Fase2, l’Alto Adige non ci sta Niederkofler: pronti a ripartire

Il presidente Kompatscher minaccia il Governo: vogliamo piena autonomia per la nostra provincia. Lo chef tristellato ha fiducia in una ripartenza rapida prima di tutti . Il Governo autonomo ha deciso di interrompere qualsiasi collaborazione con il Governo, se non potrà avere un percorso autonomo per la fase 2

28 aprile 2020 | 17:19
di Federico Biffignandi
Stato-Regioni: nuova puntata. Nessuno forse ci aveva ancora pensato, ma ora che la Fase 2 si è annunciata molto più restrittiva del previsto ecco che lo scontro tra Governo e i vari presidenti di Regione si arricchisce di una nuova querelle, quella relativa all’autonomia di alcune regioni. L’Alto Adige ha battuto i pugni sul tavolo e a poche ore dall’annuncio di Conte ha annunciato di voler interrompere «qualsiasi collaborazione con il governo».


Norbert Niederkofler

A dirlo sono stati il governatore del Trentino Alto Adige e presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher e il segretario del partito Svp Philipp Achammer. «Un territorio autonomo - ha detto Kompatscher a Rai Sudtirol - come l'Alto Adige, non può accettare che, anche dopo la fase di acuta emergenza, la nostra intera vita sociale ed economica venga per mesi regolamentata con decreti d'emergenza. Autonomia significa responsabilità. Siamo pronti ad assumerci le responsabilità in questa crisi. Per questo motivo abbiamo deciso di interrompere qualsiasi collaborazione con il governo, se non dovesse essere accolta la nostra decisione di intraprendere un percorso autonomo per la fase 2. Al vaglio delle istituzioni una proposta per una Fase 2 alternativa.

Su questa lunghezza onda si è allineato anche Norbert Niederkofler, chef tre stelle Michelin del St.Hubertus di San Cassiano (Bz). «Qui siamo tutti pronti per ripartire - ha detto - i numeri sui contagi credo che lo stiano confermando. Ho fiducia sul fatto che dal 4 maggio maggio si possano riaccendere i fornelli. Da queste parti abbiamo esigenze diverse da tutti gli altri. Penso a Merano che ha già perso il suo periodo clou tra Pasqua e maggio. Noi invece puntiamo molto sull'estate e vogliamo farci trovare pronti. Come mentalità siamo già pronti, sull'organizzazione invece ancora poco, ma perchè nessuno ci sta dando le indicazioni necessarie. In questi mesi siamo rimasti completamente chiusi, qui non è efficace fare delivery per il poco bacino d'utenza e poi non mi trova d'accordo: si produce troppa plastica in quel modo».


Arno Kompatscher

L'Unione commercio turismo servizi Alto Adige accoglie «con favore la coraggiosa presa di posizione della Svp, ma ormai non c'è più il tempo. Vogliamo lavorare il 4 maggio». Spiega il presidente dell'associazione, Philipp Moser. La proposta di un disegno di legge «va sicuramente nella giusta direzione - osserva Moser - Ciononostante dobbiamo continuare a insistere sulla riapertura di tutti i negozi del commercio al dettaglio il prossimo lunedì, 4 maggio. Non ci sono più i tempi tecnici per una legge provinciale». «Abbiamo urgentemente bisogno di una soluzione autonoma per l'Alto Adige, perché il 4 maggio vogliamo tornare a lavorare. Per questi motivi ci aspettiamo una rispettiva ordinanza del presidente della giunta provinciale», aggiunge il presidente dell'Unione.

«Il presidente della Provincia di Bolzano - afferma la deputata Michaela Biancofiore - ha ragione sui tanti errori, sulla confusione, sui dpcm incostituzionali del governo e del presidente del consiglio, ma è pericolosissimo e irresponsabile, cogliere l'occasione della pandemia per agitare lo spauracchio mai sopito della secessione. È il momento di fare squadra con le altre regioni e con tutte le associazioni di categoria nazionale in materia per far ripartire l'economia da Bolzano a Lampedusa. Se la Svp toglierà la fiducia al governo Conte, avrà partecipato ad unire il Paese dando la spinta necessaria alla nascita di quel governo di salute pubblica, è proprio il caso di dirlo, di unità nazionale, ormai irrinunciabile».

All’interno della Regione si è acceso lo scontro politico: «Non va bene la fuga in avanti della Svp - ha detto il segretario provinciale del Pd, Alessandro Huber - nessuno si salva da solo. L'Alto Adige pur nella sua autonomia non è un'isola e non stiamo parlando di diritti, finanziamenti o differenze linguistiche, stiamo parlando di salute. Mai come oggi la divisione istituzionale è un errore. Purtroppo già la brutta esperienza degli acquisti dell'Asl altoatesina avvenuti in emergenza, ha evidenziato ancora di più come possa essere rischioso muoversi in solitaria. Non possiamo pensare di fare tutto e sempre da soli. La fase 2 va coordinata con il governo nazionale e va discussa con le proposte e non con strappi e ricatti».

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