Dopo due anni e mezzo di attesa, nasce il registro delle strutture ricettive

Con la firma del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia sul decreto attuativo diventa realtà la banca dati che mappa le strutture ricettive con un codice identificativo per contrastare abusivismo e irregolarità

30 settembre 2021 | 18:13

Il ministro del Turismo, Massimo Garavaglia ha firmato il decreto ministeriale che sancisce la nascita della banca dati delle strutture ricettive al fine di contrastare evasione e abusivismo nel settore turistico. Una decisione attesa da molto tempo che coinvolge alberghi, hotel, locatori di affiti brevi, b&b, ecc.

 

Un'attesa lunga due anni e mezzo

Il registro era atteso da almeno due anni e mezzo, quando attraverso il decreto legge del 30 aprile 2019 veniva introdotta la necessità di dar vita a una banca dati capace di mappare le strutture ricettive sul territorio italiano e individuarle attraverso un codice alfanumerico, da utilizzare in ogni fase della promozione dell’offerta. In particolare, la banca dati terrà conto di una serie di parametri idonei a individuare la tipologia della struttura ricettiva. Come si legge sul sito del ministero, «si tratta di uno strumento in grado di semplificare l’azione degli operatori; tutelare, nel nome della trasparenza, la filiera del turismo e i consumatori; agevolare la cooperazione tra il Ministero del Turismo e le autonomie territoriali, nel pieno rispetto della protezione dei dati personali».

 

Confindustria Alberghi: strumento essenziale per combattere anche lo spopolamento dei centri storici

«Uno strumento che chiedevamo da molto tempo, che arriva in un momento particolare dove aver cura dei turisti si traduce anche nel fornire loro indicazioni chiare e trasparenti. Un elemento indispensabile per individuare soluzioni rispondenti alle reali esigenze dei viaggiatori soprattutto in risposta alla domanda internazionale. Non solo lotta all’evasione e concorrenza sleale, adottare la banca dati unica consentirà di fotografare quei fenomeni che in passato, in assenza di controlli, hanno provocato lo svuotamento delle città con la conseguente perdita di attrattività tipica locale. Un passaggio importante per monitorare la situazione nei centri storici affinché questi non si svuotino definitivamente della popolazione residente», ha sottolineato Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi.

 

Assohotel chiede di accelerare sugli altri dossier

«Adesso ci auguriamo che il ministero non si fermi qui e adotti tutta una serie di provvedimenti più volte annunciati ma ancora fermi», ha rilanciato Nicola Scolamacchia, vice-presidente vicario di Assohotel. Dal decreto attuativo del Tax Credit riqualificazione, che libererebbe importanti risorse per chi vuole investire nel settore alberghiero, all’estensione anche agli alberghi del bonus riqualificazione energetica, al prolungamento al 2022 del Bonus facciate e il Bonus Tv. «Non è più sufficiente annunciare e prevedere misure di cui le imprese ricettive non possono poi beneficiare per mancanza dei decreti attuativi. L’obiettivo primario deve essere il sostegno concreto alla ripartenza di un settore così duramente colpito dalla crisi economica causata dalla pandemia», ha concluso Scolamacchia.

 

Bernabò Bocca (Federalberghi): «Contrastare con forza l'abusivismo»

«Adesso auspichiamo che davvero si possa contrastare con forza la piaga dell'abusivismo», ha affermato il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca. La speranza è che l'istituzione del codice identificativo possa fare da deterrente per ogni forma di irregolarità. Attraverso un'analisi realizzata da Federalberghi in collaborazione con Incipit Consulting e Inside Airbnb, infatti, ha dimostrato che degli oltre 440mila alloggi presenti sulla principale piattaforma per le locazioni brevi, il 55% prevede periodi di disponibilità superiori ai 6 mesi l'anno mentre il 64% degli host gestisce più alloggi con casi limiti di soggetti che gestiscono più di mille sistemazioni. Insomma, fenomeni che ora potranno emergere con maggiore trasparenza grazie al registro nazionale.

 

Anche i gestori degli affitti brevi plaudono all'iniziativa

Trasparenza a cui ha applaudito anche l'Aigab, l'associazione italiana dei gestori di affitti brevi: «Ora è importante he il ministro mantenga aperto il dialogo con gli operatori del settore in modo da rendere semplice ed economico comunicare i dati senza eccessivi aggravi per gli utenti e anche perché c’è ancora molto da fare. Quel che occorre è controllare e sanzionare eventuali abusi per consentire agli operatori legali di lavorare in un regime vera concorrenza», ha affermato il presidente Marco Celani.

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Alberto Lupini


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