Nonostante clima e rincari, tiene il turismo dello sci... ma il futuro è incerto

Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta: testa a testa tra le mete preferite, giro d’affari di 9,6 miliardi di euro. Il presidente di Federalberghi, Bocca: «Il clima unico nemico per il turismo invernale» Il 66,9% dei turisti del weekend ha rinunciato alla settimana bianca per l’aumento dei prezzi; molti resteranno a casa per motivi economici

17 marzo 2023 | 17:32
di Elisa Santamaria

Sci, snowboard, ciaspole, una settimana o un weekend, tutto purché sia neve. Gli italiani quest’inverno sono tornati in montagna, archiviate definitivamente le interruzioni causate dalla pandemia, il movimento turistico dei vacanzieri nei primi tre mesi del 2023 è forse il più significativo, tanto da superare i numeri del 2019. Le mete preferite? Le cime di casa: le Alpi, con Val d’Aosta e Trentino-Alto Adige, tra le destinazioni preferite, e gli Appennini, seppure in misura minore. Come da tradizione il ponte pasquale rappresenta la chiusura simbolica della stagione sciistica e a meno di un mese dal periodo di festività, marzo rappresenta ancora una buona occasione per la programmazione delle vacanze per il turismo invernale.

Ancora una volta a far da padrone sono le località tricolori, solo una minima parte dei turisti della neve, infatti, varcherà il confine confermando la preferenza dei vacanzieri per le mete italiane in grado di offrire: attività sportive, relax, passeggiate e buon cibo da gustare con le specialità caratteristiche del luogo. La spesa media stimata a persona è di 751 euro, per un giro di affari di 9,6 miliardi di euro, numeri che fanno sorridere gli addetti ai lavori: «Stiamo davvero assistendo ad una ripresa, a dispetto di condizioni non sempre favorevoli» commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, analizzando i dati dell’indagine realizzata per la federazione da ACS Marketing Solutions.

La neve ha fatto tremare gli operatori del settore

Rincari e crisi economica non sono gli unici problemi che hanno messo a dura prova il comparto della montagna: «Che ci sia un rialzo dei prezzi incontrollato e che si debba combattere contro l’inflazione non è un mistero per nessuno - continua Bocca -. Ma ciò non è stato sufficiente a scoraggiare i nostri concittadini, che hanno messo in gioco i propri risparmi per fare una vacanza sulla neve, più o meno prolungata. Di fronte a questo entusiasmo che fa ben sperare l’unico nemico per il turismo invernale resta il clima: abbiamo vissuto momenti drammatici in cui sugli Appennini non vi era traccia di neve ed anche sulle Alpi si è tremato. Su questo bisognerà lavorare - ha concluso Bocca - Le nostre montagne sono un autentico brand e la stagione invernale deve essere protetta a tutti i costi. Facciamo in modo che i problemi diventino opportunità: è fondamentale operare uno sforzo comune per vitalizzare ed implementare l’attrattività di questi luoghi con iniziative nuove e politiche mirate. Solo così non saremo più prigionieri delle condizioni del tempo».

Un italiano su cinque in vacanza sulla neve

Secondo il sondaggio, sono quasi 12 milioni - uno su cinque - gli italiani che hanno trascorso o trascorreranno una vacanza sulla neve tra gennaio e marzo 2023. Di questi, 6,9 milioni hanno effettuato o effettueranno la classica settimana bianca, mentre circa 5,1 milioni hanno scelto di concentrare le proprie vacanze nei weekend.

Il giro di affari complessivo sarà pari a 9,6 miliardi di euro, di questi, 5,2 miliardi sono relativi alle settimane bianche e 3,8 miliardi ai week end.

L’indagine è stata effettuata dall’Istituto ACS Marketing Solutions nel periodo compreso tra il 1 al 6 marzo intervistando con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) un campione di 3.512 italiani maggiorenni, rappresentativo di 50 milioni di connazionali maggiorenni e costruito in modo da rispecchiare fedelmente la popolazione di riferimento, tale da includere anche i minorenni, mediante l’assegnazione di precise quote in funzione di sesso, età, Grandi Ripartizioni Geografiche ed Ampiezza Centri.

