Marchi a tutela del food italiano Depositati 8mila in sei mesi

Ogni giorno in Italia vengono registrati 44 nuovi brevetti riconducibili al settore alimentare. Si tutelano soprattutto caffè, tè, pane, pasta, gelati, miele. Duecento, invece, le invenzioni nei primi sei mesi del 2019 . I dati del Ministero dello Sviluppo economico sono stati resi noti dalla Camera di commercio di Milano

28 ottobre 2019 | 12:07
L'alimentare italiano è sempre protetto. Il cibo, soprattutto, ma anche le invenzioni che hanno a che fare con il settore. Nei primi 6 mesi del 2019 nel Paese sono stati registrati 8mila nuovi brevetti a un ritmo di 44 al giorno di media. Lo rivela la Camera di commercio di Milano, Monza Brianza, Lodi, su dati del Ministero dello Sviluppo economico (Ufficio Italiano Brevetti e Marchi).


In Italia si registrano 44 marchi a tutela del food ogni giorno

I marchi a tutela dalla contraffazione riguardano varie categorie del settore alimentare e vanno dai formaggi al riso, dalla frutta fresca alle bevande e ai vini. Si tutelano soprattutto caffè, tè, pane, pasta, gelati, miele (oltre 2 mila i marchi depositati), seguono carne, pesce, olio, uova e latticini con 1.791 (+5,5% rispetto allo stesso periodo del 2018) e bevande alcoliche con 1.681 (+3,4%). L'incremento generale è di un +4,5% in due anni nel settore agroalimentare e delle bevande.

«Nel nostro settore, negli ultimi anni - spiega Giovanni Benedetti, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi e direttore di Coldiretti Lombardia - si è riscontrato un forte aumento di prodotti colpiti dal mercato della contraffazione, che danneggia i produttori nazionali, basti pensare che è salito ad oltre 100 miliardi il valore del falso Made in Italy agroalimentare nel mondo con un incremento record del 70% nel corso dell'ultimo decennio».

Sulla base dei dati elaborati dalla Camera di Commercio, Milano risulta essere la capitale dell'innovazione nel food con oltre 400 brevetti concessi (sui depositi fino al 2015), seguita da Bologna, Torino e Roma con quasi 200. Superano i 100 anche Padova, Verona e Vicenza. Le invenzioni tutelate nei settori del food vanno dall'apparecchio scuotitore per la raccolta della frutta dagli alberi a quello per la pulitura delle croste di formaggio, dal procedimento per la coltivazione delle alghe alle schiume alimentari aromatizzate. Non mancano invenzioni riguardanti la macchina per pulire angurie e zucche e la spiedinatrice per produrre spiedini rustici a ciclo continuo.

Tante idee, dunque, anche spesso stravaganti, come succede in questi casi, tra i quali si trovano il processo per la concentrazione del succo di melograno, la bevanda alcolica alla cannella, il dispositivo per la conservazione del vino in bottiglia e quello per i tartufi freschi. Le invenzioni dedicate al settore agroalimentare e delle bevande in Italia sono circa 500 all'anno, oltre 5 mila in dieci anni.

Nei primi sei mesi del 2019 se ne contano invece circa 200. Riguardano soprattutto l'agricoltura, l'allevamento e la pesca, i procedimenti e apparecchi per la cottura, la lavorazione delle carni e del pesce, gli alimenti conservati, il vino e le bevande alcoliche.

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Alberto Lupini


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