A Massimo Taddei il Premio Dino Villani Poi festa al ristorante Della Torre
È andato a Massimo Taddei, artigiano bergamasco dei formaggi, il Premio Dino Villani 2018 che ogni anno l’Accademia italiana della Cucina assegna a un protagonista del mondo gastronomico made in Italy
22 ottobre 2018 | 15:48
di Roberto Vitali
Massimo Taddei e Lucio Piombi
Noi siamo stati qui per due motivi: per partecipare alla “riunione ecumenica” della delegazione di Bergamo della Accademia italiana della Cucina (ben guidata dall’avvocato Lucio Piombi) e per assaggiare alcuni piatti del ristorante guidato da sei generazioni dalla famiglia Pavesi. Chef di cucina è Diego, umile ma dotato di ottime capacità ed estro, mentre i fratelli Michele e Pierluigi si dedicano all’attività alberghiera e alla cantina. Il giovane Filippo, figlio di Diego, è attivissimo e preciso direttore della sala.Nel corso della cena (giocata sulle torte salate e dolci come voleva il tema imposto per la serata dalla sede centrale dell’Accademia) ecco il momento solenne della premiazione di un artigiano che sappia fare e commercializzare un “prodotto artigianale eccellente”. L’artigiano premiato, molto meritatamente, è Massimo Taddei, titolare con la moglie Camilla dello storico caseificio di Fornovo San Giovanni, nella pianura bergamasca.
Diego Pavesi, Lucio Piombi, Filippo, Michele e Pierluigi Pavesi
Massimo Taddei è abituato a ricevere premi, anche internazionali, per i suoi splendidi formaggi, ma questo assegnatogli dalla blasonata Accademia, fondata dal giornalista Dino Villani nel 1953, è prestigioso perché Taddei è il primo bergamasco a riceverlo. Tra i tanti candidati a livello nazionale, il Premio Dino Villani è andato a Taddei e in particolare al suo prestigioso Taleggio Dop, formaggio che caratterizza la produzione del caseificio di Fornovo, rappresentando il 55% del totale fatturato. Taddei ha intrattenuto gli accademici con una relazione sul ruolo importante dei formaggi nella preparazione delle torte salate e anche dolci (si pensi ai cheese cakes e al mascarpone nel tiramisù).Il menu firmato da Diego Pavesi ha previsto come antipasto tre ottime torte salate: una al salmone con erba cipollina; una alla crema di porri, baccalà e tartufo nero; la terza ai porcini essiccati, prosciutto cubettato e zafferano in fili. È seguita un’ottima torta di riso croccante con grani di salsiccia bergamasca brasati nella conserva di pomodoro: piatto eccellente davvero. Il piatto di carne (medaglione di vitella in salsa al Marsala) era accompagnato da una torta di pane alla rattatuia di verdure. A sorpresa (non previsto nel menù) è arrivato l’assaggio di un tris di formaggi made in Fornovo: sua maestà il Taleggio Dop, il Regiùr (tradizionale a latte intero, 17 mesi di stagionatura) e il Blutunt, l’erborinato naturale. Si è chiuso con tre assaggi di torte: mele e pinoli, pere e uva passa, sbrisolona. I vini dalla ricca e antica cantina del “Della Torre”: Valcalepio Rosso Doc 2016 della Tenuta Castello di Grumello del Monte (Bg) e Moscato d’Asti Perrone 2017.
Per informazioni:
www.albergotorre.it
www.caseificiotaddei.it
www.accademiaitalianadellacucina.it
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