Calciobalilla e ping pong tassati come i videopoker: i gestori insorgono

Un decreto equipara calciobalilla, biliardino e pure i dondolanti per i bambini ai giochi d'azzardo e prevede quindi che siano sottoposti all'apposita certificazione burocratica e la relativa imposta. Chi non lo fa rischia 4mila euro di multa. Il presidente del sindacato balneari: “Non si fa altro che aumentare costi e burocrazia. Molti associati hanno preferito ritirare i giochi”

22 giugno 2022 | 12:45
di Martino Lorenzini

Ping pong, calciobalilla, ma anche flipper, biliardo e pure le giostrine per i bambini (i cosiddetti dondolanti che si muovono con un gettone). Sembra incredibile, ma per una determina direttoriale dell'Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli sono stati equiparati ai videopoker. È stato infatti deciso che bisogna mettere per iscritto, tramite un'apposita certificazione, che i giochi azionati a gettone abbiano caratteristiche tali da far escludere qualunque vincita in denaro che farebbe scattare le norme del gioco d'azzardo.

D'ora in avanti i gestori di bar e lidi, dove i biliardini vanno per la maggiore, devono quindi  sobbarcarsi una serie di adempimenti burocratici, ovvero, un certificato, un nulla osta e il pagamento dell'imposta legata alla certificazione. Nel caso del calciobalilla caso la cifra a gioco è pari a 10 euro.

La determina dell'Agengia delle Accise è entrata in vigore alla fine di maggio. Subito il Silb, il Sindacato balneari ha cercato di avvisare gli associati. Ma a quanto pare pochi gestori dei lidi hanno regolarizzato per tempo calcibalilla, flipper e giostrine. E così in Puglia a Margherita di Savoia un gestore è stato sanzionato perché non aveva ottemperato agli obblighi di legge. «La maggior parte delle attività sono stagionali e quindi molti hanno aperto da poco - ha spiegato Antonio Capacchione, presidente del Silb - Quindi, per evitare di pagare la sanzione, che ammonta a 4mila euro, il calciobalilla e i vari giochi a gettone stanno sparendo dai lidi. Al di là della multa, la novità è l'introduzione di questa ulteriore procedura burocratica che non fa altro che complicare il lavoro, far perdere tempo e aumentare i costi di gestione. Penso inoltre sia scorretto equiparare i giochi d'azzardo a quelli che non prevedono vincite in denaro. E il rischio è che se continua così questi giochi spariscano anche dai circoli e dagli oratori, ovvero, dove spesso vengono usati gratuitamente».

La questione è finita anche in Parlamento, dove è già stata presentata un'interrogazione che chiede di rivedere al più presto la norma.

 

Calciobalilla, ping pong e dondolanti per bambini equiparati ai videopoker, è polemica

L'estate 2022 sulle spiagge rischia di perdere una parte del suo tradizionale divertimento, ovvero quello legato ai giochi come il calciobalilla, o il ping pong. Tutta "colpa" di una determina direttoriale dell'Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli.

Ha emesso un decreto che nelle intenzioni dovrebbe riordinare il settore dei giochi negli esercizi pubblici, distinguendo quelli che prevedono vincite in denaro da quelli che non lo prevedono, ma che di fatto ha creato disagi e confusione fra gli esercenti.

Prevede che siano sottoposti a certificazione giochi come il calciobalilla, la carambola, il biliardo il flipper e pure le giostrine a gettone per i bambini, equiparalandoli di fatto ai videopoker e alle slot machine.

Per questa ragione i gestori devono mettere in atto una serie di adempimenti burocratici, ovvero ottenere un certificato, un nulla osta, e pagare la relativa tassa legata al documento (che ammonta a 10 euro a gioco). 

Il certificato permette di dimostrare all'Agenzia delle Accise che i biliardini e i giochi azionati a gettone abbiano caratteristiche tali da far escludere qualunque vincita in denaro che farebbe, dunque, escludere le norme del gioco d'azzardo.

Dopodiché una volta ottenuta l'autorizzazione il gestore avrebbe il via libera. Invece chi non si mette in regola rischia fino a 4mila euro di multa.

La prima sanzione è stata comminata in un lido a Margherita di Savoia in Puglia, ma al di là di questo spauracchio il rischio è che ping pong, calciobalilla e tutti i giochi a gettone spariscano dalle spiagge.

Il presidente del sindacato balneari: «Il calciobalilla come il videopoker, siamo alla follia»

Antonio Capacchione presidente di Silb, il Sindacato italiano balneari ha spiegato che la norma è entrata in vigore alla fine di maggio e subito l'associazione ha avvisato gli associati. «La legge è del 2003, ma l'interpretazione estensiva anche al calciobalilla e a tutti i giochi senza vincite in denaro è del 2021 con entrata in vigore a giugno 2022. Le segnalazioni andavano quindi fatte entro il 15 giugno. Purtroppo la maggior parte degli iscritti sono stagionali e quindi molti non si sono attivati per tempo - ha spiegato - Tra l'altro i nostri sforzi sono concentrati quasi esclusivamente sulla questione legata ai rinnovi delle concessioni balnerari, ma in ogni caso ci siamo mossi per cercare di fare cambiare la normativa. È una follia equiparare il calciobalilla ai videopoker. Senza contare che queste procedure non fanno altro che aumentare il carico burocratico, le perdite di tempo e i costi, seppur minimi in questo caso».

Capacchione ha spiegato che in molti stabilimenti i gestori che non si sono messi in regola per evitare di incappare nelle multe hanno preferito levare dalle spiagge i giochi a gettone. «Serve più presto chiarezza da parte del Governo perché la norma non è chiara. Tocca infatti anche gli oratori e le associazioni no profit che mettono a disposizione gratuitamente questi giochi».

Capcchione e i balnerari intanto hanno ricevuto il suppoerto anche dall'Unione nazionale consumatori e dalla Fipe, la Federazione italiana pubblici esercenti. 

«In questo modo, invece di colpire il gioco d'azzardo si punisce il gioco di puro intrattenimento e si disincentivano le attività ludiche sane e aggregative», ha commentato Aldo Cursano, vicepresidente della Fipe.

La questione finisce in Parlamento

Il provvedimento ha già messo in fibrillazione anche il mondo della politica tanto da essere finito in Parlamento.

La norma, secondo la senatrice di Forza Italia Maria Paola Binetti, non è chiara, tanto che in un'apposita interrogazione ha denunciato la difficoltà di interpretazione e di applicazione.

Gli esercenti sperano quindi in un intervento urgente del Governo. L'idea è di far escludere gli adempimenti per i giochi che non sono d'azzardo all'Agenzia delle Dogane.

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Alberto Lupini


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