Una forma di Grana Padano a Trump per far cadere l’embargo della Russia

10 novembre 2016 | 18:58
Il Consorzio Grana Padano ha inviato una forma del prodotto Dop più consumato al mondo a Donald Trump, neo eletto presidente degli Stati Uniti, con l’obiettivo di sensibilizzarlo al problema dell’embargo imposto dalla Russia. La ripresa dei rapporti con il Paese sovietico è in effetti uno dei temi di punta nei programmi di politica estera di Trump, e se il progetto andrà in porto cadranno le sanzioni dell’Occidente a cui Vladimir Putin aveva risposto mettendo l’embargo sui prodotti agroalimentari dell’Unione europea.



«Abbiamo inviato una forma di Grana Padano come grimaldello per scardinare l’embargo fortemente voluto dagli Stati Uniti nei confronti della Russia», ha spiegato Stefano Berni, direttore generale del Consorzio. «La nostra iniziativa, oltre ad essere un augurio in vista di questa importantissima avventura, vuole diventare un motivo di riflessione per eliminare barriere che stanno producendo gravi danni economici a chi, in Italia e nel resto d’Europa, esportava i propri prodotti in Russia. Nel nostro caso specifico stiamo parlando di circa 50mila forme all’anno, per un valore economico al consumo di oltre 40 milioni di euro. Proprio perché siamo il prodotto Dop più consumato del mondo, riteniamo giusto diventare interpreti di chi, come noi, è ambasciatore del made in Italy di qualità a livello internazionale e subisce ripercussioni importanti dallo stop dell’export in Russia».

«L’azione del Grana Padano - ha commentato Viviana Beccalossi, assessore regionale lombarda al Territorio, urbanistica, difesa del suolo e città metropolitana - non solo è utile, ma necessaria. I danni economici causati da provvedimenti di questo genere sono infatti gravissimi e spesso irreparabili». La Cgia di Mestre, a marzo, aveva rilevato che a seguito della crisi politico-militare con l’Ucraina, le sanzioni economiche introdotte nel 2014 nei confronti della Russia e le relative reazioni di Mosca sono costate al sistema del made in Italy 3,6 miliardi di euro, 1,18 dei quali a danno della Lombardia. «Ci auguriamo dunque - conclude Beccalossi - che Trump, oltre ad apprezzare la bontà di un prodotto unico nel suo genere, faccia il possibile per porre fine a questa situazione».

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Alberto Lupini


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