusto penalizzare tutti perché alla fine si va a mettere in crisi per l'appunto il nostro Made in Italy. Non è giusto togliere agli italiani il piacere di un buon bicchiere di vino a tavola!
Grazie mille dell'attenzione, buona giornata!
 
Cornelia Tessari
Azienda agricola T.E.S.S.A.R.I



Salve Cornelia
l'unica consolazione è che stiamo in tanti a pensarla così...

a.l.



No a provvedimenti talebani, si a educazione e vendite controllate

Indubbiamente il limite è basso, ma era inevitabile arrivarci dato il malcostume di chi abusa di sè e mette in pericolo gli altri. Offro alcune riflessioni. - Non accetto che si parli solo di alcol, quando il problema è anche legato all'assunzione di stupefacenti. Inoltre, per alcol si intendono soprattutto i superlacolici e non il vino, demonizzare l'uso del quale è inutile e controproducente. - Concordo con le massime restrizioni fino ai 21 anni - Aggiungerei verifiche e sanzioni a carico di chi vende alcoolici a soggetti di età inferiore ai 21 anni - Dato che l'alcool è una sostanza ritenuta pericolosa, il legislatore dovrebbe andare fino in fondo e consentirne la vendita al pubblico solo a soggetti autorizzati. In America solo le enoteche o i negozi autorizzati vendono alcolici. questo è coerente col fatto che fino a 21 anni non si può bere. Ovvio che non si evita tutto ma il deterrente funziona, specialmente nei locali pubblici. In Italia l'anarchia commerciale è assoluta: io invece credo che I supermercati, gli ortolani, i produttori stessi - salvo regolamenti chiari - non dovrebbero poter vendere alcolici, che tantomeno non potrebbero essere acquistati tramite internet, dove mentire è facilissimo. - Le sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza e causa incidenti dovrebbero essere eque, certe e rapportate alla situazione soggettiva. Quanto al criterio dell'equità, posso dire che conosco persone che fanno il mio lavoro e che quindi sono assolutamente preparate a sostenere l'acool cui è stata ritirata la patente per superamento dei limiti ( che sono matematici, non soggettivi!!) e che hanno poi subito una serie infinita di afflizioni, ivi compresi colloqui umilianti con psicologi talebani. Poi ad un albanese veramente ubriaco che ha ucciso 4 ragazzi sono stati dati 3 anni e non ha fatto un giorno di galera. Quindi il senno dell'organo giudicante deve esserci, altrimenti nessuna legge serve allo scopo. - La formazione culturale della nostra gioventù è indispensabile; fin dalle scuole elementari si deve poter parlare di educazione alimentare e di questa il vino è parte integrante. I superalcolici, per la gran parte responsabili dello sballo dei giovani, non vengono quasi mai nominati, ma nelle discoteche o nei pub non si usa vino ma prodotti ad alta gradazione che perlatro entrano in circolo ben diversamente dal vino. Quindi educazione, educazione, educazione; vendite soggette ad autorizzazione, limiti diversificati, pene eque e certe.

Patrizia Signorini
enoteca di Cremona

 

Cara Patrizia,

quanta saggezza, buon senso ed esperienza in questa lettera. Dovremmo farne una manifesto di civiltà.

a.l.



