Digital economy e Fisco C’è bisogno di regole nuove

05 maggio 2017 | 15:26
Sono oltre 620 milioni di euro quelli versati da Apple nel dicembre 2015 e oggi da Google all’Agenzia delle Entrate, mentre Amazon è sotto osservazione. Un patteggiamento colossale per mettersi in regola con il Fisco. Una vicenda che però affonda le radici su un terreno molle, ambiguo.



Da una parte molti grandi operatori web hanno le loro sedi operative in Paesi europei a fiscalità privilegiata e spesso pagano meno del dovuto sui redditi prodotti Italia, dall’altra la maggior parte delle attività avviene giocoforza sul web, senza quella fondamentale presenza fisica che definisce il concetto di “stabile organizzazione”, in quanto il web sviluppa contatti con una clientela globale residente in Paesi diversi da quello in cui ha sede l’azienda. Ma per le inchieste della Procura di Milano che hanno portato nella casse dello Stato un diluvio di milioni l’organizzazione è stabile.

C’è bisogno comunque di regole nuove. Uno studio Ocse denuncia una perdita di entrate fiscali tra 100 e 250 miliardi di dollari a livello mondiale, tra il 4 e il 10% del gettito globale proveniente dalle imprese della digital economy. Tornando nel nostro Paese, in merito all’introduzione di una web tax che regoli a livello fiscale le transazioni commerciali online, il ministro dell’Economia Padoan ha dichiarato: «L’Italia farà di tutto per fare passi avanti concreti su questo terreno».

Dal canto suo, la Commissione Industria del Senato, presieduta da Massimo Mucchetti, ha presentato un disegno di legge che punta a indirizzare in modo più mirato la fase di accertamento dell'amministrazione finanziaria attraverso più adeguati strumenti informativi per contrastare in modo più efficace comportamenti elusivi da parte di soggetti non residenti che operano in Italia senza una stabile organizzazione. Si definisce così il concetto di “stabile organizzazione occulta”. La stabile organizzazione, secondo il disegno di legge, diventa concreta quando l’impresa che risiede all’estero ha svolto in Italia in sei mesi almeno 150 transazioni per un totale di un milione di euro.

© Riproduzione riservata


“Italia a Tavola è da sempre in prima linea per garantire un’informazione libera e aggiornamenti puntuali sul mondo dell’enogastronomia e del turismo, promuovendo la conoscenza di tutti i suoi protagonisti attraverso l’utilizzo dei diversi media disponibili”

Alberto Lupini


Edizioni Contatto Surl | via Piatti 51 24030 Mozzo (BG) | P.IVA 02990040160 | Mail & Credits  -  Policy  -  PARTNER  -  EURO-TOQUES | Reg. Tribunale di Bergamo n. 8 del 25/02/2009 - Roc n. 10548
Italia a Tavola è il principale quotidiano online rivolto al mondo Food Service, Horeca, GDO, F&B Manager, Pizzerie, Pasticcerie, Bar, Ospitalità, Turismo, Benessere e Salute. italiaatavola.net è strettamente integrato
con tutti i mezzi del network: i magazine mensili Italia a Tavola e CHECK-IN, le newsletter quotidiane su Whatsapp e Telegram, le newsletter settimanali rivolte a professionisti ed appassionati, i canali video e la presenza sui principali social (Facebook, X, Youtube, Instagram, Threads, Flipboard, Pinterest, Telegram e Twitch). ©® 2024