Maxi frode di olio taroccato Blitz dei Nas, due in arresto
Le indagini sono partite in Toscana e si sono estese in Puglia e Abruzzo. L’olio veniva sofisticato e spacciato per extravergine. Documentato un flusso di 50 tonnellate di prodotto alterato. Sequestrato un autocarro
17 settembre 2019 | 10:30
Aggiungevano clorofilla e betacarotene all’olio di semi, per venderlo come extravergine a prezzi molto più alti, ottenendo così un ingente profitto illecito. Una maxi frode che i carabinieri del Nas di Firenze hanno scoperto tra Toscana e Puglia e che ha portato agli arresti domiciliari due persone, una a Cerignola (Fg), l'altra a Montespertoli (Fi) per riciclaggio e ricettazione di ingenti quantità di olio di semi etichettato fraudolentemente come olio extravergine di oliva.
Ad altri due soggetti di Impruneta e Castelfiorentino è stato notificato il divieto di esercitare l'attività imprenditoriale del commercio di prodotti alimentari per 6 mesi. Nell'inchiesta, coordinata dalla procura di Firenze, ci sono altri 10 indagati (in totale sono dunque 14) tra cui sette prestanome. Le indagini sono state nelle province di Barletta-Andria-Trani, Firenze, Foggia, Pescara, Pisa e Prato. L'olio di semi veniva modificato con sostanze non dannose per la salute in Puglia e immesso nei circuiti commerciali toscani del settore alimentare (bar, ristoranti, panifici, grossisti).
Nelle indagini del Nas di Firenze, a cui hanno collaborato il Nas di Foggia e i carabinieri dei comandi provinciali di Firenze e Foggia oltre a personale dell'Istituto Centrale Repressione Frodi, è stato documentato il flusso di 50 tonnellate di olio sofisticato di cui sono state sequestrate 16 tonnellate per impedirne l'illecita commercializzazione. Inoltre, sono stati individuati i depositi dove l'olio veniva stoccato in attesa di essere venduto. Tra gli interventi c'è stato il sequestro a Firenze di un autocarro con 5.500 litri di olio modificato mentre andava a rifornire un'attività della ristorazione.
Sempre le indagini del Nas avrebbero riscontrato che i presunti prestanome indagati avrebbero contribuito a sviare le indagini, in particolare avendo permesso l'uso del marchio di loro società, peraltro risultate inesistenti o non più operative, da parte dell'arrestato di Cerignola che realizzava materialmente la sofisticazione e il confezionamento di lattine e bottiglie di olio apponendo le etichette di quelle stesse società.
L'olio veniva alterato con della clorofilla per renderlo più verde
Ad altri due soggetti di Impruneta e Castelfiorentino è stato notificato il divieto di esercitare l'attività imprenditoriale del commercio di prodotti alimentari per 6 mesi. Nell'inchiesta, coordinata dalla procura di Firenze, ci sono altri 10 indagati (in totale sono dunque 14) tra cui sette prestanome. Le indagini sono state nelle province di Barletta-Andria-Trani, Firenze, Foggia, Pescara, Pisa e Prato. L'olio di semi veniva modificato con sostanze non dannose per la salute in Puglia e immesso nei circuiti commerciali toscani del settore alimentare (bar, ristoranti, panifici, grossisti).
Nelle indagini del Nas di Firenze, a cui hanno collaborato il Nas di Foggia e i carabinieri dei comandi provinciali di Firenze e Foggia oltre a personale dell'Istituto Centrale Repressione Frodi, è stato documentato il flusso di 50 tonnellate di olio sofisticato di cui sono state sequestrate 16 tonnellate per impedirne l'illecita commercializzazione. Inoltre, sono stati individuati i depositi dove l'olio veniva stoccato in attesa di essere venduto. Tra gli interventi c'è stato il sequestro a Firenze di un autocarro con 5.500 litri di olio modificato mentre andava a rifornire un'attività della ristorazione.
Sempre le indagini del Nas avrebbero riscontrato che i presunti prestanome indagati avrebbero contribuito a sviare le indagini, in particolare avendo permesso l'uso del marchio di loro società, peraltro risultate inesistenti o non più operative, da parte dell'arrestato di Cerignola che realizzava materialmente la sofisticazione e il confezionamento di lattine e bottiglie di olio apponendo le etichette di quelle stesse società.
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Alberto Lupini
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