Non c’è spazio per il lusso Gli italiani tagliano viaggi e vestiti
Le vacanze e l’abbigliamento sono due degli sfizi più “necessari”, ma anche i due settori dove i cittadini devono ad ogni costo ridurre le spese per via di un portafogli sempre più risicato
22 agosto 2019 | 10:29
Poco o nullo lo spazio per i lussi e così gli italiani scelgono di tagliare su viaggi e vestiti. A rilevarlo è l’indagine trimestrale di Nielsen sui comportamenti dei consumatori del Belpaese che, oltre che dai viaggi, sono attratti anche dai vestiti nuovi. Bisogna dire subito che la tendenza non è solo italiana, ma riguarda anche gli altri principali Paesi europei.
Tornando alla ricerca, emblematiche le risposte a un’altra domanda contenuta nel sondaggio di Nielsen: “Una volta effettuate le spese essenziali, come utilizzi i soldi rimasti?”. Il 43% degli Italiani ha risposto: “li spendo in vacanze”, esattamente la stessa percentuale che ha risposti “in abiti nuovi”. Al primo posto nell’impiego dei soldi arrivati sani e salvi fino alla fine del mese non ci sono però né le vacanze né i vestiti, bensì “il risparmio” (44%), a conferma del fatto che le preoccupazioni finanziarie restano alte e il comportamento da formica ha ancora la meglio su quello da cicala. Il desiderio di vacanza fa segnare i valori più alti in Germania (46%) e Spagna (52%); e sempre in queste due nazioni svettano nelle intenzioni di acquisto di vestiario (45% Germania e 47% Spagna).
In Germania tuttavia solo il 29% degli intervistati pensa a destinare i soldi in eccesso ai risparmi; in Spagna viene data grande attenzione (50%) alla costruzione di un patrimonio da poter usare nel caso in cui dovesse essere necessario. Va però anche rilevato che con quanto avanza a fine mese un Tedesco su quattro (24%) alimenta il proprio fondo pensione, una cultura non altrettanto diffusa in Italia (12%), Francia (5%) e Spagna (14%).
Complice la crisi gli italiani possono concedersi sempre meno sfizi
Oltre un intervistato su tre in Italia (siamo nell’ordine del 37%) ha affermato di aver tagliato la spesa per le vacanze (i cosiddetti weekend “lunghi”) rispetto ai dodici mesi precedenti, mentre più di uno su due (55%) ha ridotto la cifra destinata all’acquisto di vestiti nuovi. Una scelta più drastica l’hanno presa i consumatori tedeschi: quasi uno su due (40%) ha ridotto le vacanze e addirittura il 56% ha risparmiato sugli acquisti di vestiti. In Europa i più “spendaccioni” in questi due campi sono i Francesi, ma anche Oltralpe sono state fatte significative economie.Tornando alla ricerca, emblematiche le risposte a un’altra domanda contenuta nel sondaggio di Nielsen: “Una volta effettuate le spese essenziali, come utilizzi i soldi rimasti?”. Il 43% degli Italiani ha risposto: “li spendo in vacanze”, esattamente la stessa percentuale che ha risposti “in abiti nuovi”. Al primo posto nell’impiego dei soldi arrivati sani e salvi fino alla fine del mese non ci sono però né le vacanze né i vestiti, bensì “il risparmio” (44%), a conferma del fatto che le preoccupazioni finanziarie restano alte e il comportamento da formica ha ancora la meglio su quello da cicala. Il desiderio di vacanza fa segnare i valori più alti in Germania (46%) e Spagna (52%); e sempre in queste due nazioni svettano nelle intenzioni di acquisto di vestiario (45% Germania e 47% Spagna).
In Germania tuttavia solo il 29% degli intervistati pensa a destinare i soldi in eccesso ai risparmi; in Spagna viene data grande attenzione (50%) alla costruzione di un patrimonio da poter usare nel caso in cui dovesse essere necessario. Va però anche rilevato che con quanto avanza a fine mese un Tedesco su quattro (24%) alimenta il proprio fondo pensione, una cultura non altrettanto diffusa in Italia (12%), Francia (5%) e Spagna (14%).
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