La movida selvaggia fa paura E le Regioni minacciano di chiudere

Da Milano a Palermo, passando per Veneto ed Emilia, preoccupano le scene di giovani che si accalcano per un aperitivo, ignorando la regola che vieta gli assembramenti. L'allarme lanciato da sindaci e Governatori

20 maggio 2020 | 16:25
Al via libera del Governo all'apertura dei bar la fascia più giovane degli italiani non si è fatta attendere, nonostante le tante voci onlne sulla sindrome della capanna (in inglese cabin fever, indicherebbe in questo caso l'ansia di uscire dalla quarantena, il desiderio di rimanere barricati in casa). Per dirla in maniera un po' scanzonata: quale miglior rimedio ad una sindrome costrittiva se non un happy hour in compagnia? Peccato che già i disagi si notino, a sottolinearlo sono sindaci e governatori un po' da tutta Italia.


Movida alla riapertura dei bar, assembramenti e poche mascherine - foto: Corriere della Sera

A riportare questi fenomeni di movida un po' troppo fuori controllo per questa Fase 2 sono stati ovviamente i social. Piazze e strade piene di volti giovani, molti senza mascherina, molti vicini senza il ben noto metro di distanziamento sociale obbligatorio.

La Lombardia
Sono di oggi le notizie che riguardano la Lombardia, forse l'ultimo posto in Italia dove si potrebbe pensare di creare assembramenti o sfuggire alle normative, tra Dpcm e ordinanza, e memori del numero di vittime e malati che ha fatto l'epidemia. E invece: troppi locali affollati, il rischio è di dover chiudere nuovamente. «Ci sono alcune attività sulle quali non riusciamo ad avere un controllo sufficiente - ha detto il Governatore Attilio Fontana - Troppi apericena, troppi bar sommersi di persone, e questo non va assolutamente bene. È chiaro che, se la cosa dovesse continuare, saremo costretti a chiudere quelle attività».


Attilio Fontana e Giuseppe Sala

Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che almeno parla di casi ancora limitati per arrivare a chiudere la città (ricordiamo che lui stesso giorni fa era intervenuto a minacciare la chiusura dei Navigli per la troppa folla, dopo l'"inaugurazione" del take away). «Sono stato il primo a riprendere i ragazzi - ha detto a Rai Radio 2 - a richiamarli all'attenzione anche perché l'apertura ci serve ed è un investimento per tutti. Da qui a dire che per quello che abbiamo visto bisogna immaginare di chiudere, direi di no. Mi paiono casi ancora limitati».

Il resto d'Italia
Il primo a segnalare comportamenti poco rispettosi è stato Luca Zaia, governatore del Veneto. «Persone con il cocktail in mano e senza mascherina, questo è senso del rispetto civico che è pari a zero. Un amico mi ha mandato foto di un sacco di gente. Gli ho risposto: "Li aspetteremo davanti alle porte dell'ospedale"». Emblematica la vicenda nel Padovano, in piazza dei Signori, davanti a un bar. Veri e propri assembramenti sotto i portici della zona universitaria anche sotto una forte pioggia. Pochissime le mascherine. È stato necessario l'intervento dei Carabinieri per disperdere la folla: un militare è stato colpito al volto da un giovane di 23 anni (poi arrestato).


Luca Zaia

Bologna non è da meno. Storica città universitaria, ha in via Petroni uno dei punti notoriamente più accesi della vita notturna. Anche qui tanti cittadini hanno commentato: sembra di essere tornati ai mesi precedenti la pandemia. Si è pronunciato con un messaggio su Facebook il sindaco della città emiliana Virginio Merola: "Si continua a lottare contro il virus. Contiamo sulla vostra responsabilità anche nella movida". Più diretto l'assessore comunale alla Sicurezza Alberto Aitini, dopo gli assembramenti registrati al Pratello: «Ricorreremo alle multe».


Virginio Merola

Poi Ferrara, dove il sindaco Alan Fabbri ha reso obbligatorie ieri le mascherine anche all'aperto: non gli sono piaciuti gli assembramenti in piazza. «Così non va bene» è il commento del questore Pomponio ad Ascoli.

Ancora assembramenti, ancora tante persone senza mascherina e ancora stradine affollate: un altro scenario di questo tipo descrive la Vucciria a Palermo, storico mercato con decine di pub e locali. Il sindaco Leoluca Orlando già nei giorni scorsi aveva avvisato: «Sono pronto a chiudere le piazze se non si rispetteranno le distanze».

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Alberto Lupini


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