A parlare sono i numeri del secondo Rapporto congiunturale del mercato e consumo della pizza in Italia a cura del Cna (Confartigianato) Alimentare e dimostrano che questo comparto è uno tra i più virtuosi dell’economia italiana. La produzione giornaliera, è di circa 8 milioni di pizze al giorno per un totale di oltre 2 miliardi di pizze all’anno. I pizzaioli impiegati in queste attività sono circa 110mila, una cifra che arriva a 200mila nei fine settimana.
Cresce il numero di attività che producono e vendono pizza nel Paese: al 31 marzo erano 128.248, ovvero l’1,1% in più rispetto al 2018. E non sono soltanto pizzerie tout court: quelle sono 39.867, ma ci sono anche 14.797 panetterie, 7.123 gastronomie, 15.380 rosticcerie, 14.579 pizzerie d’asporto 14.579, e 36.502 bar/pizzerie. Aumentano, rispetto al 2018, in particolare le attività che producono pizza per il cosiddetto “consumo veloce” come le pizzerie d’asporto (+1,9%), le rosticcerie (+1,6%), le gastronomie (+2,6%), bar pizzeria (+0,4%) e le panetterie (+4,5%).
Sul territorio nazionale invece, i dati dicono che la Val d’Aosta si piazza al primo posto per incremento del prodotto pizza sul 2018 con un +55,6%. Per distribuzione territoriale è invece l’Abruzzo ad occupare il gradino più alto del podio con un esercizio ogni 263 abitanti, mentre la Campania (uno su 335 abitanti) è solo quinta.
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Alberto Lupini