Trentenne, solare, simpatica, entusiasta del suo lavoro ai fornelli, entusiasmo che trasmette nei suoi menu, mai banali. Da giovanissima Marcella Gritti ha dimostrato la sua forte passione per la cucina: a 15 anni, terminata la scuola alberghiera, ha iniziato la sua carriera in ristoranti stellati, dove ha imparato tecnica e disciplina. Oggi, da cinque anni, è chef-patron del “Civico 17”, sul colle della Maresana, in territorio del Comune di Ponteranica ma a pochi minuti d’auto dal centro di Bergamo. L’indirizzo esatto è via Rosciano al civico 30, ma Gritti ha preferito tenere la denominazione “Civico 17” con cui si era già fatta conoscere nei due anni di gestione a Osio Sotto, nella pianura bergamasca.
Così Marcella, sul suo sito (che consiglio di andare a vedere), scrive della sua cucina: «Non è facile definire la propria cucina, è un aspetto intimo e personale per uno chef. Direi che è qualcosa che ribolle dentro, è il desiderio di creare e abbinare sapori conosciuti dai propri sensi. Questa è la mia idea di cucina, rappresentare me stessa, il mio carattere e la mia fantasia. Come un quadro per un artista, creare nuovi piatti è un mezzo per esprimere i miei stati d’animo».
Per otto anni, prima di mettersi in proprio, Gritti è andata a scuola da grandi chef: Paolo Frosio, Luca Brasi, Ernst Knam, Enrico Crippa, dai quali ha imparato le basi e lo spirito di sacrificio, ma soprattutto con la guida di Gualtiero Marchesi, con cui ha lavorato quattro anni, apprende il rispetto degli elementi e l’esaltazione dei sapori. Una bella foto di Marcella con Gualtiero si osserva all’entrata del locale. Un ristorante molto articolato, il cui arredo è curato nei minimi particolari: in ogni angolo si vede il buon gusto femminile e tutte donne, giovani, sono impegnate nel servizio ai tavoli. Disposto su due piani, il locale si presta per incontri di lavoro e cene riservate, ma anche per compagnie chiassose nella vecchia cantina dove predominano le pietre e le volte di mattoni. In estate anche posti all’esterno, per sentire il fresco che scende dalla montagna.
Qui hanno fatto tappa i soci del Club Buongustai Bergamo, guidati dal presidente avvocato Ernesto Tucci. Un menù di quattro piatti così congegnato: capesante gratinate con caviale di melanzane e tentacoli di piovra arrostita, crema di pomodoro e sedano croccante (un piatto che sembra un quadro, cui fare però la scarpetta); risotto con tartare di gamberi rossi, emulsione di basilico e crema di burrata (l’avrei preferito un po’ più al dente, ma i gamberi rossi hanno dominato in modo superbo per qualità e freschezza); filetto di ombrina arrosto, crema di peperoni canditi, cipolline e chip di prosciutto (delicatissime la crema di peperoni e le cipolle che ben sono andate a nozze con il pesce; il prosciutto chip l’ho lasciato a metà: sapore troppo deciso rispetto a tutto il resto del piatto, una provocazione del maestro Marchesi); infine un buon flan di cioccolato con cuore morbido, crema al mascarpone e frutti di bosco. Ben scelti i vini: il friulano Sauvignon Dilenardo annata 2016 e con il dolce il Barolo Chinato di Cappellano.
Giustamente assegnato quindi dal Club Buongustai il “Diploma di Merito” a Marcella Gritti. Motivazione: «Supportata da uno staff giovane ma preparato, Marcella trasferisce nei piatti la sua forte personalità artistica. In cucina si sposano creatività e esaltazione della materia, in sala attenzione per il cliente e cura dei dettagli».