I centri storici soffrono Fipe chiede una strategia di rilancio

I centri storici italiani soffrono sia da un punto di vista sociale che economico. A rilevarlo sono i dati dell’Osservatorio Confcommercio - Si.Camera sulla demografia delle imprese nelle città italiane che rivelano un quadro in chiaro-scuro, surclassati dall’appeal dei centri commerciali

06 marzo 2019 | 17:35
L’analisi, svolta su 120 Comuni, di cui 110 capoluoghi di provincia e 10 Comuni non capoluoghi più popolosi rivela infatti come le piccole e grandi migrazioni, la crisi demografica e il dinamismo insediativo che caratterizzano quest’epoca incidano sui livelli di urbanizzazione e, più in generale, sull’economia e la vitalità delle città.



A causa del diffuso fenomeno di spopolamento dei centri minori, ad abitare in queste città rimangono, non senza difficoltà, i più anziani. Spesso a mancare, invece, sono i giovani, ma non solo: il crescente fenomeno dei negozi sfitti nelle città, ancor più evidente nei centri storici, è dovuto a cause diverse quali, ad esempio, la modifica del comportamento di acquisto, la mancata corrispondenza tra l’offerta commerciale e la mutata domanda del consumatore, problemi di vivibilità, accessibilità e declino urbano.

«Seppure dalla ricerca emerga che le attività di ristorazione sono tra le poche in crescita tra il 2008 e il 2018, con un tasso del +15,1% - dichiara Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe - Federazione italiana pubblici esercizi - lo spopolamento dei centri urbani rappresenta una minaccia anche per il nostro settore». «Il proliferare di attività di ristorazione senza servizio, senza personale, con locali di pochi metri quadrati sta creando seri squilibri nella qualità dell’offerta commerciale delle città. Per contrastare tale tendenza, è necessario attuare politiche di rigenerazione urbana innovative in grado di promuovere valori comuni, in ambito sociale, culturale ed economico, e di favorire l’integrazione tra i vari livelli di governo e tra imprese, società, associazioni e anche singoli individui nell’ordine di rafforzare le economie urbane e contrastare la desertificazione commerciale».

Fipe auspica la definizione di una strategia nazionale a favore delle città e delle economie urbane in grado di indirizzare e promuovere modalità di intervento strutturali, e non più straordinarie, che possa basarsi su un quadro normativo organico chiaro e su risorse adeguate e continuative nel tempo; con l’obiettivo di accrescere la qualità urbana e generare nuove fiorenti economie in contesti sicuri e inclusivi.

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Alberto Lupini


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