Marriott acquisisce la rivale Starwood Ma il settore albeghiero si risolleverà?

17 novembre 2015 | 11:31
Dopo che l'americana Marriott ha ufficialmente acquisito la concorrente Starwood per 12,2 miliardi di dollari si assisterà alla nascita della più grande catena di alberghi al mondo. Con l’accordo annunciato Marriott e Starwood arriveranno a 1,1 milioni di camere. Una cifra però che viene messa in ombra dai numeri del portale online Airbnb, che mette in vetrina case di privati disposti a condividere una stanza o ad affittare un appartamento intero.



Entro la fine del 2016, l’offerta di Airbnb sarà infatti destinata a triplicare fino a raggiungere 129 milioni di stanze per notte all’anno, e se da una parte si parla di concorrenza sleale, dall'altra non è ancora stata applicata nessuna restrizione. Per il momento la reazione di due dei colossi alberghieri si è riversata nella trattativa tra Marriott e Starwood, un'operazione che entra nella storia quella che ha coinvolto due colossi del settore alberghiero. Era dal 2007, quando Blackstone comprò l’Hilton per 26 miliardi di dollari, che non si assisteva a operazioni simili.

La “fusione”, approvata all’unanimità dai consigli di amministrazione delle due società, porterà alla creazione di un colosso di oltre 5.500 hotel in tutto il mondo, con un milione e centomila stanze. Gli azionisti di Starwood riceveranno 0,92 azioni di Marriott International e due dollari cash in cambio della loro azione ordinaria Starwood. Marriott può già contare su circa 20 marchi, a partire da Courtyard fino a Ritz-Carlton e Fairfield Inn. Starwood invece porta in dote catene di prestigio come Sheraton, Westin e St.Regis.

Per Starwood si tratta della fine di una strada imboccata da diversi mesi dai manager per cercare "alternative strategiche" che risolvessero il problema del continuo calo del titolo in Borsa. Sulla catena alberghiera hanno puntato gli occhi non solo altri operatori del settore come Intercontinental Hotels Group e, in seguito, Hyatt Hotels ma anche grandi firme cinesi del calibro di Hna Group, holding di controllo di un impero immobiliare e turistico fondato dall'imprenditore Cheng Feng, noto in Italia per il presunto interesse ad entrare nel capitale del club calcistico capitolino della As Roma.

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Alberto Lupini


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