Fare squadra con tante professionalità, questa la vittoria del sondaggio

25 gennaio 2016 | 11:00
di Alberto Lupini
L’enogastronomia e la convivialità, che in Italia sono strettamente correlate, continuano ad essere fra i temi di maggiore interesse. Nonostante la sbornia di cibo per l’Expo o il dilagare dei programmi televisivi dove si spadella ad ogni ora del giorno, agli italiani l’alimentazione e tutto ciò che vi è connesso interessa e tanto. Dalla salute al turismo, dalle novità sui locali o sui vini alle tecniche di cottura, sono tante le occasioni per aggiornarsi e per conoscere numerosi professionisti che, nei vari comparti, ci fanno da guida in quello stile di vita che tutto il mondo ci invidia.

Ed è proprio il ruolo, largamente apprezzato, dei diversi professionisti che spiega il successo - anche quest’anno - di partecipazione al nostro sondaggio sul Personaggio dell’anno dell’enogastronomia e della ristorazione. In 160mila (163.914 per la precisione) hanno espresso la loro preferenza scegliendo chi nei fatti ritengono che l’anno scorso abbia interpretato al meglio il suo ruolo. E i risultati sono forse tutt’altro che scontati o allineati con le operazioni di marketing che hanno creato molte “star” magari solo virtuali. Al di là delle congratulazioni per le meritate vittorie di chi ha raccolto più consensi, ci piace esprimere una grandissima soddisfazione nel vedere come, edizione dopo edizione, l’iniziativa di Italia a Tavola riesca a richiamare un’attenzione crescente sul lavoro di chi si occupa di cibo e ha a che fare con la “tavola”.

I votanti di quest’anno ci hanno regalato un nuovo record assoluto di partecipazione per il mondo del web legato all’enogastronomia, ma al di là del risultato per il nostro network, crediamo che ciò che conti davvero sia anche l’indicazione di tendenze che non sono necessariamente quelle programmate dagli uffici marketing.

Come tutti gli anni ci sono certo snob, od osservatori chiusi in torri d’avorio, che disdegnano le molte attestazioni di stima e simpatia per questo o quel candidato. Quasi che essere un barman o un cuoco non possa garantire di avere dei fans o comunque gente che apprezza il lavoro fatto. Fra social network, mail o il semplice passaparola, ci sono state iniziative che hanno determinato il successo di alcuni candidati. Per noi non sono situazioni da demonizzare, ma semmai la conferma di un interesse vero che va oltre quelle artificiose gerarchie su presunti meriti professionali create in maniera spesso astratta per operazioni di marketing.

A differenza delle guide o di TripAdvisor che premiano chi è più bravo (?) noi chiediamo ai lettori di votare chi si ritiene sia riuscito meglio nell’anno a rappresentare i colleghi e una professione. Quella che risulta dal voto popolare non è certo un’inutile o arbitraria classifica di merito. Questo, lo vogliamo ribadire, è proprio il valore aggiunto che cerchiamo da sempre di garantire: lo scopo del Sondaggio è richiamare l’attenzione attorno ai protagonisti di un mondo dove ciò che conta sono la capacità e la personalità. E per fortuna l’Italia è ricca di migliaia di cuochi, pasticceri, pizzaioli, barman, sommelier, maitre, camerieri, giornalisti ed opinionisti che con il loro lavoro ci garantiscono l’Italian style. E i candidati che ogni anno proponiamo sono solo una piccola selezione in rappresentanza di questo mondo, tant’è che con difficoltà ogni volta definiamo i panel a fronte di centinaia di candidati possibili. E c’è anche chi all’inizio del Sondaggio magari ci resta male perché non è stato messo in lista.

Il successo anche di questa edizione è stato dimostrare la ricchezza del nostro mondo e quanto sia importante fare squadra. Lo spirito del sondaggio è quello di un gioco fra amici, per stare per qualche settimana vicini e insieme. È un elemento dello stile che ci rende unici nel mondo. Litighiamo ogni giorno, ma nei momenti fondamentali sappiamo lavorare insieme. Ed è nel mettere in rete esperienze e capacità che possiamo alimentare il motore su cui investire per uscire dalla crisi e garantire lavoro a quei giovani che con sempre maggiore interesse scelgono queste professioni.

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Alberto Lupini


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