La Cig dilaga in turismo e ristoranti Ad aprile +3.600% di ore concesse

Secondo i dati raccolti dal Sole 24 Ore, i due settori - fortemente colpiti dal lockdown - hanno assorbito più della metà dei 4,8 miliardi di euro di sussidi previsti dal Governo nel decreto Agosto . La maggior parte degli aiuti tuttavia è "d'emergenza", mancano sostegni strutturali e il lavoro continua a soffrire

25 agosto 2020 | 08:30
di Federico Biffignandi
Il decreto Agosto approvato dal Governo vale 13,2 miliardi che saranno distribuiti (si spera) attraverso 37 sussidi, bonus, incentivi e rinvii di pagamento. Dall’indennità di 1.000 euro per i liberi professionisti e gli stagionali, fino alle decontribuzioni per i lavoratori al Sud e i neoassunti, senza dimenticare l’ulteriore slittamento dei versamenti già prorogati al 16 settembre. Nel “pacchetto Agosto” i rinvii dei versamenti e le proroghe della riscossione - anche da parte degli enti previdenziali - rappresentano la parte più consistente: 6 miliardi su 13,2, cioè il 45%, secondo il monitoraggio del Sole 24 Ore del lunedì. È uno slittamento con effetti solo “di cassa”, che però richiede comunque di essere coperto per il 2020.


Cuochi in balia della cassa integrazione

Turismo e ristorazione - martoriati dal lockdown e tuttora critici nei confronti dei mancati aiuti da parte delle istituzioni - assorbono in realtà più della metà dei 4,8 miliardi di sussidi previsti dal Governo. Sussidi che, a loro volta, sono 17 misure su 37 complessive. Ne giovano lavoratori stagionali del turismo, filiera della ristorazione, attività commerciali nei centri storici, guide turistiche, marittimi rimasti a terra e lavoratori sportivi. Qui ci sono anche i 500 milioni per le auto non inquinanti, bici, monopattini e colonnine di ricarica.



Oltre agli aiuti in senso stretto, in questo capitolo rientrano i 774 milioni destinati al fondo Ipcei per finanziare i progetti strategici europei, dalla microelettronica alle batterie. Una delle poche misure che esce dal coro degli aiuti finalizzati a tamponare l’emerenza. Anche se – va detto – non è sempre facile per le Pmi intercettare progetti così complessi.


Aiuti, incentivi e proroghe

Senza considerare la cassa integrazione, le altre tipologie di aiuti riguardano le agevolazioni contributive (cinque misure per 1,7 miliardi) e alle tax expenditures, cioè i bonus fiscali in senso stretto (11 agevolazioni per 702 milioni). A questo proposito, risalta un aspetto sul quale molti addetti ai lavori dell’Horeca si sono detti critici ovvero quello per il quale queste misure non sono strutturali ma d’emergenza e quindi destinate a svanire tappando solo alcuni buchi. Molti, ad esempio, si auspicavano che passasse il bonus proposto dal viceministro all’Economia, Laura Castelli con il 20% del conto al ristorante che sarebbe stato rimborsato al cliente e avrebbe generato un circolo virtuoso. E poi basti pensare ai 231,6 milioni dell’esenzione Imu per gli immobili turistici (compresi cinema e discoteche). O ai 99,2 milioni per l’estensione a giugno del tax credit sugli affitti commerciali e ai 90 milioni riservati agli sponsor delle società e associazioni sportive. Fa eccezione – in questo senso – il credito del 65% per la riqualificazione degli alberghi. Ma si tratta, appunto, di una eccezione, peraltro subordinata al fatto che gli imprenditori abbiano risorse da investire.


Picco di ore di cassa integrazione ad aprile

Ecco perché non va tralasciato il fatto che lo strascico degli aiuti finanziati con il deficit sarà pesante. Stime sostengono che il debito pubblico arriverà al 157,6% del Pil nel 2020. Anche perché queste misure (19 in totale) sono rientrate già nel Dl Rilancio e l’exploit di quest’anno complicherà ancor di più la situazione futura. Un riassetto è richiesto anche dalla Ue per avere i primi 20 miliardi del Recovery Fund, ma l’esperienza degli ultimi anni dimostra che ogni bonus fiscale – una volta introdotto – diventa molto difficile da tagliare.

Molto, di certo, dipenderà da come si muoveranno i mercati nei prossimi mesi alla luce della riapertura delle attività. I dati, che si riferiscono ad aprile, rilevano una brusca frenata di assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato, con l’aggravante di domande di disoccupazione in netta crescita. Particolarmente colpiti anche gli stagionali: nei contratti di lavoro occasionale, diffusi nel turismo e nella ristorazione, aprile ha registrato un calo del 72% delle ore retribuite. Non ha bisogno di molti commenti quello che è accaduto in materia di ore di cassa integrazione autorizzate: ad aprile rispetto a marzo si è registrata una crescita intorno al 3.600%; poi dati in calo, ma a giugno siamo ancora a +936% rispetto allo stesso mese 2019.

Tra le cause, la mancanza pesante di turismo, soprattutto straniero. A maggio 2019 erano arrivati in Italia 8,9 milioni di persone; nello stesso mese di quest’anno ne sono arrivati 1,47 milioni. E chi è arrivato non ci è rimasto molto e i dati dei pernottamenti sono emblematici: tra aprile e maggio si è registrato un -86%. Non è andato molto meglio il turismo interno con un calo dell’8,2% dei decolli ad aprile rispetto a gennaio 2020.


In forte crescita anche le domande di disoccupazione


Diminuiscono invece le assunzioni



Problemi anche con i contratti occasionali


Poche le stabilizzazioni


A picco gli arrivi dall'estero



In forte ribasso anche i pernottamenti

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Alberto Lupini


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