Colombe e uova di Pasqua, le pasticcerie chiedono di riaprire

Lo propone l’Associazione provinciale pubblici esercizi di Padova. Le pasticcerie chiedono di poter lavorare come forno. E in Francia un pasticcere propone uova a tema Coronavirus per esorcizzare la paura

24 marzo 2020 | 10:50

C'è chi in Francia contro il Cor0navirus, o meglio la paura del contagio, usa l'arma del cioccolato. È il caso di Jean-François Pré della cioccolateria e pasticceria La Duchesse Anne a Landivisiau che ha lanciato le uova di Pasqua a tema Coronavirus: sfere al cioccolato al latte con piccoli pezzi di mandorla dipinti con il colore rosso alimentare.
Secondo Le Telegramme, il pasticcere ha fatto questo dolce con il preciso intento di "sdrammatizzare" e di affrontare la situazione con un po' di umorismo. E nei primi 10 giorni, ne ha vendute quattro. Nata come un gioco, la cosa fsembrta funzionare e quindi la produzione proseguirà fino a pasqua.

               L'uovo di cioccolato ispirato al Coronavirus del pasticcere francese Jean-François Pré (photo: observateurcontinental.fr)

In Francia dunque le pasticcerie sono aperte, mentre in Italia no. Da noi sono infatti aperti solo i panifici e con la Pasqua che si avvicina solo questi possono vendere colombe e uova di cioccolato, mentre le pasticcerie rischiano di veder sfumare uno dei periodi più redditizi dell’anno. Un problema non di poco conto che crea divisione e reazioni comprensibili. L’Associazione provinciale pubblici esercizi di Padova, fra le prime in Italia,  ha sollevato la questione.

La colomba, tipico dolce pasquale

Perché un andamento a due velocità? Questa la domanda posta dall’associazione al Governo. «La risposta dovrebbe arrivare nei prossimi giorni – ha dichiarato la vicepresidente Federica Luni, titolare della Pasticceria Estense – Quello che sta succedendo in questi tempi di bui di coronavirus non è giusto. Nei panifici si vende di tutto, colombe, uova di cioccolato, focacce e biscotti di tutti i tipi. Le pasticcerie, invece, devono restare chiuse, anche perché quasi sempre sono anche bar con servizio al banco e al tavolino. Non chiediamo di riaprire come esercizio pubblico, ma come forno per pasticceria, con il solo servizio a domicilio, come d’altronde sta succedendo per tutte le pizzerie attualmente aperte. Per noi pasticceri la breve stagione della Pasqua è uno dei periodi dell’anno più importanti. Tale deroga consentirebbe a molte pasticcerie di riavviare un minimo di attività e svolgere un servizio utile per i consumatori». Da Padova una richiesta a nome di tutte le pasticcerie del Paese.

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Alberto Lupini


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