Sui Navigli attracca la polemica La priorità è renderli navigabili

14 settembre 2017 | 14:24
di Andrea Radic
Milano e i Navigli, croce e delizia delle giunte comunali di qualunque colore siano. Dalle riaperture alla navigazione fino alla costruzione di canali simbolici che ne disegnino il tracciato, le idee, tra originali e bislacche, si sprecano. Intanto si infiamma la polemica che coinvolge la magistratura contabile alla quale i proprietari dei locali hanno presentato ricorso contro l'ordinanza di sgombero emanata dal Comune conseguente alla decisione del Consiglio di Stato.


foto: Milano Today

La “guerra dei barconi” dura da decenni, senza che in realtà ci sia una politica urbana coerente con lo sviluppo della città, e invece di dialogare, amministrazione e gestori usano le armi pesanti, come per le barriere posizionate di fronte agli attracchi, divelte da ignoti con relativa denuncia alla Procura da parte del Comune.

Roberto Tasca, assessore al Bilancio e Demanio, ha idee chiare e posizioni precise: «Siamo tenuti per legge alla rimozione dei barconi, le indicazioni del Consorzio Villoresi, che gestisce il controllo delle acque, sono di attendere, non essendoci oggi le condizioni per procedere a causa della siccità degli scorsi mesi che ha ridotto di molto la portata. La legge va applicata, quindi procederemo non appena si verificheranno le condizioni tecniche».

Assessore, la posizione del Comune è per la movida o per la navigabilità del Naviglio?
Rendere i Navigli uno spazio navigabile come sancito dal regolamento di recente approvazione, con il quale vogliamo dare una gestione organica delle attività presenti. Certamente nessun aumento delle attività commerciali, fatte salve quelle attualmente presenti e in regola. Per quelle fuori legge non ci sarà più spazio».

Dall'opposizione giungono voci che richiamano al rispetto della legge. Alessandro De Chirico, vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale commenta: «C'è un regolamento comunale per i Navigli appena approvato e le decisioni vanno rispettate. Serve a gestire gli spazi e gli approdi e presto arriverà all'esame della Giunta un nuovo bando relativo agli spazi commerciali. Chi ha divelto le barriere deve risponderne. Le sentenze e le ordinanze vanno fatte rispettare. Il tempo passa, ora con la secca non si può smontare nulla e si arriverà nuovamente in primavera».

E la consigliera Silvia Sardone (FI) aggiunge: «La sentenza del Consiglio di Stato ha deciso che i barconi non possono restare lì. Va rispettata. La giunta decida se andare oltre la propaganda riaprendo i Navigli. Delle due l'una, o la movida o la navigabilità. Infine poniamo l'attenzione sul tema della sicurezza e della serenità dei residenti, aumentando i controlli».

A tutto ciò si aggiunge il comitato Navigli la cui presidente Gabriella Valassina auspica il ritorno ad un Naviglio pavese, che sia «un corso d'acqua libero e pulito». Nel mese di agosto è stato compiuto un secondo tentativo di posizionare le barriere all'approdo con conseguente resistenza dei proprietari dei locali. I ristoranti hanno regolare licenza, ma il Comune deve garantire la salvaguardia delle sponde demaniali, come da sentenza del Consiglio di Stato, retroattiva a prima del 1985 quando la Regione, da cui allora i Navigli dipendevano, diede la concessione agli esercizi commerciali che venne però revocata l'anno successivo».

Ancora una volta, rispetto alle politiche di sviluppo urbano, la burocrazia si dimostra lenta e complicata. Intanto in maniera bipartisan quattro consiglieri presenteranno un ordine del giorno per chiedere la “balneabilità regolamentata” della Darsena. Per dimostrare che fanno sul serio e che l'acqua non è così sporca, si sono tuffati di fronte ai fotografi. Sono Enrico Marcora della lista del Sindaco, Franco D'Alfonso e Marco Fumagalli (lista civica) e Alessandro Morelli della Lega.

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