Il gusto del Pecorino Romano Dop anche nel pratico formato snack

01 giugno 2016 | 10:43
I tesori della natura vanno gelosamente custoditi e protetti, soprattutto quando esprimono i valori più autentici della nostra più schietta e genuina tradizione, come il Pecorino Romano. Nessun formaggio rappresenta meglio la passione e il rispetto per l’ambiente  e per procedimenti semplici e naturali, che riprendono e mantengono intatte usanze e consuetudini dei pastori di tanti secoli fa.

Sapore, aroma, consistenza, valori energetici nutrizionali, tutto nel Pecorino Romano è perfettamente bilanciato, armonioso, equilibrato. E questo lo sapevano bene anche i legionari Romani che aggiungevano sempre un’oncia di purissimo cacio di pecora alla razione quotidiana di farro per riacquistare vigore ed energia prima di andare in battaglia.



«Le caratteristiche nutrizionali del Pecorino Romano sono eccezionali - spiega Salvatore Palitta (nella foto), presidente del Consorzio per la tutela del Formaggio Pecorino Romano - grazie all’alto contenuto di calcio e all’elevato valore energetico. È un prodotto che può accompagnare sia lo sportivo sia il consumo nelle famiglie. È inoltre molto versatile in cucina perché può essere utilizzato come ingrediente, come condimento, ma anche come pietanza da consumare da sola».

Tra le novità presentate a Cibus 2016 dal Consorzio del Pecorino Romano, c’erano il formato snack, pratico e gustoso, e il Pecorino Romano senza lattosio, ideale per chi soffre di intolleranza a questa sostanza. «Il Pecorino Romano come snack da 20 grammi - dice Palitta - si può portare tranquillamente nelle colazioni e nelle merende delle nostre famiglie. Il Pecorino Romano privo di lattosio è un prodotto che a 5 mesi della sua maturazione perde totalmente gli zuccheri e il lattosio».


Salvatore Palitta

Il Consorzio ha sede in Sardegna e da questa terra proviene circa il 90% della produzione. «L’area di provenienza del Pecorino Romano - racconta il presidente del Consorzio di tutela - comprende Lazio, Sardegna e provincia di Grosseto. La sua storia nasce però nel Lazio: il cacio romano veniva consumato già dai legionari che lo utilizzavano come alimento base quando andavano in giro per il mondo. È sicuramente il formaggio più antico che abbiamo in Italia e oggi nella sua versione più moderna è un prodotto che ha un ampio utilizzo per la sua versatilità».

«Nel 2015 - conclude Palitta - sono stati prodotti 300mila quintali, commercializzati prevalentemente all’estero, circa il 70%, di cui la metà va sul mercato nordamericano, che è il mercato storico del Pecorino Romano. Già agli inizi del secolo scorso i produttori di Pecorino Romano l’hanno esportato in quel territorio facendolo diventare il mercato più importante. Oggi cresce in maniera importante anche quello europeo, oltre a nicchie di mercato anche in Giappone, Canada e Australia»

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Credits  -  Policy  -  PARTNER  -  EURO-TOQUES | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024