Norme anti-Covid sulle piste da sci, manca ancora chiarezza ma intanto si apre (con novità)

Tra portata massima degli impianti e controlli del green pass, i gestori attendono ancora linee guida precise e aggiornate. Intanto però a Cervinia, al Presena e sul Falzarego si scia. Occhio alle nuove regole

08 novembre 2021 | 16:33

La stagione sciistica è alle porte, anzi in alcune località è già iniziata. Cervinia ha anticipato tutti, dal 6 novembre si scia anche sul Ghiacciaio Presena e al Passo Falzarego e, a partire dal 27 novembre, seguiranno tanti altri per arrivare poi al weekend del 4 dicembre quando si scierà a pieno regime. La neve caduta copiosa settimana scorsa, anche a quote discretamente basse, non ha fatto che aumentare la voglia di tornare con gli sci ai piedi, ma in ottica Covid tante sono le incognite: il green pass serve o no? E quale è la capienza degli impianti? Non mancano poi le novità anche a livello di regolamento sulle piste extra Covid.

 

Green pass sì, green pass no?

Capitolo Green pass. Meno di una settimana fa proprio a Italia a Tavola Valeria Ghezzi, la presidente dell’Anef (l’associazione dei gestori di impianti a fune) si era detta molto fiduciosa sulla stagione in apertura, ma aveva sottolineato quanto i regolamenti anti-Covid non fossero chiari. Pochi gorni dopo ha incontrato il ministro al Turismo, Massimo Garavaglia a Modena Skipass per chiedere lumi, soprattutto sulla questione del controllo del Green pass. Il Ministro aveva spiegato che lasciava libero spazio a quello che proponevano loro, a patto che la Conferenza delle Regioni approvasse un protocollo ad hoc.

Ma i problemi sono tanti. Intervistata dal Corriere della Sera, Ghezzi ha detto: «Per gli impianti chiusi (funivie, cabinovie e seggiovie con il cofano anti-intemperie) c’è un decreto di fine agosto che afferma, che con l’obbligo di green pass, si potrà arrivare alla portata dell’80% rispetto al 50% che c’era prima. Quando ai primi di ottobre il decreto è stato convertito in legge, confermando l’obbligo del green pass per gli impianti chiusi, il legislatore si è “dimenticato” di innalzarne la portata all’80%. Quindi sarà una questione di pura forma, però l’impiantista che apre oggi deve rispettare il 50%, cioè la portata che abbiamo applicato durante la stagione estiva. È una cosa abbastanza grave che non fa altro che causare assembramenti, code e anche perdite economiche. Per quanto riguarda le mascherine sono obbligatorie, quelle restano e nessuno di noi ha niente da dire. Noi abbiamo fatto una proposta al governo, già approvata dalle regioni, per definire la portata all’80 % e le regole per il controllo del green pass. Con gli impianti che già hanno cominciato ad aprire è urgente arrivare alla definizione di questi aspetti. Penso sia solo una questione di ritardo».

 

Tra i comprensori sciistici leader a livello internazionale c’è sicuramente Dolomiti Superski. Il suo president, Andy Varallo, ha fatto eco a Ghezzi parlando sempre al Corsera: «Il Parlamento ha approvato il Decreto Legge «Green Pass bis» che, tra l’altro, regola anche l’utilizzo degli impianti di risalita nelle zone sciistiche durante la stagione invernale 2021-22, mancano però ancora le linee guida dettagliate. Stiamo lavorando, noi cominciamo il 27 novembre con le prime aperture di impianti e piste, per poi andare a pieno regime dal weekend successivo, dal 4 dicembre in poi. Cortina d’Ampezzo, Plan de Corones, Arabba/Marmolada, San Martino di Castrozza e Passo Rolle tra le prime, poi l’Alta Badia, la Val Gardena e la Val di Fassa... La Sellaronda sarà aperta dal 4 dicembre 2021 al 10 aprile 2022, mentre il Giro della Grande Guerra aprirà i battenti subito dopo Natale 2021 per chiudere la stagione il 20 marzo 2022. Al momento, quello che sappiamo è che le regole per l’accesso agli impianti di risalita prevedono l’uso della mascherina a bordo di tutti gli impianti, chiusi e aperti, il rispetto delle distanze agli imbarchi e la riduzione all’80% della capienza massima per gli impianti al chiuso, consentiti solo a chi è in possesso di green pass».

