Olio, crollano i prezzi (-45%) Confagricoltura: Ora misure urgenti

Appello di Confagricoltura al Governo per arginare la discesa in picchiata del valore dell’extravergine. A inizio mese, il prezzo medio era di poco superiore ai 3 euro al litro, quasi la metà rispetto al 2019 . Il presidente Massimiliano Giansanti: «Costi di produzione troppo alti e siamo in ritardo dal punto di vista dell’innovazione»

14 febbraio 2020 | 14:54
L’olio extravergine d’oliva italiano vale sempre meno; per l’esattezza, quasi la metà rispetto soltanto a un anno fa. A suonare il campanello d’allarme è Confagricoltura che, dati alla mano, ha deciso di inviare al ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova un documento in cui segnala con grande preoccupazione il calo generalizzato dei prezzi dell’olio d’oliva, chiedendo interventi mirati per superare l’emergenza. Nella prima settimana di febbraio il prezzo medio dell’olio extra vergine di superava di poco i 3 euro a kg con un calo superiore al 45% del prezzo dello stesso periodo dello scorso anno.

Un litro di extravergine vale poco più di 3 euro

Tra le possibili ipotesi, a parere di Confagricoltura, c’è una evoluzione progressiva degli stock di olio di oliva, che nei mesi passati ha visto un aumento delle giacenze con forme di “contenimento” delle vendite. Questo fenomeno ha depresso ulteriormente le quotazioni a fronte di una domanda comunque sostanzialmente stabile.

«Questa situazione ha acuito la crisi di un settore che a livello nazionale è già in difficoltà per problemi strutturali – dice il presidente Massimiliano Giansanti –  La nostra olivicoltura sconta un ritardo in innovazione e mostra costi di produzione molto più alti dei nostri competitor». Per questo Confagricoltura chiede di attivare immediatamente misure che diano risposta al mondo produttivo. Tra queste la revisione del meccanismo dello stoccaggio privato su base d’asta mensile, che di fatto ha privilegiato soltanto le imprese spagnole.


Massimiliano Giansanti

Occorre poi, secondo Giansanti, dare immediata attuazione al “decreto legge emergenze”, che prevedeva diverse misure per il comparto olivicolo, in particolare per la regione Puglia. Due, almeno, le misure rilevanti finanziate con 13 milioni di euro complessivi: il contributo per la ripresa dei frantoi oleari in Puglia; gli interventi a sostegno della liquidità per le imprese del settore olivicolo-oleario.

Resta aperta la possibilità di prevedere ulteriori misure nazionali di emergenza, come il differimento e la copertura dei costi connessi alle scadenze fiscali e previdenziali e dei pagamenti relativi agli oneri creditizi; l’attivazione di misure eccezionali a livello comunitario; la limitazione del ricorso al Traffico di Perfezionamento Attivo, in particolare dalla Tunisia, ovvero l’importazione in esenzione da dazio per la trasformazione degli oli di oliva e la loro riesportazione.

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Alberto Lupini


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