Crisi del Pecorino Romano Dop Baldrighi: «Filiera unita per il rilancio»

Sulla questione del crollo dei prezzi del latte, con conseguente picco negativo del prezzo del Pecorino Romano Dop, è intervenuto anche Cesare Baldrighi, presidente di Aicig - Origin Italia

13 febbraio 2019 | 16:46
Innanzitutto, i dati: il 2017 è stato un anno record per i prezzi, che hanno superato talvolta gli 8 euro al chilo; questo ha determinato un incremento produttivo di circa il 25% e contestualmente una contrazione del mercato del 44%. Alla luce di siffatte condizioni, risulta evidente che una caduta di tutto il mercato del Pecorino Romano Dop e quindi del latte ad esso destinato, fosse inevitabile.



«I mercati sono sempre più difficili - afferma Cesare Baldrighi - ma domanda e offerta possono essere gestite con proficua soddisfazione delle parti se gli attori di tutta la filiera, dagli allevatori, ai trasformatori, ai caseifici, al retail si rendono responsabili e accettano e rispettano i piani produttivi. Infatti dobbiamo continuare a sviluppare lo strumento dei piani produttivi in modo ancora più organico in ogni Denominazione, anche del Pecorino Romano Dop, il cui Consorzio proprio in questi giorni è stato oggetto di considerazioni negative sul proprio operato del tutto ingiustificate».

Da parte sua il Consorzio, nello svolgimento della sua attività pluriennale, dispone degli strumenti adatti a risolvere tale situazione, ovvero l’applicazione dei piani produttivi affinché tutti gli attori della filiera convergano e facciano ciascuno la propria parte.

«È il sistema delle Dop e delle Igp - ribadisce Baldrighi a seguito dei recenti attacchi da parte anche delle Istituzioni, di cui è stato oggetto il Consorzio - che può, senza alcun dubbio, portare valore al prodotto facendone conoscere al consumatore la qualità che sta dentro ognuno di essi. Ecco che il ruolo della promozione e della tutela di cui i Consorzi sono i portabandiera diventano elemento essenziale per sviluppare i mercati e tutelare consumatori e produttori».

Per gestire stati di disequilibri tra offerta e domanda, occorre dunque che tutti gli attori della filiera rispettino i patti. «Del resto - continua il presidente - siamo tutelati da leggi europee recanti le norme di applicazione di regolamenti per quanto riguarda le organizzazioni di produttori e loro associazioni, le organizzazioni interprofessionali, le relazioni contrattuali nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari e i piani di regolazione dell’offerta dei formaggi a denominazione di origine protette o indicazione geografica».

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Alberto Lupini


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