Importazioni di riso in Italia Previsti controlli più rigidi nei porti

Il ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio ha annunciato la strategia per combattere le importazioni di prodotti asiatici, in particolare il riso, sul quale non esiste una legislazione in fase di produzione . Da anni Italia a Tavola si batte per la tutela dei diritti delle aziende nazionali produttrici di riso

20 luglio 2018 | 18:48
di Stefano Calvi
La volontà è quella di giungere a una revisione delle norme vigenti sulla importazione di riso dagli Stati Pma attraverso controlli nei porti per il riso proveniente da fuori Europa. Il sistema, che partirà nelle prossime settimane, coinvolge gli uffici del ministero dell’Agricoltura e i Carabinieri forestali.



«Ho già avviato i contatti con Puglia, Sicilia e Liguria - spiega il Ministro Centinaio durante un incontro svoltosi a Mortara (Pv) -  le regioni dove si trovano alcuni dei maggiori porti italiani, per le questioni operative. Il carico delle navi trasportanti riso verrà analizzato, e nei casi in cui venisse riscontrata la presenza di sostanze giudicate pericolose per la salute, non verrà fornita l’autorizzazione allo scarico con respingimento dell’imbarcazione».

«Non è soltanto una questione di proteggere economicamente i produttori italiani - ha precisato Centinaio - ma anche di salvaguardia della salute. Dalla prossima stagione il riso sarà inserito in quel ristretto novero di prodotti che potrà beneficiare dei cosiddetti contributi accoppiati, ottenendo così una maggiore quota di finanziamenti europei».


Gian Marco Centinaio a Mortara

FederBio esprime soddisfazione per il decreto che avvia il sistema di tracciabilità del riso biologico
FederBio ha accolto molto positivamente la firma del decreto che imporrà ai risicoltori l’obbligo di indicare eventuali superfici a biologico o in conversione ad agricoltura biologica nella denuncia di superficie.

La disposizione prevede, inoltre, che all’interno della denuncia di superficie sia espressamente indicato l’organismo di controllo designato.
 
Questo importante passo normativo, che avvia di fatto la possibilità di implementare i controlli di tracciabilità, è frutto di anche un’azione di pressione costante di FederBio, che ha sempre sostenuto la necessità di operare in modo coordinato, attraverso tavoli tecnici, coinvolgendo tutti gli attori interessati della filiera: Mipaaf, Ente Risi, Icqrf e organismi di certificazione.

Paolo Carnemolla  

«Ringrazio il ministro Centinaio per aver finalmente sbloccato l’avvio del sistema di tracciabilità del riso biologico in capo all’Ente Risi - ha commentato Paolo Carnemolla, presidente di FederBio - una battaglia che FederBio ha portato avanti ormai da due anni per conto dei risicoltori bio onesti. Ora è necessario che Ente Risi e il ministero assicurino un monitoraggio a sistema dei dati sulle rese produttive e sulle quantità commercializzate, dato che i singoli organismi di certificazione potranno verificare solo i dati delle aziende che controllano direttamente».

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