A Pordenone spesa più conveniente Troppa poca concorrenza al Sud

Altroconsumo ha redatto l’annuale report sui supermercati dove le famiglie italiane possono risparmiare di più sulla spesa. In testa per il terzo anno consecutivo il Conad City Spesa Facile

16 settembre 2020 | 11:03
L’Istat dice che le famiglie italiane spendono 6.570 euro all’anno per fare la spesa. In media. Ed è determinante sottolineare che si tratta di una “media” perché la consueta indagine redatta da Altroconsumo rivela che la forbice di prezzi può essere anche molto ampia tra una città e un’altra. Basi pensare a Pordenone dove la spesa può arrivare a costare anche un sesto della media. Certo, la scelta dei supermercati e dei prodotti (di prima necessità) deve essere oculata.


Altroconsumo spiega dove e come fare la spesa più conveniente

Pordenone però è solo un esempio, perché da altre parti, come Cuneo o Brescia, la differenza tra il supermercato più caro e quello più economico è ancora maggiore. In queste due città del Nord, infatti, scegliendo il punto vendita più economico è possibile risparmiare oltre 1.500 euro all’anno. La sorpresa è Milano dove questa differenza diventa pari a 1.769 euro rappresentando la città in cui si registra il risparmio massimo.



La mappa della convenienza, redatta da un’analisi per punto vendita in 70 città italiane (dal 15 giugno al 5 luglio), vede in cima alla classifica il Conad City Spesa Facile di Pordenone. Un primato che il punto vendita mantiene saldo ormai da tre anni consecutivi. Segue a brevissima distanza il Carrefour di Marcon (Ve), e Alì in via Periz 11 (Vi). Subito sotto al podio, il Conad Superstore di via Sacramora a Rimini. Anche quest’anno, sottolinea Altroconsumo, trionfano i supermercati del Triveneto, presenti in 10 delle prime 13 posizioni della classifica nazionale. Nella top ten dominata nella quasi totalità dal Nord-Eest si fa largo il Conad di Corso Lodi a Milano (10° posto), che spodesta Esselunga come tempio della convenienza nel capoluogo lombardo.

Analizzando meglio la classifica, si scopre che l’insegna più presente nei primi posti della classifica è Rossetto (con 11 punti vendita), mentre i più cari sono risultati Carrefour Market di Aosta in via Festaz, Tigre in via Salaria ad Ascoli, Carrefour Market di via Boezi a Roma e per ultimo, in assoluto il più caro d’Italia, Prestofresco di Cuneo in via Cavallo 7.

La classifica delle città del risparmio vede sul podio Pordenone, Vicenza e Venezia, ma spiccano anche Rimini e Treviso. È dunque il meridione che spicca per la poca concorrenza in fatto di prezzi. Si deve infatti scendere alla 18° posizione per trovare la prima città del Sud, Napoli. Male anche Taranto e Lecce e, al Nord, Savona. In queste città anche cercando nei super più economici, il risparmio non va oltre ai 300 euro annui. Nella cartina seguente trovi, regione per regione, il super (o iper) e il discount più convenienti secondo il paniere di tutti i prodotti, oltre all’elenco dei punti vendita più economici: scegli il migliore della tua città per risparmiare al massimo.

Nel corso del 2020, a causa della pandemia da Coronavirus, le condizioni del mercato della grande distribuzione sono notevolmente cambiate. Il comparto della Gdo non è stato interessato dalla sospensione delle attività. Al contrario, la grande distribuzione ha visto un aumento dell’attività, dovuta anche alla chiusura forzata di buona parte delle altre attività commerciali che, insieme alle limitazioni di movimento, ha aumentato i consumi casalinghi. Questa situazione ha portato un incremento delle vendite del 10% con punte del 30% per il confezionato da inizio pandemia a fine aprile 2020. La pandemia da coronavirus ha cambiato anche il modo in cui i consumatori utilizzano la Gdo. Molti si sono spostati sul canale online che a volte non è stato in grado di evadere gli ordini a causa dell’elevata domanda. Nel mese di marzo e aprile 2020, secondo l’osservatorio di Mediobanca4, vi è stato un incremento della spesa online del 200%. Terminato il lockdown gli italiani hanno ricominciato a muoversi, tornando a una situazione di relativa normalità. Secondo i dati Nielsen, durante la settimana cha va da 22 al 28 giugno le vendite della Gdo hanno subito un calo del 2,55%, il più ampio dalla fine della fase 1. Anche se, considerando l’intero mese di giugno, si è chiuso con un piccolo progresso (+0,29%), dovuto esclusivamente al buon andamento delle prime settimane.

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Alberto Lupini


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