 

La voglia di montagna cresce anche in inverno

L’argomento però sembra più affare “burocratico” e non turistico. Stando al dossier Skipass Panorama Turismo l’incremento delle presenze italiane sulle piste sarà del 38,7%, che darà ossigeno ad un vuoto creato dalla mancanza degli stranieri, la cui presenza calerà del 17,4%. L’incremento di fatturato complessivo sarà comunque pari al +15,2%, in comparazione con la stagione invernale 2019/2020.

Un dato destinato ad essere solo un punto di partenza, perché il dossier rileva come saranno molti i neofiti ad arrivare in montagna e non necessariamente per sciare, anzi. 3 milioni e 680mila italiani potrebbero essere attratti da un’offerta “outdoor experience” che dopo il boom dell’estate avrà una coda lunga anche in inverno. La coperta dei bilanci dei comprensori resta però corta vista la prolungata chiusura per la pandemia: il 78,7% degli operatori, infatti, dichiara di avere alzato i prezzi rispetto allo scorso anno. E se la media indica 4,8 punti percentuali in più, si verificano situazioni con incrementi ben superiori, soprattutto nei periodi delle vacanze natalizie e del Carnevale e nei weekend. Il costo dello skipass giornaliero si attesta, a livello nazionale su +5,5%, mentre quello delle scuole di sci sul +8,3% rispetto a due stagioni fa.

 

Novità tecnologiche e piste ridisegnate

Ma la voglia di sciare e le tante novità non bloccheranno gli italiani. Tra le conseguenze “positive” che l’onda del Covid ha avuto nel rendere più smart certe procedure c’è anche quella dell’acquisto dello skipass che permetterà di ridurre le code davanti agli uffici skipass con partnership di lusso come quella che Dolomiti Superski ha sottoscritto con Telepass per rendere il passaggio dai tornelli rapido come in autostrada.

 

Ci sono poi novità in pista che non sono ancora state sfruttate. Gli sciatori di Cortina d’Ampezzo, ad esempio, potranno godersi quanto fatto per i Mondiali di Sci 2021: la pista Olympia è stata rimodernata e la Vertigine disegnata ad hoc per le gare maschili. Il tracciato Drusciè A, riqualificato a pista da slalom e sul 5 Torri c’è una nuova pista da allenamento omologata per gare “Lacedelli” mentre la cabinovia “Freccia nel Cielo” ha sostituito il primo troncone della storica e omonima funivia. Per la stagione invernale 2021-22 entrerà in funzione anche la cabinovia “Son dei Prade-Bai de Dones”: collega Cortina alle 5 Torri. In Val Gardena c’è la nuova pista nera “La Ria” che parte dalla stazione a monte della cabinovia Dantercepies a Selva Val Gardena e si snoda per oltre un chilometro su 310 metri di dislivello, con pendenza massima del 52%. Nuova anche la “Pilat”: l’ex discesa naturale scorre attraverso i boschi rocciosi dall’Alpe di Siusi a Ortisei e si presenta come una spettacolare e tortuosa pista forestale con una vista unica su tutta la Val Gardena. Lunghezza 4.670 m, dislivello 778 m, pendenza media/max: 17/58%.

 

Assicurazione, soste, velocità e sorpassi: le nuove regole da gennaio 2022

Divertimento assicurato, ma attenzione: lo sci resta uno sport d’alta montagna che, se praticato con poca prudenza, può causare incidenti anche seri. Ecco perché gli sciatori dovrebbero leggere attentamente anche le regole nuove per la sicurezza sugli sci. Le norme sono entrate in vigore dalla scorsa primavera, dopo che è stato approvato il decreto 40 del 2021, ma la legge prevede che producano effetto dall’inizio del 2022. Ed è meglio informarsi, perché le multe, che scatteranno da gennaio 2022, sono elevate.

