Miele delle Marche: qualità e bontà dalla forte identità territoriale

Le Marche, seconda regione italiana per il rapporto tra arnie e superficie, vantano un patrimonio apistico di rilievo e il miele racchiude l'esperienza degli apicoltori locali e la bellezza intatta del territorio

16 marzo 2024 | 09:30
di Omnia Comunicazione

Una lunghissima storia quella del miele delle Marche, seconda regione in Italia con il maggior numero di rapporto tra arnie e superficie regionale e con un patrimonio apistico importantissimo. Un prodotto che porta con sé tutta l’esperienza degli apicoltori che da sempre allevano le api su un territorio ricchissimo di biodiversità.

Dentro il miele c’è tutta la qualità delle Marche e della sua intatta bellezza, quella di paesaggi unici, integri e armoniosi e di un territorio animato da vitalità sociale e salubrità ambientale. Un’eccellenza regionale tanto da vantare il marchio QM - Qualità garantita dalle Marche che certifica la qualità, la tracciabilità e la trasparenza dei prodotti agroalimentari.

Il miele delle Marche: un tesoro di biodiversità

Una produzione, quella del miele delle Marche, che partecipa al primato conquistato dalla regione come distretto biologico più grande d’Europa, portando sulle tavole cibi sani, genuini e rispettosi della natura. Millefiori, di Acacia, di Girasole, di Castagno, di Sulla, di Melata, di Coriandolo: sono i mieli prodotti dagli apicoltori, veri custodi del futuro, dediti ogni giorno a garantire il perfetto equilibrio tra l’uomo e la natura, proteggendo le api che, con il loro imprescindibile contributo all’impollinazione, garantiscono la biodiversità.

Ricco di proprietà benefiche per la salute, tra cui quella antibatterica e antibiotica, il miele contiene microelementi preziosi con un elevato valore biologico e nutritivo. È, inoltre, un ingrediente delizioso, ideale negli abbinamenti tanto da essere sempre più apprezzato dai grandi chef da renderlo protagonista assoluto in cucina. Il miele Millefiori è tra i mieli più caratteristici prodotti dalle api marchigiane e più rappresentativo del territorio.

Dal colore che varia in base allo stato cristallizzato o liquido, sapore dolce con un bouquet floreale e dal gusto raffinato, è uno dei prodotti più diffusi e amati dagli appassionati di miele. Le sue note floreali si accordano perfettamente a numerose ricette, sia dolci che salate. Il miele di girasole, dal giallo oro nei mieli cristallizzati a più ambrato per quelli liquidi, presenta un odore erbaceo poco persistente con un leggero aroma di polline. Si accosta bene a piatti semplici ma anche ai più complessi, per esempio ricette a base di verdure, uova, pesce o formaggi.

Uniti per le api: I consorzi apistici marchigiani promuovono e tutelano la biodiversità

I quattro Consorzi apistici marchigiani si sono uniti per tutelare, far conoscere e promuovere i prodotti dei propri soci. Sono quelli delle province di Pesaro e Urbino, di Ancona, di Macerata, di Fermo e di Ascoli Piceno. Oggi le Marche contano 71.497 alveari e 3.386 apicoltori e registrano una produzione media intorno alle 2 mila tonnellate l’anno (Osservatorio Miele), in condizioni normali, sempre più difficili per il cambiamento climatico.

Sono 69 le aziende regionali che conducono l’apicoltura con metodo biologico, per un totale di 7.543 alveari: circa il 10% del totale, con una produzione di circa 150 tonnellate. Infine, sono circa 1.800 gli alveari certificati con il marchio QM, che equivale a un quantitativo che varia dai 300 ai 400 quintali di miele.

Tutelare le api va a beneficio dell’ambiente e a favore della comunita` intera. Lo stabilisce la Costituzione, di cui le api sono entrate di diritto, con la modifica dell’articolo 9, introducendo tra i principi fondamentali la tutela dell’ambiente, della biodiversita` e degli ecosistemi.

info: marchedimiele.it

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Alberto Lupini


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