Il vero problema è la droga... E colpisce la nostra cultura

Sono deluso ed esterefatto dal fatto che si pensa di risolvere il problema incidenti con una norma. A parte il fatto che la causa principale non è l'alcool ma è la droga ed ovviamente l'alcool su un drogato fa effetti deleteri. in ogni caso credo che non sia con la repressione che si risolva, ma solo con la formazione. Non solo col concetto chi beve=non guida (che non condivido), ma chi non è in grado di guidare non lo deve fare. Per cui le persone devono divenire consapevoli e mettersi al volante quando sono in grado di farlo. Quante volte anche a me che dopo una cena nel mettermi al volante non mi sono sentito in grado di farlo. Allora ho accostato, sono entrato in un area di servizio, ho riposato un'oretta, dopodichè ho potuto riprendere il mio viaggio.
Una norma così è deleteria. L'italiano per tradizione e per cultura è un mediterraneo, un amante della buona cucina e del buon bere. Applicando questa norma vorrebbe dire non bere più e mangiare senza bere un giocco di vino penso che sia un forzatura, un sacrificio che un buongustaio non possa accettare. Mi viene poi detto che chi guida non dovrebbe bere assolutamente e che il problema potrebbe essere risolto facendo a rotazione. Ma con chi dovrei roteare se sono in giro per il mondo 365 giorni all'anno da solo????
Questa norma vuole sradicare le nostre tradizioni, la nostra cultura. E sottolineo che crea anche grossisimi problemi all'economia del reparto viticolo. L'Italia fino a prova contraria è una grossa produttrice di vini: oggi il comune mortale preoccupato del palloncino e delle relative multe non beve più ed i consumi di vino crollano pazzescamente. E questa sarebbe una norma valida....ma fatemi ridere! E' una norma per rovinare le aziende che producono vini solo per colpa di 4 balordi giovani che si drogano e che ingurgitano super alcolici!!!!

Attilio Pasini

 

Caro Attilio,
possiamo solo sperare che i politici così animati da sacro zelo (e demagogia) sul tema dell'alcol leggano anche le sue interessanti riflessioni.

a.l.



Taricco (Piemonte) si schiera per il No e scrive e a Berlusconi

Lettera al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al ministro per le Politiche agricole Luca Zaia e al Presidente della Commissione trasporti Mario Valducci, e invito agli assessori italiani a fare altrettanto.
 
Riconoscendo l'assoluta necessità di affrontare il problema degli incidenti stradali e dei recenti fenomeni di cronaca, l'Assessore ha espresso la propria sorpresa e le proprie perplessità su una proposta che rischia di sovrapporre tipologie di consumo molto diverse: quella dei superalcolici e quella di prodotti come il vino che vengono acquistati e utilizzati in tutt'altro contesto.

"Il vino è una bevanda storicamente e culturalmente legata in modo forte alla nostra storia e alla nostra tradizione, e si caratterizza per una modalità di consumo che è quanto di più lontano dallo sballo e dall'ubriacatura; è invece educazione al bere moderato e consapevole e non ha connessioni con l'incidentalità che si vorrebbe ridurre .
 
Se si vuole seriamente affrontare il problema della guida alterata occorre chiedersi quali sono le conseguenze di una pubblicità esplicita e camuffata che ha trasformato l'uso di alcuni prodotti in
qualcosa di molto 'in” e ha favorito l'adozione di certi modelli comportamentali da parte dei giovani. Credo sia inoltre necessario chiedersi se l'apertura dei locali fino alle prime ore del mattino non abbia una reale correlazione con l'abuso di alcune sostanze e se non sia opportuno ripensare i tempi del divertimento e della notte.
 
Credo, sul modello di altri paesi europei, che la soluzione non sia quella di abbassare ulteriormente la soglia del tasso alcolemico, ma rendere rigorosi i controlli facendo rispettare le regole che già esistono e lavorando sulla prevenzione a livello educativo e sociale. Mi auguro che questo possa essere un contributo alla riflessione perché non si rischi di arrivare a scelte sull'onda di sollecitazioni emotive che non risolverebbero il problema e danneggerebbero un settore come quello del vino che in questi anni si è lodevolmente impegnato nel promuovere un modello di consumo
consapevole.”

