Bollette alle stelle, le tagliano la corrente. Pasticceria chiusa: “Ci avete fatto morire”

La titolare della pasticceria Dolce Stella di Casalserugo Stella Scutelnic ha dovuto abbassare per sempre la serranda. Troppo care le bollette per poter continuare

16 settembre 2022 | 11:47

Il caro bollette e il raddoppio delle materie prime torna drammaticamente a colpire: questa volta a Casalserugo (Pd), in cui la pasticceria Dolce Stella, aperta nel 2019, ha dovuto chiudere i battenti, decisione presa dopo essersi ritrovata senza elettricità da un giorno all'altro. In un post pubblicato su Facebook la pasticceria ha scritto: «Governo...ci avete fatto morire. La pasticceria a causa dei vostri aumenti chiude....Grazie e tutti i clienti, fornitori e amici che ci hanno accompagnato in questi 3 anni».

A quel punto ho capito che era inutile continuare

Secondo quando riportato da Il Mattino di Padova, «la titolare Stella Scutelnic, dopo tre anni di impegno e sacrifici, ha deciso di abbassare le tende sulle vetrine, di chiudere il laboratorio e iniziare a vendere le attrezzature per pagare i debiti». Sempre Il Mattino di Padova, ha raccolto le sue dichiarazioni: «Ero tornata qualche giorno in Moldavia per il funerale di mia madre e mi sono trovata senza elettricità. Ho dovuto buttare il contenuto di tre congelatori e del frigorifero, ho perso tutto, persino il lievito madre che custodivo gelosamente. Avevo chiesto di rateizzare il pagamento delle bollette elettriche perché gli aumenti erano insostenibili. Avevo anche gli stipendi da pagare e i fornitori, iniziavo ad accumulare troppi debiti, per una attività come la mia. Ma non c’è stato niente da fare, dopo i due avvisi mi hanno staccato l’elettricità e a quel punto ho capito che era inutile continuare».

Non mi sono mai risparmiata ma ora è arrivato il momento di dire basta

La titolare, sempre secondo quanto riportato da Il Mattino, ha mostrato l’ultima bolletta dell’elettricità: 2.875 euro per un mese di consumi e ha dichiarato: «Io con tremila euro al mese l’anno scorso pagavo la bolletta, una dipendente e un fornitore. Adesso ci pago appena l’elettricità. La mia è una piccola attività di paese, gli incassi son quello che sono. Però non mi sono mai data per vinta perché amo il mio lavoro e grazie al laboratorio riuscivo a servire anche diverse attività della zona. Ho lavorato fino a venti ore al giorno per rispettare ordini e consegne, ho dormito qui in negozio perché il tempo era poco. Non mi sono mai risparmiata ma ora è arrivato il momento di dire basta».

 

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Alberto Lupini


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