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La leggenda del Gallo Nero rivive nei racconti degli alunni di Poggibonsi

Il Consorzio vino Chianti Classico chiude l’anno del trecentesimo compleanno della denominazione con un evento dedicato ai giovanissimi abitanti del territorio, legato alla storica leggenda del Gallo Nero

 
20 dicembre 2016 | 12:22

La leggenda del Gallo Nero rivive nei racconti degli alunni di Poggibonsi

Il Consorzio vino Chianti Classico chiude l’anno del trecentesimo compleanno della denominazione con un evento dedicato ai giovanissimi abitanti del territorio, legato alla storica leggenda del Gallo Nero

20 dicembre 2016 | 12:22
 

Per coinvolgere anche le nuove generazioni nelle celebrazioni del trecentesimo anniversario dalla promulgazione del Bando del Granduca Cosimo III de’ Medici, che segnava i confini del territorio di produzione del Chianti Classico, il suo Consorzio ha sviluppato un progetto dedicato alle scuole elementari del Chianti. I giovani alunni delle elementari di Radda e della scuola Vittorio Veneto di Poggibonsi (Si), che hanno aderito all’iniziativa, hanno così potuto interagire con una delle più suggestive e rappresentative storie del proprio territorio, la “Leggenda del Gallo Nero”, un racconto che nasce da vicende reali per sfociare in una favola antica, espressione di alcune delle principali caratteristiche distintive del genio toscano.

alunni Poggibonsi raccontano leggenda Gallo Nero

Partendo proprio dalla leggenda è stato chiesto ai bambini delle scuole elementari di elaborarne una narrazione secondo una modalità espressiva diversa da quella puramente narrativa (rappresentazione teatrale, racconto per immagini...). Il legame con le origini di un territorio passa attraverso la creazione di una relazione forte con le sue narrazioni e sembra che i giovani ragazzi delle scuole di area chiantigiana si siano davvero divertiti a ravvivare la celebre leggenda fondativa: fumetti, immagini e racconti in rima, insieme all’introduzione di elementi inediti e fantasiosi hanno dato nuova vita al racconto.

«I ragazzi hanno risposto con entusiasmo alla proposta del Consorzio, tanto che - ha raccontato una maestra delle classi partecipanti al concorso - passando in pullman nei pressi di una delle statue dei galli installate nei pressi del comune di Poggibonsi, li ho sentiti gridare: “ecco il nostro gallo nero!”».

«Siamo consapevoli che il marchio del Chianti Classico rappresenta un emblema di un patrimonio storico e umano legato a uno specifico territorio, prima ancora che il simbolo di uno straordinario prodotto che in questo territorio nasce» spiega Giuseppe Liberatore, direttore generale del Consorzio Vino Chianti Classico. «Il Consorzio ha voluto dedicare ai discendenti di quei due cavalieri l’ultima tappa di un anno ricco di eventi e celebrazioni, rendendo merito allo straordinario sforzo creativo che questi giovani chiantigiani hanno regalato al Gallo Nero, attraverso un’esposizione dei lavori che resterà in mostra presso la Casa Chianti Classico fino all’estate del 2017».

La premiazione delle classi si terrà presso la sala conferenze della Casa Chianti Classico (ex Convento di Santa Maria al Prato), a Radda in Chianti il pomeriggio del prossimo 21 dicembre alle ore 16.00. Dopo le premiazioni, per ringraziare i ragazzi e le maestre, il Consorzio offrirà un pomeriggio di animazione ispirato alla leggenda del Gallo Nero a cui seguirà una merenda di saluto per lo scambio degli auguri di Natale a base di dolci e fettunta all’olio nuovo della Dop Gallo Nero.

La leggenda
In epoca medievale per porre fine alle loro interminabili guerre, Firenze e Siena decisero di affidare la definizione dei loro confini a una singolare prova tra due cavalieri: dove si fossero incontrati partendo all’alba dalle rispettive città, al primo canto del gallo, ci sarebbero stati i confini tra le due repubbliche. I senesi allevarono a questo scopo un bel gallo bianco, ben presto appesantito dagli eccessi di cibo. I fiorentini, invece, scelsero un gallo nero e lo tennero così tanto a digiuno che il giorno fatidico cominciò a cantare prima ancora che spuntasse l’alba. E così il cavaliere fiorentino partì prestissimo e solo quando giunse a Fonterutoli - a una dozzina di chilometri da Siena - incontrò il cavaliere senese, partito molto più tardi: fu per questo che quasi tutto il territorio del Chianti passò sotto la giurisdizione della repubblica fiorentina.

Per informazioni: www.chianticlassico.com

© Riproduzione riservata STAMPA

 
 
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