Mino Taricco
Assessore all'Agricoltura Regione Piemonte



Per Andrea Sarubbi (Pd) "se bevi, dipende". No allo 0,2%

Dal mio precedente post sull'argomento, la discussione sul divieto assoluto di alcool per chi guida ha fatto qualche passo avanti: molto grazie alla garbata protesta via mail di parecchi elettori, che hanno continuato a scrivere ai membri della Commissione Trasporti per esporre le proprie ragioni; un po' anche per merito della mia campagna mediatica, visto che nell'ultima settimana ho rilasciato diverse interviste sulla legge antibabà. In questi giorni sono venuti in Commissione due ministri, per parlare proprio di sicurezza stradale: Matteoli, che ha trattato il problema più in generale, e Sacconi, che - avendo la delega alla Salute - ha affrontato anche la questione alcool, dicendosi d'accordo con il principio 'Se bevi, non guidi”.
A quel punto, ho preso la parola e - pur riconoscendo che lo slogan 'Se bevi, dipende” non avrebbe lo stesso impatto - ho ribadito in sede istituzionale le critiche già espresse qui sul blog, spiegando che un approccio così proibizionista è demagogico perché va contro ogni statistica (a proposito: grazie a tutti per i numeri che mi avete fornito) ed ogni valutazione scientifica degli esperti. Ho citato le penne alla vodka, i babà, i mon chéri e tutto il resto: il ministro, inizialmente stupito del mio attacco, alla fine mi ha dato ragione e mi ha assicurato che, anche nel caso di tasso zero, ci sarà un margine fisiologico di tolleranza. E già la tolleranza babà è un primo, piccolo, risultato.
Ma la novità più rilevante - che noi del Pd avevamo già proposto nel comitato ristretto e che il ministro pare disponibile ad accettare - è quella dei destinatari della norma: il tasso zero non sarà per tutti, ma solo per i neopatentati fino a 21 anni e per i professionisti della guida (tassisti, conducenti di autobus, di auto a noleggio e così via). Inoltre - e questa mi pare una risposta al nostro scetticismo sulla correlazione tra limite alcolemico e numero di incidenti - il tasso zero sarà sperimentale, probabilmente per un paio d'anni, dopodiché si vedrà se ha dato i suoi frutti oppure no.
Noi del Pd abbiamo insistito molto sui controlli (io ho citato anche i dati sulla Gran Bretagna), l'Italia dei valori ha proposto di obbligare le discoteche a fare il test del palloncino a chi va via, il governo ha risposto che i controlli sono triplicati negli ultimi anni (Matteoli) ma ha ammesso che mancano le risorse per farne di più (Sacconi). Tira di qua e tira di là, insomma, alla fine si arriverà ad un accordo: non il migliore possibile, ma almeno abbiamo evitato di affogare nella demagogia.
E di rinunciare alla cena fuori, perché - l'ultima buona notizia è questa, me la stavo quasi dimenticando - la storia dello 0,2% è abortita sul nascere: due ragionevoli bicchieri di vino, dunque, potremo berceli in santa pace.
 

On. Andrea Sarubbi (Pd)

 



Un
grazie all'on. Sarubbi
 

Onore e grazie all'on. Andrea Sarubbi (PD). La nostra battaglia sta dando i suoi frutti

Alberto Godena


Basterebbero servizi di navetta nei ristoranti 

Io penso che l'Italia non sia la prima nazione a tolleranza limitata. In Romania c'è tolleranza zero eppure si adeguano. Noi non sappiamo adeguarci. Male, Basterebbe inventare un servizio di navetta con conducente. Ma no, noi italiani per un trasporto magari di 30 km vorremmo guadagnarci per tutta la settimana...  Il guaio è che noi italiani dobbiamo abituarci invece a nuivi servizi e ad abbassare i prezzi. Noi ristoratori dobbiamo fare fronte alla tolleranza zero con una programmazione di servizi di trasporto ... e saremo tutti felici e contenti. Il tempo mi darà ragione, ne sono convinto.

Giuseppe Pierleoni

Caro Giuseppe,

l'idea della navetta è molto interessante ma, siamo franchi, di difficile soluzione, salvo forse che nei grandi centri urbani...dove la guerra dei tassisti sarebbe però sicura.  E chi ha un locale in aperta campagna o in montagna come potrebbe fare? Certo il trasporto potrebbe diventare un optional per i ristoratori più avveduti, ma credo veramente per pochi. 

a.l.

 


Alcol e guida: finalmente un po' di buon senso


Finalmente un po' di buon senso.
Non c'è bisogno di irrigidire le regole, basta farle osservare!

