Aree protette lombarde Parte la riorganizzazione
Per salvare il Pianeta si annunciano progetti e grandi idee che spesso però si scontrano con le rivalità umane e l'elefante della burocrazia che blocca anche le iniziative più lodevoli e meno costose
24 aprile 2019 | 10:02
di Renato Andreolassi
Una veduta del Parco dello Stelvio
Cifre su cui riflettere e che si scontrano con la realtà quotidiana riguardante ad esempio la gestione dei grandi parchi nazionali italiani. Su 24 aree naturali infatti, 14 sono senza presidente e 10 sono prive dei direttori generali e presto resterà ''senza testa'' anche la prima nata: il parco d'Abruzzo-Molise-Lazio. Insomma, manca chi comanda e dirigere e dove non c'è una responsabilità diretta, sai sa, l'anarchia rischia di essere sovrana.
In Lombardia invece, regione più industrializzata d'Italia, è partita la riorganizzazione del sistema di gestione delle aree regionali protette. Obiettivo: risparmiare 800 mila euro ma anche e soprattutto incoraggiare l'unione e l'aggregazione dei parchi, migliorandone la loro gestione. Qui, circa il 23% del territorio è tutelato con aree protette, 3 parchi nazionali, 24 regionali e locali, 69 riserve, 33 monumenti naturali e 242 siti di Rete natura 2000. La speranza è che tanto impegno per vincolare il territorio a verde sia seguito da politiche e azioni concrete per la difesa delle biodiversità e per limitare l'assalto del cemento. Una fatica a favore delle nuove generazioni, come continua a chiedere Greta Thunberg.
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Alberto Lupini