La 1000Miglia scalda i motori Al via 450 equipaggi da 36 nazioni
«Gustav Mahler affermava che “tradizione non è culto delle ceneri, ma custodia del fuoco”: questo il senso del progetto della Mille Miglia che vorremmo condividere e promuovere», così Alberto Piantoni, ceo di 1000Miglia
14 maggio 2018 | 18:15
di Renato Andreolassi
Una corsa che significa anche un giro di affari da 13 milioni di euro con un utile, lo scorso anno, di 7 milioni. La concretezza e il fiuto per buoni affari non manca mai ai bresciani “largh de boca e stret de ma” come dice il proverbio. A far la parte del leone le Alfa Romeo. Novità di quest'anno la certificazione delle auto che consentirà, a partire dal 2020, di far partecipare solo auto con una vera carta d'identità storica.
«A 91 anni dalla prima edizione - hanno detto gli organizzatori - è nostro dovere rendere la corsa sempre più unica ed emozionante per scoprire le bellezze del nostro Paese, ma con uno sguardo sul mondo». Mantenere le radici senza esserne prigionieri. Insomma non un giocattolo per pochi ricchi, ma l'affermazione dell'antico sapere artigiano che travalica il tempo e rappresenta un sogno che ritorna dal maggio dal 1977, dopo l'interruzione a seguito del tragico incidente di Guidizzolo alla fine degli anni ‘50. Fu l'indimenticabile sindaco Bruno Boni a riproporla dopo la strage di piazza Loggia come segno di coesione sociale e come sfida per il pensiero, il cuore e il fisico.
Tanti nomi più o meno noti alla partenza il 16 maggio da Brescia verso Mantova, Ferrara, Ravenna con la prima tappa a Cervia Milano Marittima. Seconda immancabile sosta a Roma. Poi si risale il 18 dalla Capitale fino a Parma. Infine la volata finale da Parma verso Piacenza-Milano con sosta al museo dell'Alfa di Arese e tirata Monza-Bergamo-Brescia, sperando nella clemenza del tempo.
Per informazioni: www.1000miglia.it
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Alberto Lupini