La doggy bag è d'obbligo in Francia Solo 1 italiano su 5 la richiede

04 gennaio 2016 | 18:39
Con il nuovo anno è scattato l’obbligo per i grandi ristoranti francesi di rendere disponibile a fine pasto ai loro clienti la doggy bag, un box dove riporre gli avanzi del pasto da riportare a casa - come dichiara di avere fatto talvolta un italiano su cinque (20%). È quanto emerge da una indagine Coldiretti dalla quale si evidenzia che però una percentuale superiore del 25% ritiene che sia da maleducati, da poveracci e volgare o si vergogna comunque a richiederla. Il 12% la richiede raramente, il 15% non saprebbe che farsene, mentre una maggioranza relativa del 28% degli italiani non lascia alcun avanzo quando va a mangiare fuori.



La normativa francese entrata in vigore riguarda i ristoranti con più di 180 coperti e fa parte di una iniziativa del governo francese per dimezzare entro il 2015 gli sprechi di cibo che per la ristorazione francese sono pari a circa un milione di tonnellate all’anno. In Francia come in Italia esiste un blocco culturale a chiedere di portare a casa il cibo o il vino avanzato quando si va a mangiare fuori, a differenza di quanto avviene in altri parti del mondo come gli Usa dove la doggy bag è un comportamento diffuso e una prassi consolidata per gli stessi vip.

Nell’anno dell’insediamento alla Casa Bianca, a luglio, nella prima visita ufficiale a Roma, Michelle Obama ha scelto nel ristorante “I maccheroni” un menu a base di assaggi di pasta alla carbonara, lasagna e amatriciana accompagnati di vino rosso e prosecco, facendosi notare per la richiesta della “doggy bag” con gli avanzi della cena, come segnale contro lo scandalo degli sprechi alimentari. La cantante Rihanna si è fatta fotografare all’uscita di un prestigioso ristorante di Santa Monica esibendo una bottiglia di Sassicaia non ancora svuotata del tutto.
 
Una abitudine che non ha ancora contagiato capillarmente l’Italia, dove permangono molte resistenze anche se di fronte a questa nuova esigenza la ristorazione si attrezza e in un numero crescente di esercizi, per evitare imbarazzi, si chiede riservatamente al cliente se desidera portare a casa il cibo o anche le bottiglie di vino non finite e si mettono a disposizione confezioni o vaschette ad hoc. La fondazione Campagna Amica promossa dalla Coldiretti rende disponibile attraverso la propria rete di vendita di mercati, fattorie ed agriturismi l’agribag, che è stata presentata ad Expo2015. Un'opportunità per ottimizzare la spesa ma anche per ridurre gli sprechi alimentari secondo l’obiettivo fissato anche dalla carta di Milano, che, dopo essere stata firmata da cittadini e leader mondiali ad Expo, è stata presentata alle Nazioni Unite.

In media ogni italiano ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’anno. Una situazione che sta migliorando tra le mura domestiche dove sei cittadini su dieci (60%) hanno diminuito o annullato gli sprechi domestici, facendo la spesa in modo più oculato, utilizzando gli avanzi nel pasto successivo, o guardando con più attenzione la data di scadenza.

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Alberto Lupini


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