Giuseppe Garozzo Zannini Quirini

 


Il vino è alla base della cultura e della nostra economia

Per quanto mi sia difficile crederlo, in in momento di crisi come questo si dibatte su un prodotto, come il vino, un alimento che ha fatto la storia di questo Paese, che fa parte della sua cultura e della sua economia. E, più importante, che fa socializzare gli uomini. Mi ricordo gli anni 70 quanto per aprire un esercizio per la vendita di super alcolici, le autorizzazioni della licenza, le rilasciava la Questura. In quel periodo nessuno faceva statistiche sui incidenti per alcol. Si beveva anche allora? Allora la società italiana cresceva in economia, più sana di valori e principi. Il vero problema delle stragi del sabato sera va trovata dentro la nostra società ammalata, e non dentro un buon bicchiere di vino. Questa bevanda da ricchezza e gioia. Se si vuole fare delle tabelle sull'alcol, lo si faccia sulle bevande Miscelate 'cocktail”, una vera e micidiale bomba gastrica e mentale.

Vincenzo Pingitore

Caro Vincenzo

il ricordo dei bei tempi andati magari va abbinato al aftto che oggi il vino è un prodotto decisamente più di qualità e capace di soddisfare di più bevendone meno. Coem dire: oggi si beve meno vino, ma migliore e con meno rischi per la salute e per l'eventuale capacità di guidare. Sempre che non se ne abusi, ma questo è un altro problema.

a.l.

 


Sbagliato proibire, serve più cultura del bere bene

 

La sottile line che separa l'uso e l'abuso è e sarà ancora a lungo oggetto di discussioni e perpressità; noi pensiamo che non è così che si risolvono i problemi, non è abbassando i tassi che si inducono le persone ad essere più responsabili.... Una buona campagna sul buon bere potrebbe essere una parziale ma buona soluzione... Ogni sostanza alcol, droghe o quant'altro può essere pericolosa, ma il vero pericolo è nella testa di chi ne fa uso e nei modi utilizzati. Investire nella coscienza, nell'etica e nell'educazione alla vita di un popolo dovrebbero essere le priorità di chi governa una nazione; è proprio la storia ad insegnare che negare e rendere proibito qualcosa non lo rendono la cosa meno interessante e ricercata ma bensì il contrario! continuamo la nostra politica del buon bere con qualità e passione!

Sonia Serra


Gent.lima Sonia

la Cultura del bere responsabile è certamente l'unica strada di un Paese civile, quale dovrebbe essere il nostro. Ma  a volte i politici se lo dimenticano.

a.l.  

 


Auto, orari, controlli... sono tanti gli elementi in gioco

 

Caro direttore,
volevo ringraziarla per come ha aperto un dibattito così importante sulla sua rivista. Lei ha dato modo di esporre le idee e i pareri di fronti diversi e questo le fà onore. C'è però una cosa che non capisco quando lei afferma che "Se poi si pensa che all'interno dei sindacati di categoria il peso dei gestori di certi locali è talmente forte da imporre scelte a volte discutibili o addirittura controproducenti per la ristorazione". La legge sulla sicurezza della strada, quella del "no alcol dopo le due" è proprio una discriminante per quelle categorie che Lei prima ha citato. Cosa è successo hanno fatto autogoal????
Si potrà dire che salvo pochi coraggiosi, questa legge viene disattesa dai molti locali da divertimento che continuano dopo le 2 a servire alcol. Lei sa che io lavoro in una discoteca e le posso assicurare che è frustrante sentirsi insultare dagli avventori perchè gli si rifiuta un drink alcolico. penso ai titolari del locale che hanno clienti fino alle quattro e non incassano praticamente più niente al bar!!! Quanto può essere utile una scelta repressiva fatta in questo modo???? Ma allo Stato cosa interessa?...fermare le morti del sabato sera o fare solo propaganda elettorale?Perchè allora non si valuta in tutti i suoi aspetti il problema? Sono solo alcol e droghe a creare quel massacro di giovani vite? E le reti stradali piene di insidie? Le autovetture programmate alle folli velocità? Perchè nessuno denuncia le pubblicità delle autovetture veloci e scattanti che sono in effetti un invito a delinquere??? La società che mostra modelli comportamentali autolesionisti? I media che pur di vendere cavalcano le mode (e le morti) del momento? Gli stessi politici che mostrano dei valori morali veramente al limite della decenza......Mi piacerebbe avere con Lei uno scambio approfondito sulla questione e anche dare vita ad un vero tavolo dove si possa liberamente discutere con tutte le categorie, ma anche con i giovani che non sono mai stati veramente interpellati.
Nell'AIBES stiamo lavorando ad un progetto rivolto ai giovani degli istituti alberghieri e non...vogliamo coinvolgerli a parlarsi e confrontarsi sull'alcol e i sui effetti.. Mi piacerebbe poterle parlare anche di questo..

