Facevano surf sul Canal Grande: multa da 3mila euro e tavole sequestrate
Individuati i due surfisti australiani filmati nei canali di Venezia a bordo dei loro hydrofoil (tavole “motorizzate”), ora in possesso della Polizia Locale. E il Comune ora vorrebbe chiedere i danni d'immagine...
Pic nic non autorizzati per le calli e appoggiati sui monumenti, cene improvvisate su antichi pozzi, bagni e tuffi tra i canali e ora persino due surfisti sul Canal Grande. Venezia, ancora una volta, si trova a fare i conti con il turismo maleducato, ma, come sempre più spesso sta accadendo negli ultimi tempi, anche questa volta la città ha deciso di utilizzare il pugno duro.
Tutto è iniziato mercoledì, quando è diventato virale il video di due ragazzi che attraversavano il Canal Grande a bordo di due hydrofoil, due tavole da surf "motorizzate". L'ennesimo scempio ai danni della città, tanto che il sindaco Luigi Brugnaro ha immediatamente lanciato un appello per riuscire a rintracciarli, promettendo anche una cena in caso di informazioni utili.
E in effetti la loro "fuga" non è durata molto...
Multa salata per i "surfisti" di Venezia
In mezza giornata la Polizia Locale veneziana è riuscita a individuare i due "surfisti", che si è scoperto essere due ragazzi australiani. Per loro il conto da pagare si è rivelato salato: 1.500 euro di multa a testa e il sequestro delle due tavole per un valore stimato complessivo di 25mila euro di materiale.
E non è finita qui. La Procura lagunare sta infatti indagando per valutare la possibilità di accusarli di rischio per la navigazione, mentre il Comune si è già mosso per chiedere il danno d'immagine. Insomma, la coppia australiana si ricorderà per tutta la vita del viaggio a Venezia...
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Fosse solo Venezia...
L'episodio che ha visto coinvolta Venezia è purtroppo l'ultimo di una lunga serie che ha riguardato non soltanto la città lagunare, ma tutto il nostro Paese. Qualche tempo fa ci eravamo chiesti se fossimo ancora in grado di viaggiare, dopo due anni di stop forzato, visti i continui episodi, e più volte ci siamo domandati se non sia il caso di limitare gli accessi turistici, soprattutto in contesti delicati, per riuscire a tutelare al meglio le singole località.
Torniamo a domandarcelo ora con, se possibile, ancora più fastidio. Il valore delle tavole in possesso ai due improvvisati surfisti fa di loro dei turisti quanto meno abbienti, per non dire ricchi. E l'impressione è che sempre più spesso sulle spiagge e non solo i "soliti ricchi" creino problemi, senza rispetto per il luogo in cui si trovano e senza che le autorità intervengano con la giusta tempestività. Che quest'ultimo episodio possa fungere da buon auspicio...
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Alberto Lupini
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