Farine, cresce l’export: +10% Ma in Italia si mangia meno pane

All’estero apprezzano i prodotti italiani derivati dal grano tenero, ma nel Belpaese, secondo l’associazione dei mugnai, si consumano meno pane e pasta. La produzione totale nel 2018 è stata di 11 milioni di tonnellate

28 giugno 2019 | 12:00
I numeri del comparto molitorio relativi al 2018 sono stati diffusi da Italmopa (Associazione industriali mugnai d’Italia) nel corso dell’assemblea generale che si è svolta nei giorni scorsi a Roma.

La produzione dell'industria molitoria si aggira intorno agli 11 milioni di tonnellate

Il volume dei prodotti dell’industria molitoria (farine, semole e sottoprodotti della macinazione) ha superato 11 milioni di tonnellate, un quantitativo sostanzialmente stabile (-0,1%) rispetto all’anno precedente, mentre il fatturato è stimato in circa 3,539 miliardi di euro (+2,1% rispetto al 2017), di cui 1,667 miliardi di euro (-0,4%) nel comparto della trasformazione del frumento duro e 1,872 miliardi di euro (+4,4%) nel comparto della trasformazione del frumento tenero. Per quanto riguarda l’utilizzazione di farine di frumento tenero e di semole di frumento duro si stima che, complessivamente, sia stata pari a 7.778.500 tonnellate.

Nuova, leggera, flessione dei consumi di pane e pasta ma prosegue il trend positivo per la pizza e per i prodotti sostitutivi del pane. Per quanto riguarda il comparto delle farine di frumento tenero, il mercato interno ha registrato, nel 2018, una sostanziale stabilità. La contrazione (-1,8%) riguardante le farine destinate alla panificazione è stata pressoché interamente compensata da una maggiore domanda per le farine destinate alla produzione di sostituti del pane quali crackers, taralli, friselle, grissini (+3,8%); pizza e prodotti salati da forno (+1,6%), biscotti/lievitati/prodotti da forno/pasticceria (+2,6%).

Relativamente al mercato estero si è verificato un incremento del 10% circa dei volumi delle esportazioni di farine di frumento tenero le quali, pur situandosi su livelli quantitativi ancora non significativi, hanno beneficiato, nel corso degli ultimi anni, di un trend in costante crescita. Per quanto riguarda il comparto delle semole di frumento duro, il mercato interno ha fatto registrare, nel 2018, una flessione riconducibile ad una frenata della domanda dell’Industria pastaria (-0,9%) mentre risulta in crescita il consumo di semola per la produzione di pane (+1,1%) e per usi domestici (+1,4%). «Nel 2018 - evidenzia Cosimo De Sortis, presidente Italmopa - il comparto molitorio ha segnato, complessivamente, un andamento moderatamente positivo anche se permangono criticità legate alla nuova contrazione dei consumi interni di pane e pasta, prodotti di base di una sana alimentazione».

Per informazioni: www.italmopa.com

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Alberto Lupini


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