Tutti i dati

Tra le destinazioni preferite per le vacanze sulla neve, il 96,5% degli intervistati ha scelto di trascorrere la settimana bianca in Italia. Nel complesso, il 67,7% andrà in vacanza sulle Alpi, mentre il 25,8% sugli Appennini. Le regioni più gettonate sono a pari merito Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige (entrambe con il 13,4% della domanda), seguite dal Piemonte (12,9%), dalla Lombardia (10,2%) e dall’Abruzzo (9,9%).

Vacanza sugli sci quanto mi costi?

La spesa pro capite sostenuta per la settimana bianca, comprensiva di tutte le voci (trasporto, alloggio, cibo, impianti, corsi di sci e divertimenti) è pari a 751 euro per persona. La prima voce di spesa è quella per i pasti (29,9%), seguita dal pernottamento (29,7%) e dal viaggio (20,2%). Per la settimana bianca, gli italiani preferiscono alloggiare in albergo (27,9%), seguito dalla casa di parenti ed amici (21,0%), dai bed & breakfast (14,0%) e dal rifugio alpino (12,9%). Le prenotazioni dei turisti avvengono per il 59,7% contattando direttamente la struttura ricettiva; per il 33% attraverso il sito internet dell’albergo, mentre il 26,7% ha utilizzato il telefono e la posta elettronica.

Cosa spinge gli amanti della montagna in inverno a scegliere un luogo piuttosto che un altro? Innanzitutto, la sua bellezza naturale (49,5%) e le caratteristiche che la rendono ideale per riposarsi (20,7%). Infatti, le principali attività svolte durante questo periodo di vacanza sono: attività sportive (50,8%), relax (50,3%) e passeggiate (39,2%). Per gli amanti delle montagne imbiancate, dei camini accessi, e del vin brulè, una vacanza sola però non sempre basta, per questo dei 6,9 milioni di italiani che hanno fatto o faranno una settimana bianca, 524 mila si concederanno inoltre almeno un weekend sulla neve generando un giro di affari di 595 milioni.

Mordi e fuggi

Con meno tempo a disposizione è più facile immaginare che i 5 milioni e 60mila vacanzieri del fine settimana rimarranno in Italia, scegliendo principalmente la Lombardia (18,9%), il Piemonte (13,5%), il Veneto e l’Abruzzo (entrambi con il 10,3%). Il 67,7% dei vacanzieri sceglierà le Alpi, il 25,8% gli Appennini. Cala anche la spesa pro capite sostenuta per i weekend sulla neve, comprensiva di tutte le voci (trasporto, alloggio, cibo, impianti, corsi di sci e divertimenti) pari a 403 euro per persona. La prima voce di spesa è anche in questo caso quella per i pasti (27,9%), seguita dal viaggio (20,3%) e dal pernottamento (20,1%).

L’alloggio preferito in questo caso è la casa di parenti ed amici (30,2%), seguita dall’albergo (26,7%), dai bed & breakfast (24,6%) e dal rifugio alpino (7,8%). Anche in questo caso gli italiani per prenotare hanno contattato direttamente la struttura ricettiva (51%): il 17,7% lo ha fatto tramite il sito internet dell’albergo, mentre il 33,3% ha utilizzato il telefono e la posta elettronica. In questo caso, tra i criteri che guidano la scelta, oltre alla sua bellezza naturale (47,7%) troviamo la possibilità di praticare sport che offre la  località (41,3%). Da segnalare come il 66,9% dei turisti del fine settimana ha rinunciato alla settimana bianca a causa dell’aumento dei prezzi riducendo dunque il periodo di vacanza, un dato già di per sé allarmante seguito da un altro numero ancora più preoccupante, quello relativo a quanti si sono arresi, e non andranno in vacanza: ben il 52,7% degli intervistati ha rivelato di non partire per motivi economici; il 21,6% per l’aumento dei prezzi ed un altro 16,1% per motivi familiari.

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Alberto Lupini


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