Carne coltivata, dietrofront del Governo sul disegno di legge che la vietava?

In piazza la Coldiretti ribadiva la sua lotta alla carne sintetica, ma il Governo intanto attua un importante dietrofront per quanto riguarda il divieto legato alla carne coltivata in laboratorio. Ma Lollobrigida smentisce

17 ottobre 2023 | 16:23

Una notizia che è forse passata un po' in secondo piano, o perlomeno sotto traccia. Fatto sta, il Governo pare aver attuato un vero e proprio dietrofront per quanto riguarda le misure anti carne sintetica. Se lo scorso luglio il ministro dell'Agricoltura e Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, aveva annunciato che non solo l'importazione e la commercializzazione, ma ogni forma di sviluppo, della carne coltivata in laboratorio in Italia sarebbe stata vietata, oggi il tiro sembra esser stato decisamente corretto. Il motivo? Sembra come il disegno di legge approvato la scorsa estate sia incompatibile con il diritto europeo. E per evitare bocciature clamorose da Bruxelles (con relative figuracce), il Governo avrebbe fatto dietrofront

Carne coltivata in laboratorio: cade il divieto di import e ricerca?

Un intero settore soffocato sul nascere, in Italia, quello legato alla ricerca, sviluppo e commercializzazione della carne erroneamente definita sintetica. Se nel resto del mondo sono vari i Paesi che si sono dimostrati all'avanguardia, sostenendo la ricerca scientifica e la commercializzazione di questo nuovo tipo di alimento, da ormai un anno a questa parte (praticamente dalle prime settimane del Governo Meloni) gli esponenti politici della maggioranza si sono sempre detti contrari non tanto a tale cibo di per sè, quando anche a ogni forma di ricerca verso un possibile prodotto del futuro (che in alcuni casi è già del presente).

Lo scorso luglio il Senato attraverso un provvedimento ad hoc che non solo aveva stoppato sul nascere ogni sperimentazione sul cibo sintetico, ma aveva anche vietato la produzione, l'import e la commercializzazione di questo prodotto. Con la piena soddisfazione di Francesco Lollobrigida e di tutta Coldiretti.

Di fatto venne posto un importante freno allo sviluppo delle proteine animali alternative e di tutto il mercato a loro riferito. A distanza di meno di tre mesi la situazione pare stia cambiando, anche se tramite un post su Facebook di due giorni fa il ministro ha confermato la linea dura del Governo. E dal ministero dell’Agricoltura precisano come «la notifica ritirata sarà rinotificata all’esito dell’approvazione parlamentare». Che sia quindi solo un ritiro temporaneo? Secondo quello che dice il Ministro il Governo non cambia idea e proseguirà per la sua strada.

L’Italia, alla luce dei fatti, comunque ha ufficialmente ritirato la notifica Tris per questo disegno di legge. Che cosa significa? Che il ddl non potrà essere approvato né entrare in vigore perché mancano il vaglio e l’approvazione da parte dell'Unione Europea. Che cos'è la notifica Tris?

Come spiega anche il sito Essere Animali (tra le organizzazioni europee che lavorano per la promozione di un’alimentazione più sostenibile), si tratta di una procedura: "... che mira a prevenire la creazione di barriere nel mercato interno dell’Unione Europea. Gli Stati membri devono notificare alla Commissione europea i progetti legislativi relativi a prodotti, che vengono poi analizzati alla luce della legislazione Ue. Gli altri Stati membri, e tutti gli stakeholder coinvolti, partecipano a questa procedura e hanno la possibilità di esprimere il loro parere".

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Alberto Lupini


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