Italiani “divoratori” di pesce E l’80% arriva dall’estero

Seppure in leggero calo nel 2018 (-2%), il consumo in Italia è così elevato rispetto alle disponibilità dei nostri mari (29 chilogrammi all’anno a testa) che siamo costretti a importarne 1,4 milioni di tonnellate . Per contro, il nostro Paese è il secondo produttore di tonno in scatola d’Europa dietro soltanto alla Spagna

09 ottobre 2019 | 09:45
di Vincenzo D’Antonio
Esattamente tre mesi fa, il 9 luglio fu il “Fish dependence day” per l’Europa. Dichiarazione autorevole fatta dal Wwf. In altre parole, all’incirca in un semestre noi europei consumiamo una quantità di pesce pari a tutto quello che viene prodotto in un anno nei mari pescosi che bagnano il nostro continente. E quindi ne consegue che per il secondo semestre dipendiamo completamente dalle importazioni dai Paesi extra Ue.

In Italia si consumano 29 chili di pesce a testa ogni anno

E difatti le quattro specie in cima alla classifica dei consumi in Europa, gamberi, merluzzo, salmone e tonno, sono prevalentemente importate da Paesi non-UE. Più precisamente il salmone fresco dalla Norvegia, il tonno in conserva dall’Ecuador e seppie e calamari congelati India e Cina. Ma se il dato del semestre di autosufficienza e del semestre di dipendenza a livello europeo è già preoccupante, cosa allora dobbiamo pensare allorquando sezioniamo il dato e scopriamo che da noi in Italia la situazione è ancora peggiore. Quanto produciamo inteso come somma di pescato e di allevato, si esaurisce il 6 aprile. In altre parole, siamo autosufficiente soltanto per un trimestre !

Noi italiani consumiamo pro capite circa 29 kg di prodotti ittici l’anno, con un calo del 2% circa dei consumi nel 2018 rispetto al 2017. I prodotti ittici più venduti del segmento freschi e decongelati sono le orate, seguite dal salmone e dalle cozze. Al top per quanto riguarda i prodotti ittici trasformati il tonno in scatola, con il 40% del volume; l'Italia è il secondo produttore europeo di tonno in scatola dopo la Spagna.

La nostra produzione di pesci, crostacei e molluschi è pari a circa 350mila tonnellate all’anno di cui circa il 55% di pescato e circa il 45% di allevato. Ne consegue, in considerazione dei suddetti consumi, che la nostra produzione copre appena il 20% del nostro fabbisogno, e l’80% che importiamo equivale al volume gigantesco di quasi 1,4 milioni di tonnellate.

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