Fare squadra per fare volare il turismo

Gli italiani, quando viaggiano, cercano sempre più esperienze legate a cibo e, soprattutto, vino; ciò conferma che turismo e cucina non possono più viaggiare slegati. La politica sembra averlo compreso

25 marzo 2019 | 17:23
di Alberto Lupini
Magari la percentuale del 56% di turisti italiani che hanno visitato l’anno scorso una cantina è leggermente sovrastimata, in fondo si tratta di una statistica a campione. Ma in ogni caso è certo che almeno la metà di chi viaggia in Italia oggi ha per obiettivo il vino e il cibo. E del resto come potrebbe essere diversamente quando non c’è canale, sito o giornale che non dedichi spazio a quello che sempre più è un elemento che connota lo stile di vita italiano.



Ristoranti, bar, sagre (purtroppo molte delle quali ancora indegne di questo nome), manifestazioni a tema (a volte anche fuori tema), caseifici, salumifici, ma anche musei, sono del resto i nuovi obiettivi di quel turismo maggioritario che si definisce “enogastronomico”.

Un'area di interesse la cui crescente importanza (economica e culturale) ha fatto riabilitare il ministero del Turismo unificandolo non a caso a quello delle Politiche agricole. Una scelta politica che ha il vantaggio di dare finalmente dignità al comparto dell’accoglienza e alla filiera agroalimentare che attualmente rappresentano eccellenze della nostra economia e dell’immagine del Sistema Italia nel mondo.

Avere un Ministero di riferimento non vuol dire però avere risolto i molti problemi delle aziende di questo mondo, divise negli anni da interessi diversi o magari solo da logiche sindacali tese più a marcare la differenza che non a fare squadra. Negli ultimi tempi però molte cose stanno cambiando. Lavorare per obiettivi comuni è diventato un obbligo e il dialogo e la collaborazione sono praticati più di quanto si immagini. Come Italia a Tavola da sempre lavoriamo per abbattere steccati e fare realmente sistema; lo facciamo tutti i giorni con la nostra informazione e lo facciamo anche con strumenti diversi, come il Premio Italia a Tavola e il collegato sondaggio online.

Abbiamo lavorato per fare lavorare insieme cuochi e produttori agricoli, per valorizzare la sala oltre la cucina, per dare valore a tutte le imprese dell'acoglienza e in questa linea ora chiamiamo ad un confronto diretto i principali protagonisti del comparto a livello istituzionale e rappresentativo. Lo facciamo in particolare con il confronto che ad Artimino, il 30 marzo, vedrà protagonisti il Ministro Gian Marco Centinaio e i presidenti Lino Stoppani di Fipe-Confcommercio, Giorgio Palmucci di Enit-Agenzia nazionale del turismo già presidente di Confindustria Alberghi, Ettore Prandini di Coldiretti ed Enrico Derflingher di Euro-Toques Italia e International. Il tema non poteva che essere "identità dell'enogastronomia e dell'accoglienza, il vero volano del turismo".

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Alberto Lupini


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