Il Covid svuota i portafogli delle famiglie. Così la ristorazione ripartirà nel 2023

Secondo l'indagine sulle famiglie italiane di Bankitalia, se 5 mesi fa il 70% dei nuclei si attendeva di rimanere sugli stessi livelli di reddito del 2020, 2/3 hanno ridotto le spese. Ma ad agosto volano bar e ristoranti

07 settembre 2021 | 13:10

Tutto dipende da come andrà questo autunno. Se le restrizioni anti-Covid verranno limitate al massimo l'economia potrà ripartire con bar e ristoranti che tireranno un sospiro di sollievo e potranno davvero guardare al futuro con soddisfazione. Altrimenti, sarà ko. Perchè i buchi creati nel 2020 sono profondissimi e quest'anno non è andata tanto meglio, salvo un agosto eccezionale.

Cresce la fiducia delle famiglie


Le attese delle famiglie sulla situazione economica generale e sul mercato del lavoro in Italia sono infatti migliorate. A dirlo è l'ultimo numero dell'Indagine straordinaria sulle famiglie italiane che la Banca d'Italia ha avviato dopo lo scoppio della pandemia.

Le rilevazioni, che si riferiscono al periodo di aprile, fotografono un miglioramento della percezione nazionale con il 70% dei nuclei famigliari che si attende di rimanere sugli stessi livelli di reddito del 2020 anche per l'anno in corso.

 

Horeca, il settore più colpito


A livello di consumi, con la pandemia che ancora bloccava molti spostamenti e attività ad aprile, emerge che l'80% delle famiglie aveva ridotto le spese sopratutto per hotel, alberghi, viaggi e ristoranti. Contrazione che non ha riguardato solo chi era già in difficoltà ma anche chi arrivava con maggiore facilità a fine mese.

Non a caso, ad aprile, oltre due terzi delle famiglie dichiaravano che avrebbero mantenuto invariate le spese per beni non durevoli e servizi nei successivi tre mesi, un quarto le avrebbe ridotte.

La ristorazione ripartirà nel 2023


“I dati diffusi da Bankitalia - commenta l'ufficio studi di Fipe - confermano che la ristorazione è stato tra i settori più colpiti dagli effetti della pandemia e dalle misure restrittive: ad aprile 2021, l’80% delle famiglie italiane dichiara di aver ridotto i suoi consumi in bar e ristoranti rispetto al periodo pre pandemia. Ora l’estate ha fatto segnare un primo, deciso, balzo in avanti con i ricavi del settore in crescita di 1,2 miliardi nel solo mese di agosto. Se il quadro sanitario evolverà positivamente, con il progredire della campagna vaccinale non solo a livello nazionale ma anche internazionale, l’obiettivo di riportare la ristorazione ai livelli di fatturato dell’estate 2019 sarà a portata di mano ma solo nel 2023”.



A determinare un ulteriore ritardo nel ritorno dei fatturati del comparto ai livelli pre covid, la lenta ripresa del turismo internazionale: i 6 miliardi di euro garantiti ogni agosto dai visitatori provenienti dagli Stati Uniti, dall’Asia e dagli altri Paesi europei fino al 2019, infatti, sono stati compensati solo in parte nel corso dell’estate.

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Alberto Lupini


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