Discoteche, entro fine agosto incontro Governo-gestori. Ma a quando le riaperture?

In un incontro tra il presidente di Silb Emilia-Romagna Gianni Indino e il ministro al Turismo Massimo Garavaglia si è deciso di convocare un tavolo in cui si deciderà il futuro dei locali

20 agosto 2021 | 18:07

Un tavolo di discussione dove si siederanno il ministro per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il ministro della Salute, Roberto Speranza, i rappresentanti del Cts e i rappresentanti delle discoteche di tutta Italia. Questo è quello che è riuscito ad ottenere Gianni Indino, presidente Silb-Fipe (il sindacato dei gestori delle discoteche) dell'Emilia Romagna al termine di un incontro con il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia.

La posizione delle discoteche

Un incontro molto atteso. «Ho illustrato al ministro Garavaglia, che ringrazio per la grande disponibilità dimostrata, l’enorme difficoltà delle nostre imprese, ormai allo stremo perché chiuse da quasi due anni e ancora senza una prospettiva concreta di futuro - spiega Indino -. Il ministro ha mostrato di conoscere molto bene il settore e la sua importanza come componente fondamentale del turismo, che permette alle nostre mete di essere scelte ogni anno da centinaia di migliaia di giovani. Il ministro sa bene anche la situazione di difficoltà in cui versano le imprese, costrette a rimanere chiuse nonostante con Green Pass e sistemi di sicurezza sanitaria adeguati anche secondo lui si sarebbero potute riaprire. Se si fosse permesso ai locali e alle discoteche di rimanere aperti con le dovute norme di sicurezza sanitaria, si sarebbe potuto ovviare almeno in parte al grande disagio che si sta vivendo nelle città e nelle località balneari di tutta Italia, con tantissimi giovani allo sbaraglio, privati come sono dei luoghi del divertimento, del ballo e della socialità. Ancor di più si sarebbe ovviato a tutte quelle situazioni di ballo abusivo, di rave party, di feste senza regole e controllo che purtroppo le cronache riportano ogni giorno, da quelli clamorosi come accaduto a Viterbo a quelli meno noti ma che comunque proliferano in ogni dove. Con i locali aperti, al contrario, avremmo avuto un’estate con più ragazzi vaccinati, con più Green Pass e con più tutele per tutti».

L'apertura di Garavaglia

La situazione è chiara e si è condiviso che sia giunto il momento di porvi rimedio. Per questo il ministro ha confermato il massimo impegno da parte sua per organizzare già entro la fine del mese un tavolo di lavoro in cui discutere di questi temi insieme al ministro per lo Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, al ministro del Lavoro, Andrea Orlando, al ministro della Salute, Roberto Speranza e ai rappresentanti del Cts. Un incontro tra le istituzioni e i rappresentanti delle imprese che finora è mancato e la cui creazione ci dà rassicurazioni e ci rende fiduciosi sulla possibilità di uscire da questa impasse. «Da questo tavolo - spiega Indino - dovrà ovviamente venire fuori anche una data certa per la riapertura dei locali, da cui non può prescindere il nostro futuro e la programmazione che la nostra attività comporta. Tra i temi affrontati anche quello del lavoro: nel settore dell’intrattenimento, sono circa 200mila i lavoratori che sono dovuti rimanere a casa o che hanno dovuto cambiare settore e le imprese al momento della riapertura dovranno sostituirli e in molti casi formarli ripartendo da zero».

 

«Come Silb - prosegue Indino - presenteremo al tavolo le nostre istanze, anche con la richiesta di misure che possano favorire la ripartenza, come l’accesso al credito agevolato per sostenere gli investimenti e ristori che non siano più a spot, ma reali indennizzi strutturati per gli anni di lavoro perso.

Con il ministro Garavaglia si è parlato nello specifico anche di bus turistici, con l’impegno del ministro ad aumentarne fino all’80% le capienze considerato che dal 1° settembre i pullman saranno utilizzabili esclusivamente dai possessori di Green Pass, ma soprattutto si è parlato di “Brand Italia”, di una nuova avventura per la promozione del nostro Paese di cui l’Emilia Romagna è traino anche per il settore turistico, in particolar modo balneare, d’arte e fieristico-congressuale. All’Italia non basta più essere al primo posto come meta dei sogni dei viaggiatori per poi finire al 7° quando si tratta delle scelte. Questo è il momento giusto per cavalcare la ripartenza e far sì che diventi realtà. A beneficio degli imprenditori del turismo, dell’enorme indotto che genera e di tutto il Paese».


 

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Alberto Lupini


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