Assicurazione

Come per chi usa l’auto o la moto, anche per chi scia dal primo gennaio 2022 scatta l’obbligo di essere assicurato per poter essere in grado di pagare eventuali danni provocati a terzi. Finora pochi sciatori facevano la polizza assicurativa eppure gli incidenti, anche mortali, sulle piste non sono mancati. “Lo sciatore che utilizza le piste da sci alpino - si legge all’articolo 30 del decreto 40/21- deve possedere una assicurazione in corso di validità che copra la propria responsabilità civile per danni o infortuni causati a terzi. È fatto obbligo in capo al gestore delle aree sciabili attrezzate, con esclusione di quelle riservate allo sci di fondo, di mettere a disposizione degli utenti, all’atto dell’acquisto del titolo di transito, una polizza assicurativa per la responsabilità civile per danni provocati alle persone o alle cose”. La multa amministrativa prevista per chi non possiede l’assicurazione va da 100 a 150 euro, oltre al ritiro dello skipass.

Alcol test

Chi scia non può farlo sotto l’effetto di droghe o di alcol. Il decreto prevede accertamenti alcolemici e tossicologici. “È vietato sciare in stato di ebbrezza - recita l’articolo 31 della legge - in conseguenza di uso di bevande alcoliche e di sostanze tossicologiche. Gli organi accertatori, nel rispetto della riservatezza personale e senza pregiudizio per l’integrità fisica, possono sottoporre gli sciatori ad accertamenti qualitativi non invasivi o a prove, anche attraverso apparecchi portatili. Quando gli accertamenti qualitativi dato esito positivo ovvero quando si abbia altrimenti motivo di ritenere che lo sciatore si trovi in stato di alterazione psicofisica derivante dall’influenza dell’alcool o di droghe, gli organi accertatori, anche accompagnandolo presso il più vicino ufficio o comando, hanno la facoltà di effettuare l’accertamento”. Le sanzioni vanno da 250 euro a 1.000 euro.

Velocità

Chi scia ha una velocità che non può superare? Su questo punto non è stato fissato un limite. “Ogni sciatore - prescrive la legge - deve tenere una velocità e un comportamento di prudenza, diligenza e attenzione adeguati alla propria capacità, alla segnaletica e alle prescrizioni di sicurezza esistenti, nonché alle condizioni generali della pista stessa, alla libera visuale, alle condizioni meteorologiche e all’intensità del traffico. Lo sciatore deve adeguare la propria andatura alle condizioni dell’attrezzatura utilizzata, alle caratteristiche tecniche della pista e alle condizioni di affollamento della medesima”.

 

Sorpassi

Visto che sciare sta diventando simile a guidare, che cosa prevede la legge come regole per sorpassare? E chi deve dare la precedenza? “Negli incroci gli sciatori devono modificare la propria traiettoria e ridurre la velocità per evitare ogni contatto con gli sciatori giungenti da altra direzione o da altra pista. In prossimità dell’incrocio lo sciatore deve prendere atto di chi sta giungendo da un’altra pista, anche se a monte dello sciatore stesso. Lo sciatore che si immette su una pista o che riparte dopo una sosta deve assicurarsi di poterlo fare senza pericolo per sé o per gli altri. Lo sciatore che intende sorpassare un altro sciatore deve assicurarsi di disporre di uno spazio sufficiente allo scopo e di avere sufficiente visibilità. Il sorpasso può essere effettuato sia a monte sia a valle, sulla destra o sulla sinistra, a una distanza tale da evitare intralci allo sciatore sorpassato”.

In caso di incidente

Chi ha torto e chi ha ragione in caso di incidente, visto che le norme non prevedono un diritto di precedenza? Vale il concorso di colpa. Nel caso di scontro tra sciatori, si presume, fino a prova contraria, che ciascuno di essi abbia concorso ugualmente a produrre i danni eventualmente occorsi.

Soste

Esistono regole sulle piste anche per fermarsi o sostare? Certo che sì. Gli sciatori che sostano devono evitare pericoli per gli altri utenti e portarsi sui bordi della pista. Gli sciatori sono tenuti a non fermarsi nei passaggi obbligati, in prossimità dei dossi o in luoghi senza visibilità. Durante la sosta presso rifugi o altre zone gli sciatori collocano la propria attrezzatura fuori dal piano sciabile, in modo da non recare intralcio o pericolo ad altri.

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Alberto Lupini


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