Mensa scolastica, tante incognite Ma l'86% delle famiglie la promuove

Tra le molte criticità che la riapertura delle scuole porta con sè c'è anche quella delle mense. Le norme anti contagio sono severissime a tavola, ma i genitori sembrano pronti a non cambiare tradizione

03 settembre 2020 | 14:58
L’istituto di ricerca Swg, per conto dell’Osservatorio Cirfood, impresa italiana leader nella ristorazione scolastica, ha condotto un’indagine  per comprendere i bisogni e le richieste delle famiglie in vista del ritorno a scuola. Il 78% degli intervistati si dichiara sereno rispetto alla ripartenza del servizio di ristorazione scolastica, sottolineando la necessità di ricevere rassicurazioni dalle istituzioni sui dettagli del servizio (59%), in particolare su igiene e sicurezza. Per quanto riguarda la modalità, l’86% preferisce l’opzione del pasto multi-porzione all’interno del refettorio. In merito alla qualità, i genitori chiedono che il pasto continui ad essere innanzitutto sano (56%), vario (42%) e basato su prodotti locali (37%).


Genitori propensi a lasciare i figli a scuola per mangiare

«La ristorazione scolastica - ha spiegato Chiara Nasi, presidente Cirfood - conferma la centralità del proprio ruolo nel percorso di educazione alimentare e formativo dei bambini, anche in considerazione del valore sociale che ha assunto, ancor più in questo momento complesso in cui la povertà alimentare è in crescita esponenziale . In questi mesi sono venuti a mancare i benefici che il pasto condiviso a scuola naturalmente comporta: la conoscenza del cibo, la relazione con gli altri e la socialità, la scoperta e la valorizzazione del gusto e l’importanza di comportamenti responsabili contro lo spreco alimentare. Non è un caso che le linee guida redatte dalle autorità competenti abbiano sottolineato l’importanza del rientro a scuola con il servizio di ristorazione».
Grazie alla capillare presenza sul territorio e all’istituzione di tavoli di lavoro specifici, fin dalle prime fasi dell’emergenza, Cirfood ha lavorato al fianco dei Comuni e delle direzioni didattiche per progettare soluzioni personalizzate a seconda delle diverse esigenze, a partire dai protocolli emessi dal Ministero della Salute e del Miur.



Sono stati quindi previsti l’incremento del distanziamento sociale, la costante sanificazione degli spazi, l’utilizzo da parte del personale dei dispositivi di protezione individuale e l’eventuale utilizzo di materiale monouso (preferibilmente compostabile), laddove necessario. Secondo l’indagine condotta da Swg, queste azioni sono importanti elementi di rassicurazione per le famiglie. In quest’ottica risulta fondamentale un incremento della formazione del personale, sulla quale Cirfood ha già scelto di investire, per poter ripartire nella massima sicurezza.

«Grazie alla nostra esperienza, alle competenze maturate nel periodo dell’emergenza in ambito socio-sanitario, al lavoro svolto con i presidi e alle amministrazioni locali e alla collaborazione con studenti, insegnanti e genitori, il servizio di ristorazione scolastica può, finalmente, ripartire. Il pasto a scuola è un diritto fondamentale e noi siamo pronti a garantirlo nella massima sicurezza», ha concluso Chiara Nasi.

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Alberto Lupini


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