La ringrazio sinceramente

Fiorenzo Colombo
Consigliere Nazionale AIBES

Caro Fiorenzo

lei solleva due questioni, ugualmente importanti e certamente collegate: locali notturni e sistema trasporti. Per la seconda non posso che concodare su tutto, con l'aggiunta che ancora una volta la politica fa le fughe in avantii, salvo poi ricredersi (come è forse il caso dello 0,2%), e non affrontare i problemi veri.   

Sui locali notturni invece occorrerebbe attivare un po' più di attenzione. C'è da un lato un'evidente mancanza di controlli che va ben oltre il fatto di servire alcolici dopo le 2. Quali sono i reali accertamenti sull'età dei giovani clienti ? Chi si preoccupa di cosa avviene a livello di commercio di pasticche o coca ? Basterebbe poter fornire risposte certe per capire come il problema non stia certo nel bere un bicchiere in più o in meno. 

Per quanto riguarda un confronto con Aibes, gestori di locali e giovani sono più che disponibile. Se solleviamo alcuni temi delicati come questi non è certo solo per il gusto di scrivere, ma per provocare un dibattito ed una presa di coscienza. Quando vuole facciamo questo tavolo e cerchiamo di dare qualche risposta certa.

a.l.


Dove sta scritto che il bere responsabile causa incidenti?

L'Italia vanta una cultura del vino millenaria. In nessun altro Paese del mondo la qualità della vita è così strettamente legata alla buona tavola e al buon bere come in Italia. Un bicchiere di vino ai pasti o gustato in compagnia è pura gioia di vita. Il vino è un elemento che definisce la nostra immagine, che ha reso nota la nostra terra e che ogni anno attira un gran numero di visitatori da tutto il mondo.
Un consumo sensato di vino giova inoltre alla salute. Come può questo consumo di vino moderato e consapevole quindi essere reso responsabile per gli incidenti stradali? Dove sono le statistiche che danno prova netta della percentuale degli incidenti causati da guidatori con tasso alcolemico da 0,0 a 0,5 per mille?
Disattenzione, distrazione, velocità eccessiva, la mancata osservanza della distanza di sicurezza, affaticamento e stanchezza sono i motivi principali degli incidenti sulle strade. Non è il consapevole consumo di vino – il bicchiere di vino ai pasti – la causa di incidenti stradali, bensì l'abuso.
Speriamo che le ultime notizie che il Palazzo reagisce all'opinione pubblica siano giuste e che un abbassamento generale del tasso alcolico sotto i 0,5 non abbia più maggioranza.
Qui un mio blog con links: http://www.vinix.it/myDocDetail.php?ID=2427

Chris Rottensteiner

Caro Christian

l'opposizione di tanti, a partire dai prooduttori ai nostri siti, ha creato una vasta eco nell'opinione pubblica e forse, come scrivevo, il Palazzo se ne è accorto. Francamente ci resta la delusione di qualche ministro che di queste questioni dovrebbe occuparsi, ma resta invece in silenzio...

a.l. 


Più controlli sulle discoteche

Sono contrario all'abbassamento della soglia allo 0,2 , perchè credo che se uno beve 2 bicchieri di vino a cena con gli amici non deve essere penalizzato. Piuttosto si intensifichino i controlli sui i ragazzi che esono dalle discoteche il venerdi' e il sabato sera e un po' ovunque. Usiamo l'esercito per piantonare i luoghi a rischio, e gli agenti più sulle strade ok.

Domenico Testa

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© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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