Torte in versione confetti grazie a Crispo

La torta Intrigo di Gino Fabbri, la Setteveli di Luigi Biasetto o la Ricotta e Pere di Sal De Riso sono solo alcune delle creazioni che Confetti Crispo ha saputo trasformare in una gamma di alta confetteria

06 maggio 2022 | 14:41
di Vincenzo D’Antonio

La vivace e laboriosa realtà della Confetti Crispo la esprimiamo qui sinteticamente con l’inoppugnabile forza dei numeri. È in vita da tre secoli, in quanto nacque alla fine dell’800. Le persone che lavorano in azienda sono circa 80. Il fatturato annuo è di circa 30milioni di euro. La capacità produttiva giornaliera è di circa 100 tonnellate. Il mercato estero è costituito da circa 120 Paesi. L’azienda ha sede nell’operosa cittadina di San Giuseppe Vesuviano (Na), alle pendici del Vesuvio.


Alta confetteria firmata

Una generazione dopo l’altra, oggi al governo dell’azienda vi è sorta di triumvirato, con papà Michele Crispo e i due figli Gianfranco e Saverio. Precise e ben distinte le deleghe, la peculiarità del valore aggiunto sta nell’unicità di vision e nella tensione al miglioramento continuo.


Ed è proprio in virtù di ciò che nel periodo gramo e melanconico del lockdown, quando anche le cerimonie patirono un grosso calo, la famiglia Crispo, coerente all’idea che la vis imprenditoriale nasce e progredisce chiedendosi il “perché no” delle cose e quindi osando immaginare il “mai visto” piuttosto che vivacchiare sulla gestione ordinaria, idearono “Confetti d’autore – Alta confetteria firmata”.


Extended Enterprise, si direbbe in gergo aziendale: far fruttare le competenze acquisite e consolidate al fine di accrescerle mediate cooperazione con soggetti terzi, affini al business. Rivisitazione originale del concetto stesso del prodotto confetto, nella sua essenza e nelle sue occasioni d’uso.


La geniale intuizione

Si narra che a Lord Byron nel suo viaggio in Italia, era in quel luogo fatato che anche grazie al suo non placido soggiorno prese poi nome “Golfo dei Poeti”, al termine di una chiassosa cena, la cameriera gli si rivolgesse proponendogli un grappolo di uva. La risposta di Byron fu: «no, grazie; non prendo mai il vino in pillole».


Mutatis mutandis, la genialità dell’idea della famiglia Crispo, è consistita nell’immaginare il confetto, da sempre core business dell’azienda, come la deliziosa pillola (ma chiamiamola anche capsula) contenente profumi e sapori di dolci “signature” fatti da tre pasticceri che chissà se hanno dato e stanno dando (e ancora daranno) lustro alla pasticceria italiana non solo nel nostro Paese ma in tutto il mondo. Stiamo parlando di veri maestri: Gino Fabbri, Luigi Biasetto e Sal De Riso. Il top quality della pasticceria al Centro, al Nord e al Sud.


Cinque le chicche dei grandi maestre

Lavoro in backstage per più di un anno, nel periodo infausto del lockdown. Con i tempi di Vulcano, i tempi necessariamente lenti e gravosi della “fonderia”, i tre valenti Maestri mettono capo a cinque chicche autoriali ciascuno, per un totale di quindici confetti d’autore.
E dai tempi di Vulcano, necessariamente ed avvedutamente lunghi, si passa al tempo di Mercurio, il tempo veloce del tempestivo lancio sul mercato di queste chicche autoriali. Adesso che è primavera, adesso che è tempo di cerimonie. Non mero elenco, ma solo flash di memoria.


Gino Fabbri attinge dalla sua famosa torta Intrigo e, con le peculiari ed “intriganti” note di caffè e caramello salato, nasce il confetto torta Intrigo.


Dalla sua famosa torta Setteveli, con quelle suadenti ed inconfondibili note di biscotto savoiardo, cioccolato fondente e nocciola, Luigi Biasetto esita il confetto torta Setteveli.


Dalla sua Ricotta e Pere, i cui tentativi di imitazione sono innumerevoli, il solare Salvatore De Riso, squisitamente “incapsulando” le note di nocciola, pera candita e ricotta, esita il confetto Ricotta e Pere.


Non solo cerimonie

Agevole presumere che con questi confetti d’autore si ampliano anche le occasioni di consumo che potranno andare ben oltre i momenti delle cerimonie e lambire e quindi ghiottamente presidiare i momenti della pasticceria d’autore proposta in tale originale modalità.
In approccio yolo, you only live once, sì, insomma… si vive una volta sola, potremmo anche affermare che se è vero che una mela al giorno toglie il medico di torno, un confetto d’autore al giorno permea di gioia l’intorno.


Una vera e propria case study

L’articolata operazione “Confetti d’Autore – Alta confetteria Firmata” può costituire “case study”. In questa operazione, difatti, si palesa la necessità di una competenza che sia crescente mai disgiunta dalla ricerca che a sua volta sospinge verso l’innovazione. Al contempo non ci si può esimere dalla responsabilità del ruolo etico dell’impresa che si declina anche attraverso una pratica concreta, dimostrabile e dimostrata di attuazione della sostenibilità ambientale. La vivacità aziendale, quella che consente di andare lontano proprio perché si viene da lontano, ha propellente nella passione che accomuna i soggetti di quella che abbiamo definito extended enterprise. E siccome non si è dilettanti allo sbaraglio, bensì azienda ben strutturata formata da persone di valore dotate delle necessarie skills, vitale è l’efficacia dell’organizzazione.

Competenza, Ricerca, Innovazione, Sostenibilità, Passione, Organizzazione: CRISPO!


Crispo
via Pianillo 138 - 80047 San Giuseppe Vesuviano (Na)
Tel 081 5294444

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Alberto Lupini


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