Airbnb e Comune di Roma Patto sulla tassa di soggiorno

Una delle principali piattaforme per gli affitti brevi si sta accordando con la Capitale per un sistema di riscossione della tassa sicuro e veloce, novità non indifferente in un sistema complicato . Qualcuno ha già storto il naso, ricordando che ipotesi di accordi simili sono già state avanzate a più riprese

11 novembre 2019 | 10:34
Roma e Airbnb si uniscono per la lotta all’evasione iniziando a studiare uno “schema di convenzione” che faciliti e renda sicura la riscossione della tassa di soggiorno. Si spera che almeno questa sia la volta buona per arrivare ad una soluzione concreta, visto che di passi verso questo “schema” ne erano già stati fatti gli anni scorsi per poi lasciar cadere nel vuoto il tutto. Il portale più noto per gli affitti brevi pubblica per quanto riguarda Roma 29.500 offerte, senza contare gli altri siti come Booking e Agoda, che al fianco degli hotel tradizionali offrono anche b&b e similari. Incassare il contributo di soggiorno in questo arcipelago, che oscilla tra regolare e irregolare, non è affatto semplice e più volte lo abbiamo raccontato.


L'obiettivo è quello di recuperare 15 milioni di euro di evasione

L’obiettivo di questa operazione è quello di recuperare fino a15 milioni di euro annui. Inoltre, si stima che a fronte di oltre 130 milioni di euro incassati con la “tassa sui turisti”, che per la verità si paga ovunque in Italia e in Europa, ci sia ancora un buco nero di 30 milioni di evasione. Riguarda non solo chi si improvvisa affittacamere, ma anche una minoranza di hotel tradizionali che non giranoil contributo incassato a Roma Capitale. Proprio nei giorni scorsi la Procura ha recuperato, nel corso di un’inchiesta sul settore, 11 milioni di euro: si è arrivati a una serie di sequestri preventivi che interessano una trentina tra hotel di lusso e bed and breakfast. I titolari sono accusati di peculato. Come funzionerà la convenzione con Airbnb e con le altre piattaforme in cui i turisti prenotano un soggiorno fuori dai circuiti tradizionali degli hotel?

Secondo RomaCapitale i gestori dei portali dovranno incassare direttamente la tassa (per i b&b a Roma il turista deve pagare 3,5 euro a notte) e versare l’intera cifra raccolta con tutte le prenotazioni, ogni tre mesi, al Campidoglio. In caso di annullamento e dunque di mancato incasso, le somme versate in eccesso saranno scontate sui pagamenti del trimestre successivo. Scettico Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma: «Se questa convenzione non prevede in modo analitico un elenco dettagliato degli ospiti e della struttura, giorno per giorno e con nome e cognome, c’è il rischio di fare un regalo a queste multinazionali, perché Roma Capitale si dovrà fidare delle loro dichiarazioni. Faccio una provocazione: perché allora allo stesso modo il Campidoglio non fa una convenzione anche con gli hotel tradizionali?».

Difende la convenzione la sindaca Virginia Raggi: «Restituiremo questi introiti alla città in forma di investimenti su decoro, mobilità e sicurezza». Aggiunge l’assessore al Bilancio, Gianni Lemmetti: «Interveniamo sui flussi online, semplifichiamo le procedure e rendiamo più agevoli pagamenti e versamenti».

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Alberto Lupini


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