Puglia, la Xylella corre verso nord Scoperte altre decine di ulivi infetti

I risultati del monitoraggio avviato ad agosto hanno accertato che il batterio sta muovendosi verso Settentrione. Attaccati una sessantina di alberi tra le province di Brindisi e Taranto. Ancora da abbattere 650 piante . D’Amico (Cia): «Questi nuovi focolai stanno consolidando la presenza delle infezioni. Non si deve abbassare la guardia»

24 settembre 2019 | 15:28
Ormai in Puglia è una corsa contro il tempo: da una parte c’è un decreto che stabilisce l’abbattimento di 650 ulivi, dall’altra il batterio della Xylella che pare non volersi fermare, anzi: dal monitoraggio avviato il mese scorso, sono stati scoperti altri focolai tra le province di Brindisi e Taranto.

Le piante malate sono state trovate nelle province di Brindisi e Taranto

I controlli hanno accertato la presenza di 61 nuovi ulivi infetti a Fasano (2), Ostuni (1), Francavilla Fontana (1), San Michele Salentino (1), Carovigno (15), Ceglie Messapica (20), San Marzano di San Giuseppe (6) e Montemesola (15). «Da sempre sosteniamo che la Xylella non avrebbe atteso i tempi della politica, della burocrazia e della giustizia - ha detto il vicepresidente della Cia Agricoltori Italiani di Puglia Giannicola D'Amico - i nuovi focolai ritrovati a Montemesola e San Marzano, purtroppo, confermano come anche in provincia di Taranto vi sia un consolidamento delle infezioni».

Da qui la necessità di non abbassare la guardia: «Speriamo - ha aggiunto D’Amico - che le altre decine e decine di alberi per i quali si attendono le analisi sia a Fasano che nel resto dei territori monitorati, sia in provincia di Brindisi che in provincia di Taranto, risultino negativi, altrimenti la situazione si comprometterà ulteriormente». La Cia Agricoltori auspica che sul fronte eradicazioni, al momento unica azione preventiva possibile insieme alle buone pratiche e ai trattamenti fitosanitari, si proceda speditamente sia per l'espianto dei 650 ulivi già oggetto di decreto di abbattimento sia per i nuovi focolai riscontrati dalle ultime analisi. «Come auspichiamo - ha concluso D'Amico - anche che la Regione Puglia vari, senza perdere altro tempo, le linee guide per i sovrainnesti degli ulivi monumentali».

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Alberto Lupini


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