Re Panettone conquista Napoli Il dolce natalizio si tinge di nuovi sapori
17 novembre 2015 | 17:46
di Vincenzo D’Antonio
Attilio Servi da Roma, con un classico e con un eccellente panettone salato che si colloca in occasione di consumo a supporto di saporiti antepasti o, meglio ancora, in brunch ed happy hour. Alfonso Pepe da Sant’Egidio del Monte Albino (Sa) ha deliziato tutti con la sua ultima creatura: la Pastiera Lievitata. Sal de Riso dalla Costiera Amalfitana con un memorabile panettone Millefiori, ricoperto di struffoli. Pasquale Marigliano dalla fascia vesuviana. Carmen Vecchione dall’Irpinia ha presentato il Panettone al Caffellatte, semplicemente squisito. Anna Chiavazzo da Casapulla (Ce) con la sua invenzione PanndiBufala e con novità ben riuscite quali il panettone al caffè ed il panettone al pomodoro giallo. Aniello Di Caprio da Maddaloni (Ce) con un gradevolissimo panettone Quattro Stagioni.
Vincenzo Mennella da Torre del Greco (Na), sia con un classico tecnicamente perfetto che con un panettone originale con frutta semicandita. E ancora, il panettone salato al tartufo bianco della Pasticceria Mazzali, il Panettone alla birra di Mauro Morandin. Assolutamente originale e ben riuscito il Pan sfogliatella di De Vivo di Pompei (Na), un inedito incontro tra la sfogliatella napoletana e il lievitato meneghino. Ed ancora, a deliziare gli esigenti palati, il panettone alle olive verdi e vermut di Gabriele Ciacci di Poggibonsi (Si), il panettone al Caffellatte di Carmen Vecchione di Dolciarte di Avellino. La Pasticceria Gabbiano di Pompei ha portato in degustazione una rivisitazione della focaccia degli antichi Romani “settanta9 d.C.” impastata con farina integrale e profumata alla cannella, con mele e mandorle.
Tutti i panettoni presentati, va qui doverosamente ribadito, sono rigorosamente artigianali, realizzati senza ingredienti che ne prolunghino artificialmente la vita (i conservanti e i mono- e digliceridi utilizzati dall'industria), né semilavorati che ne facilitino la produzione omogeneizzandone i sapori (lieviti disidratati e mix). L’obiettivo della kermesse infatti è esaltare la naturalità, la qualità e la freschezza dei prodotti da una parte, esse coniugando con le abilità dell’artigiano: la sua tecnica e la sua creatività. Là, dove l’artigiano lambisce l’arte e si proietta alla commutazione artigiano/artista. Il percorso di degustazione dei panettoni è stato completato dal banco di assaggio dei vini da dolce e dei liquori: memorabili l’Eleusi da Villa Matilde e Guappa da Distillerie Petrone. Nell’ultimo fine settimana di Novembre, Re Panettone si svolge a Milano.
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